martedì 14 settembre 2010

Ancora libero a 6 anni dall’omicidio. Il pm: “Per la pena ripartire da 30 anni”

di Marcello Orlandini, www.BrindisiReport.it

Sepolto vivo dal branco a 17 anni. Uno dei tre presunti assassini, condannato in primo a grado a 16 anni per omicidio volontario e occultamento di cadavere, tornò in libertà poco prima della scadenza dei termini di custodia cautelare, era il 2005. Da allora, l’oritano Luigi Caffa che oggi ha 25 anni, in carcere non è mai più tornato, per lungaggini processuali che ne hanno fatto salva la libertà, malgrado la certezza inoppugnabile che anche lui facesse parte del commando che uccise, a furia di martellate, Joseph De Stradis. Era il 20 aprile 2004. Sei anni dopo, il pubblico ministero della procura di Taranto Ciro Saltalamacchia, torna a chiedere il conto per Caffa, invocando in appello la rideterminazione della pena a partire “dal limite massimo di trent’anni”.

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