martedì 29 luglio 2008

IL SEGRETO DI PULCINELLA

di Antonello D’Amico alias Oritano, 27.7.2008

Il testo della delibera di G.M. n. 158 del 08.07.2008, giustamente, non faceva espresso riferimento al mio blog ed alla mia persona, poiché finalizzata ad una analisi ad ampio raggio della situazione. Il comunicato emanato dall’Amministrazione Comunale il 23.07.2008, invece, non lascia dubbi sulla mia chiamata in causa in questa faccenda.

Pur avendo taciuto fin’ora per non alimentare inutili polemiche e non permettere strumentalizzazioni, a questo punto ritengo di avere il diritto di replica.

Una preliminare considerazione dalla quale non posso prescindere.

Se posso non condividere le scelte fatte dall’Amministrazione nella gestione di questa vicenda (per chiarezza: mi riferisco alla delibera e ciò indipendentemente dal fatto che la stessa potesse riguardare anche me), condivido pienamente il fatto che, una volta decretato da parte della Giunta di procedere all’affidamento dell’incarico, si sia deciso di rivolgersi all’Avv. Annichiarico, professionista serissimo oltre che altamente qualificato (e non ha certo bisogno che sia io a dirglielo), per il quale nutro un profondo rispetto, nonché grandissima ed indiscutibile stima, sia dal punto di vista personale che professionale, come egli stesso ben sa.

Sgombrato il campo da ogni eventuale equivoco in tal senso mi complimento con l’anonimo estensore del comunicato, che si cela dietro lo pseudonimo “Amministrazione Comunale”, per il magistrale utilizzo della lingua italiana (della quale è evidente che sia un profondo conoscitore ed un provetto utilizzatore) e per l’altrettanto magistrale uso che fa degli equilibrismi e delle costruzioni che la stessa permette riprendendo la perifrasi da me utilizzata “scelta di stile” al fine di tentare di accomunarmi a chi “…fa telefonate anonime nel cuore della notte… scrive lettere e volantini anonimi…. redige denunce anonime infamanti e calunniose…”.

Faccio presente all’Amministrazione Comunale che mai ho posto in essere comportamenti di tal fatta che non sono mai rientrati nel mio modus operandi e per i quali non ho mai avuto interesse. Pertanto nessuno potrebbe dimostrare il contrario nemmeno interessando Polizia Postale, RIS, INTERPOL o FBI (scusate, sto scherzando di nuovo).

Tant’è che appena ho avuto notizia (con la pubblicazione della delibera, appunto) del fatto che le pubblicazioni sul mio blog avevano potuto disturbare qualcuno, che forse non sapeva chi fossi, mi sono affrettato ad appalesarmi assumendomi pubblicamente la“paternità” e la “responsabilità” delle mie azioni dimostrando di non avere alcuna intenzione di sottrarmi alle eventuali conseguenze del mio operato.

Come già più volte ribadito in altre sedi, la mia iniziativa nasceva da uno spirito di servizio per la nostra comunità (raccogliere, e conservare, notizie e commenti sulla vita cittadina da conservare come memoria storica del nostro cammino insieme) e la scelta di non diffondere il mio nome era a tutela e garanzia non mia ma dei fruitori, affinché non fossero condizionati dal nome della persona che tale servizio offriva del tutto spontaneamente, senza fini di lucro o secondi scopi ma solo per amore della propria terra.

Ed infatti il mio presunto e “famigerato” anonimato era, per l’appunto, un segreto di pulcinella poiché in tanti sapevano. Alcuni perché messi a parte da me direttamente “dell’inconfessabile segreto”. Altri perché, come avrebbe potuto e saputo fare qualunque dodicenne che traffica su internet, sono andati ad aprire le proprietà dei files di alcune foto presenti nel blog e da me scattate, nelle quali, a bella posta, avevo inserito il mio nome e cognome. Tanti altri ancora (circa cinquanta/sessanta persone) perché quando ho intrapreso questa iniziativa ho inviato una e-mail di avviso sulla quale compariva il mio nome. Se davvero avessi voluto mantenere l’anonimato avendo secondi fini - quali la inammissibile lotta politica (...) - ben avrei potuto utilizzare gli innumerevoli mezzi che la tecnologia mette a disposizione a tale scopo.

Ma vi è di più. Anche a proposito dell’accettare “...sui propri blog interlocutori anonimi che intendono biecamente vilipendere e dileggiare l’avversario politico o personale” ho qualcosa da dire.

Quando ho aperto il blog, confidando sulla correttezza e la civiltà della gente, avevo lasciato la possibilità di inserire commenti liberamente. Resomi però conto che qualcuno, utilizzando il suo anonimato, voleva approfittare dello spazio che mettevo a disposizione per attacchi e diatribe personali (per la verità mi riferisco a fatti che non riguardavano né l’amministrazione né i suoi componenti) ho deciso di imporre il filtro che mi permettesse di controllare i commenti e, quindi, pubblicare solo quelli che ritenevo leciti. E bene ho fatto poiché tanti ne ho ricevuti veramente pesanti ed offensivi - anche nei confronti dell’amministrazione e, cosa ancor più grave, nei confronti di singole persone che ne fanno parte - e che, ovviamente non ho pubblicato per il rispetto, che sempre ritengo dovuto, alle persone prima e oltre che alle istituzioni. Anche questa circostanza può essere facilmente verificata da chiunque semplicemente accedendo al blog.

Bene hanno fatto l’Amministrazione ed il Consiglio Comunale a condannare la barbarie dell’anonimato e degli esposti anonimi ma, mi perdoni l’anonimo estensore del comunicato se glielo faccio notare, erra quando con “l’allusione e l’insinuazione” mi accomuna con “malizia” a tali soggetti. Perché se l’allusione, l’insinuazione e la malizia sono atteggiamenti deprecabili per i singoli tanto più sono disdicevoli per una Pubblica Amministrazione !

Contrariamente a quanto insinuato, le mie “opere” non denunciano e non espongono alcunché. Sono semplici parodie su fatti oggettivi e di pubblico dominio. Ribadisco con forza che non dileggiano e non offendono né, tanto meno, ledono o vogliono ledere “la reputazione, l’onore e la dignità” di alcuno. Se poi chi guarda o legge vuole forzatamente distorcere l’ interpretazione di ciò che, invece, è solo quel che è, forse la malizia è negli occhi di chi guarda “(è proprio il caso di dirlo)”.

In questi giorni, molto si è detto e scritto in ogni sede. Ciò che è certo - per quanto mi riguarda - é che non rinnego in alcun modo ciò che ho fatto e comunico sin da ora che continuerò a farlo: continuerò a raccogliere in maniera indipendente e senza essere strumento di alcuno se non di me stesso, notizie e commenti ed a farne di miei, ironici o meno che possano essere, nel rispetto delle leggi e con buona pace di chi - persona fisica, ente o istituzione - ne sarà oggetto.

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