giovedì 11 ottobre 2007

"Non aveva violato gli obblighi", assolto un 51enne

(fonte SenzaColonne, 11.10.2007)

Era stato denunciato alla Procura della Repubblica dai carabinieri della locale stazione che lo avevano sorpreso a parlare con un pregiudicato del posto. Lui, che a gente simile non avrebbe dovuto nemmeno avvicinarsi perché affidato in prova ai servizi sociali, a causa di una vecchia condanna. Antonio Soloperto, 51 anni, già noto alle forze dell'ordine, ha insomma rischiato di scontare almeno quattro mesi di condanna dietro le sbarre di via Appia, per quella semplice chiacchierata. E invece, dopo l'udienza tenuta lo scorso quattro ottobre dinnanzi al giudice Francesco Aliffi del tribunale di Brindisi, l'imputato è stato assolto. Il suo avvocato di fiducia, il noto penalista Pasquale Fistetti, è infatti riuscito a dimostrare come Soloperto quella volta fosse in completa buona fede, perché non a conoscenza della fedina penale del suo interlocutore, il pregiudicato Giuseppe Marolla. Anche perché fu proprio quest'ultimo a cercare Soloperto, per parlargli di una vecchia contravvenzione. Una multa di poche decine di euro, che ha però rischiato di costare all'uomo, qualche mese di reclusione in carcere.
E'la sera del 18 marzo 2005 quando una pattuglia di carabinieri della stazione di Oria, nota Antonio Soloperto mentre chiacchiera sotto la propria abitazione, in via Torre Santa Susanna, con
un pregiudicato del posto: tale Giuseppe Marolla. Proprio a quest'ultimo, qualche mese prima, Soloperto aveva venduto la sua auto. E come spesso accade in questi casi, una multa contravvenuta dal vecchio proprietario, viene recapitata all'incolpevole acquirente. Da qui la decisione di Marolla di recarsi quella sera a casa di Soloperto, e chiarire la faccenda. La discussione si protrae per diversi minuti, quando improvvisamente in lontananza fa la sua comparsa il muso nero di una gazzella dei carabinieri. Sorprendendo i due uomini a parlare tra loro, i militari contestano a Soloperto la violazione degli obblighi imposti dall'autorità giudiziaria, quando gli fu concesso il beneficio dei servizi sociali, a seguito di una precedente condanna. L'episodio viene quindi segnalato al tribunale di sorveglianza, e alla procura della Repubblica. Quattro mesi di reclusione: questa la richiesta del pubblico ministero.
La difesa di Soloperto viene affidata nelle mani del noto penalista oritano Pasquale Fistetti, e subito per lo sfortunato imputato le cose volgono decisamente al meglio. Davanti al Tribunale di sorveglianza l'avvocato riesce infatti a far valere le ragioni del suo assistito, a dimostrarne la buona fede, la mancata conoscenza della condizione penale di Giuseppe Merolla, e quindi a rigettare la richiesta di revoca del beneficio. Stesso esito per il procedimento penale.
Il giudice del Tribunale di Brindisi Francesco Alifii, dopo aver ascoltato il dibattimento tenuto in aula, assolve l'imputato Antonio Soloperto in quanto "il fatto non costituisce reato". Almeno stando a quanto sancito da una sentenza della Cassazione risalente al 1995, che ha stabilito che alla violazione degli obblighi inerenti all'affidamento in prova, non può applicarsi la pena prevista dal codice penale.

0 commenti:

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

 
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Sweet Tomatoes Printable Coupons