domenica 7 ottobre 2007

L'avvocato Iacovazzi:"Basta con la storia dei castello il sindaco dovrebbe pensare ai problemi veri"

(fonte Senzacolonne, 7.10.2007)

Non accenna minimamente a placarsi la discussione attorno alla compravendita del castello di Oria, la cui proprietà è passata lo scorso 10 settembre, dalla famiglia dei conti Martini Carissimo, a quella degli imprenditori brindisini Romanin Caliandro. A intervenire questa volta nella pletora di dichiarazioni levatesi nelle ultime settimane, è l'avvocato Cosimo Iacovazzi, rappresentante nazionale della Pro loco, figura politica di spicco del recente passato locale, e soprattutto amico fraterno e legale di fiducia dello storico conte Gennaro Martini Carissimo. Dichiarazioni le sue che però steccano nel coro di voci bianche dei difensori a spada tratta della proprietà pubblica del castello, per difendere i nuovi acquirenti dai pregiudizi emersi più o meno velatamente nei mesi scorsi: "Debbo confessare che anche io sono particolarmente legato al castello - ha affermato Iacovazzi - ove ho trascorso i migliori anni della mia giovinezza da studente prima, dove, nella Torre quadrata, con il fraterno amico Gennaro abbiamo studiato per affrontare gli esami di maturità, e da legale della famiglia Martini Carissimo dopo. Oggi i proprietari sono cambiati. Non conosco personalmente i Romanin che mi riservo di incontrare nella mia espressa qualità di rappresentante nazionale e provinciale delle Pro loco. Ho appreso però che trattasi di un imprenditore molto serio, onesto, capace, che non farà certamente rimpiangere i vecchi proprietari".
Insomma, per l'avvocato Iacovazzi, la diatriba "pubblico privato" in merito alla proprietà del castello, è solo un falso problema, e senza mezze parole, tuona contro il primo cittadino Cosimo Ferretti, che della battaglia in questione, è stato portavoce: "Il Sindaco si metta l'anima in pace e si preoccupi invece, dello stato di degrado e dei gravi problemi che assillano la nostra Città".
"A Palazzo di città - ribadisce - appropriatamente battezzato il `Palazzo dei veleni', l'aria è diventata irrespirabile, gli impiegati sono disorientati, in balia del `capo di turno', preoccupato soltanto di fare proselitismo politico in barba alla buona amministrazione". E ancora: "I servizi sono carenti ed i cittadini ne soffrono enormemente. La Polizia urbana ridotta a lumicino". Infine: "Si registrano fughe importanti, come l'avvocato che dopo pochi mesi ha rinunziato alla convenzione, e il Direttore generale che ha ritenuto opportuno dimettersi".
Quindi l'avvocato Iacovazzi, dopo aver rammentato le recenti defezioni avvenute in maggioranza, ripercorre il comizio tenuto dall'onorevole Vitali "in una affollatissima piazza Manfredi", durante il quale "pronuncia una dura requisitoria coritro il sindaco Ferretti". "Abbiamo intenzione di fare esaminare - sostenne in quell'occasione il parlamentare forzista - alcuni atti amministrativi alla Corte dei Conti perché riteniamo che sono contrari alla legge, in particolare alle nuove regole stabilite dal Ministero Bersani. Mi riferisco ai concorsi banditi di recente, ai consulenti legali esterni per il piccolo contenzioso e molto altro, il tutto realizzato senza il crisma della normativa". E a tal proposito, Iacovazzi si domanda: " Trattasi solo di illecito amministrativo o in quegli atti citati dall'onorevole Vitali vi sono elementi che possono avere anche valenza penale? Un fatto è certo ed incontrovertibile: quelle pesanti accuse, non sono state mai smentite dal Palazzo".

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