venerdì 19 ottobre 2007

Dobermann,scarcerati in due

(fonte Senzacolonne, 19.10.2007)

Cosimo Spina e Cosimo Saccomanno, entrambi arrestati lo scorso due ottobre dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, nell'ambito dell'operazione "Dobermann", da ieri pomeriggio sono nuovamente a casa. A decidere la loro scarcerazione è .stato ieri mattina il tribunale del riesame di Lecce, riunitosi in camera di consiglio per vagliare la posizione di alcuni dei dodici imputati, così come richiesto dai rispettivi legali. Di fronte ai giudici sono tornati Michele Pinto, Maurizio De Michele, Cosimo Saccomanno e Cosimo Spina. Ricevute le conclusioni della difesa i giudici hanno deciso di concedere il beneficio dei domiciliari solo a questui ultimi due.
Tuttavia, mentre per Saccomanno, accusato del solo reato di detenzione di sostanze stupefacenti, il provvedimento di scarcerazione era quasi scontato, lo stesso non poteva dirsi per il 23enne Cosimo Spina, sul capo del quale pendevano ben più pesanti imputazioni. In particolare il giovane, difeso dal penalista Pasquale Fistetti, era accusato di associazione a delinquere, furto, ricettazione ed estorsione. Ma solo per quest'ultimo reato il tribunale del riesame ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi. Un reato commesso il 29 aprile del 2006, assieme a Francesco Palmisano e Dario Castrovillari.
Stando all'accusa i tre quel giorno di un anno e mezzo fa, avrebbero costretto con la minaccia una loro vittima a pagare 400 euro per riavere indietro l'auto rubatagli qualche giorno prima. Promettendo che in caso di rifiuto, non l'avrebbe più rivista. Per quell'episodio, grazie alle prove raccolte dagli inquirenti, Spina rimane ancora agli arresti. Mentre elementi concreti che possano dimostrare il ragazzo abbia anche fatto parte di una vera associazione a delinquere, che abbia rubato e ricettato, non se ne sono trovati. Da qui la decisione in favore dell'imputato di sostituire la misura della custodia in carcere, con quella degli arresti domiciliari. Un beneficio quasi inatteso, e forse insperato.
E'lo scorso due ottobre quando i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, danno il via alla cosiddetta operazione "Dobermann", che decapita la famiglia Castrovillari, e nell'ambito della quale finisce in manette anche Cosimo Spina, più un'altra dozzina di persone. L'accusa per buona parte di loro è quella di aver dato vita in città a una vera e propria associazione a delinquere dedita al furto, alla ricettazione e all'estorsione. A capo della "Cupola": Damiano Castrovillari, per molti il "Dobermann", coadiuvato dai familiari più stretti. Anche loro, oggi dietro le sbarre. Lo sporco lavoro era sempre lo stesso. Si rubava l'auto, si contattava il proprietario, e lo si minacciava: "Se non paghi puoi anche scordarti la macchina". Qualcuno ha ceduto, altri no. Tra questi ultimi un professore in pensione di Francavilla Fontana, che dopo la classica telefonata, denunciò ai carabinieri l'estorsione. Per quell'episodio furono arrestati due giovani.
Tra loro Cosimo Spina, poi subito scarcerato grazie all'intervento del solito avvocato Fistetti. La vicenda lì per lì parve ai più un caso isolato. Ma i carabinieri compresero bene che dietro poteva esserci dell'altro. E avevano ragione.

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