lunedì 8 ottobre 2007

Storia di un mattatoio nuovo mai aperto:"Pronto tra sei mesi"

(fonte SenzaColonne, 4.10.2007)

Cinque miliardi delle vecchie lire e mesi di lavoro spesi per ristrutturarlo. Una potenzialità occupazionale di decine di posti a regime,escluso l'indotto. Una capacità di macellazione pari a centottantamila capi di bestiame ogni anno, provenienti da ogni angolo d'Europa.
Questi sono solo alcuni dei numeri che caratterizzano il nuovo Mattatoio comunale di aria, in via Torre Santa Susanna: tra i più moderni e importanti dell'intero Sud Italia. Rispetto ai suoi concorrenti ha però una pecca: non è ancora entrato in funzione.
Eppure si parlava di una sua prossima apertura già dall'anno passato. Posti di lavoro,sviluppo, ricchezza. E invece, ancora nulla. Il perché di tale immobilismo, se lo chiedono in tanti e da molto tempo. Tra questi Cosimo Pomarico, consigliere di minoranza, in quota alla nuova Dc di Rotondi.
che ha girato il quesito all' amministrazione comunale con un interpellanza letta in consiglio durante l'ultima seduta.
Per avere una risposta nella massima assise bisognerà attendere almeno un mese, ma già qualcosa la anticipa il direttore dei lavori di ristrutturazione del vecchio mattatoio, l'ingegnere Antonio Conte. Stando a quanto riferito dal professionista, i lavori di adeguamento della struttura alle nuove norme, in realtà, non sono ancora terminati. Quelli conclusi alcuni mesi fa infatti, sono solo la prima tranche degli interventi previsti in progetto. L'unica realizzabile con i finanziamenti stanziati dall'Unione europea. "Quando abbiamo ottenuto l'approvazione del progetto - ha spiegato Conte - la Regione non ha erogato per intero la quota pattuita per la ristrutturazione del mattatoio, ma solo una parte. Quella cioè sufficiente per poter realizzare le parti principali della catena di macellazione equina e bovina. Proprio l'altro giorno i tecnici della Regione hanno svolto il collaudo, e a breve ne conosceremo i risultati. Ora siamo in attesa che vengano erogati altri 500mila euro, in realtà già approvati, con i quali terminare anche la seconda tranche, e cioè la realizzazione delle strutture per accogliere la catena di macellazione ovina e suina.
Tempo sei mesi al massimo quindi, e i lavori saranno definitivamente portati a termine".
Parole insomma confortanti quelle di Conte, che in parte rispondono all'interpellanza di Pomarico, e soprattutto alle esigenze della città che da anni aspetta buone nuove attorno al vecchio mattatoio. Un occasione di sviluppo storica, che la città a cavallo tra il 2000 e il 2001, ha perfino rischiato di perdere. A ricordarlo è Nicola Dipierro, assessore alla sanità ai tempi della richiesta del finanziamento comunitario, e tra i fautori del ritorno del mattatoio a Oria, assieme al medico veterinario Domenico Daddario. "Abbiamo fatto tanto in passato per ottenere questo risultato - ha spiegato -. La nostra città era già stata tagliata fuori dai finanziamenti comunitari, e per poter far rientrare il progetto abbiamo dovuto fare i salti mortali. Ma alla fine,anche se all'ultimo momento, ce l'abbiamo fatta. Ora l'amministrazione ha il dovere di accelerare i tempi per rendere la struttura funzionante, e dare finalmente alla città e ai suoi giovani, maggiori occasioni di sviluppo e lavoro". E infatti i problemi, potranno sorgere dopo i sei mesi previsti da Conte, per terminare i lavori. Quando la palla tornerà nelle mani della politica, cui toccherà stabilire se affidare la struttura a un qualche privato o meno, con tutte le probabili lungaggini del caso.

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