mercoledì 4 febbraio 2009

Giustizia e politica. Il pool di mani pulite operò solo per amore di giustizia?

ricevo dall'avv. Cosimo Iacovazzi

In questi giorni infuria in Italia la polemica sulla giustizia.
Il Premier Berlusconi annuncia, fra l’altro, la “riforma della giustizia”, gli fa eco il rappresentante dell’Italia dei valori”, On.le Di Pietro, che accusa il Premier di “voler deformare la giustizia e non riformarla”.
Il Presidente della Corte di Appello di Roma nella sua relazione in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario ha affermato “che è una esigenza primaria la riforma della giustizia”.
A questo punto l’uomo della strada si domanda:
Giustizia e Politica!!! “È vero o non è vero che la Giustizia, come affermano i politici, straripa dalle sue funzioni di Potere Giudiziario”, nel tentativo di condizionare “il potere legislativo”, allo scopo precipuo di difendere privilegi acquisiti soprattutto dai PM in questi anni di eccessive concessioni da parte della politica”. E’ questo l’autorevole parere espresso anche dall’On.le Violante.
L’ex PM Di Pietro insorge contro queste accuse (Cicero pro domo?...) e, col solito linguaggio, rissoso e demagogico, gradevole soltanto alle orecchie di Veltroni (fino a quando?) difende ad oltranza la Magistratura.
In questi giorni il Prof. Dominioni, Presidente Nazionale della Camera Penale, ha presentato denunzia contro l’On.le Di Pietro per offesa al Capo dello Stato.
Strenuo difensore della Magistratura con la quale mi sono lealmente raffrontato in sessant’anni di esercizio professionale (Toga d’oro nel 1999) non mi permetto di entrare nel merito della polemica che, in questi giorni ha toccato punte elevatissime, specie “dopo i sequestri e dissequestri delle due Procure Salerno e Catanzaro in contrasto tra loro, ma non posso astenermi, per amore di verità, dallo stigmatizzare il deprecabile comportamento di un tale Dott. Borrelli, allorquando, in rappresentanza del Pool di Mani Pulite, ordinò di notificare un avviso di garanzia al Presidente del Consiglio, On.le Berlusconi, impegnato al Congresso Internazionale di Criminologia che si celebrava a Napoli, il giorno in cui col suo intervento doveva concludere il Congresso.
In quel momento il Dott. Borrelli non offese la persona Berlusconi, ma, il rappresentante dell’Italia e, quindi, tutti gli italiani.
Se non è interferenza questa. Interferenza, con l’aggravante della “faziosità” e della “parzialità” se è vero, come è vero, che il Pool infierì particolarmente contro i due maggiori Partiti al Governo: DC e PSI.
Una sera, nella trasmissione “Porta a Porta” magistralmente condotto da Bruno Vespa, L’On.le Stefania Craxi e la On.le Moroni, il cui padre si suicidò dopo aver appreso dalla stampa che sarebbe stato raggiunto da un avviso di garanzia per reati di una certa gravità, contestarono senza mezzi termini al PM Di Pietro che il Pool operò “a senso unico” e che la Giustizia venne “influenzata”, rectius, inquinata da un “Pool politicizzato” con grave nocumento della DC e della PSI.
Siccome fra i reati contestati spiccava, soprattutto, quello del “finanziamento illecito ai Partiti” è d’uopo ricordare la sfida lanciata dall’On.le Craxi in occasione di un famoso discorso al Parlamento, nell’anno 1989, allorquando, rivoltosi ai suoi accusatori, cioè a dire, ai deputati dell’opposizione, disse: “mi smentiscano i rappresentanti e responsabili dei Partiti che non abbiano ricevuti finanziamenti (illeciti).
In altri termini: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Silenzio in aula.
Lasciamo alla Storia il compito di pronunciare l’ardua sentenza, io mi limiterò a qualche considerazione di carattere strettamente giuridico.
E’ a conoscenza dell’On.le Di Pietro che “l’avviso di garanzia non richiede l’urgenza della notifica, nel senso che può essere notificato in qualsiasi momento, a differenza dell’”ordinanza di custodia cautelare” che deve essere notificata immediatamente e in qualsiasi luogo si trovi il destinatario della stessa.
Da ciò si deduce che l’On.le Borrelli aveva la possibilità di far notificare l’avviso di garanzia dopo la conclusione del Congresso e in forma privata, al Presidente del Consiglio Italiano quanto meno per rispetto verso gli Italiani che sono stati offesi ed umiliati da una iniziativa inopportuna e scorretta.
Il grande Borrelli, pervaso dalla mania dello “scoop” non si rese conto del fatto che quel gesto insano provocò la reazione della maggioranza degli italiani e fece la fortuna di Berlusconi.
Concludo questo mio intervento col pensiero di Victor Hugo: “I giganti rimangono sempre giganti anche se si trovano nel fondo del pozzo più profondo. “I nani rimangono sempre nani anche se si pongono sulla cima del monte più alto del mondo”.
E’ proprio vero “quando l’ombra dei pigmei si innalza, l’ora del tramonto è vicina”.
Commento: “chi ha orecchie per intendere…..intenda”.

4 commenti:

Cesare Gennari ha detto...

Un bell'articolo, davvero. Forse tutti coloro che hanno del ladro al compianto On. Craxi cominceranno a farsi l'esamino di coscienza. Perché di elementi che "predicano bene e razzolano male" ce ne sono veramente tanti. Congratulazioni all'autore di questa autorevole riflessione.

cassandra ha detto...

Di fronte a tanto "sapere" in materia di giustizia, io mi sento veramente inadeguata a dare delle risposte, pur avendo le idee abbastanza chiare in merito.Voglio però, dire la mia sul fatto che gli italiani e l'Italia tutta si siano sentiti offesi dalla notifica che Borrelli fece a Berlusconi al Congresso di Napoli.
Bene, veramente gli italiani si sono sentiti, credo, più offesi da Berlusconi, quando a dispetto dei diritti delle persone, ha legiferato esclusivamente per salvare sè stesso.Se, poi, Berlusconi avesse accettato la notifica di quel provvedimento, anzichè essere sempre latitante, probabilmente Borrelli non si sarebbe visto costretto a farglielo avere nel bel mezzo del Congresso.
Comunque al di là delle mie considerazioni personali, che valgono poco, perchè non supportate da conoscenze in materia di giustizia, il mio buon senso mi dice che chi ci governa(da qualsiasi parte stia: destra, sinistra o centro) deve essere sempre e veramente, persona di rigore morale estremo, perchè se c'è anche un'ombra sulla sua integrità, a noi poveri mortali verrà il dubbio che alcune leggi siano veramente"Cicero pro domo sua".
Comunque, è bello vedere che l'avv. Iacovazzi sia sempre presente e dica la sua opinione di grande rilievo sui problemi della nostra città e del paese intero.
P.S.
E' vero, lo stiamo vedendo ogni giorno"Quando l'ombra dei pigmei si allunga, l'ora del tramonto, è vicina". Speriamo di no!

Cesare Gennari ha detto...

Cara Cassandra, quel che dici su l'attuale Presidente del Consiglio è vero; purtroppo come diceva Andreotti in un suo libro: "Il potere logora (chi non ce l'ha)".

Subcomm ha detto...

Il pool di mani pulite operò per fini politici, tutti morbosamente e patologicamente attratti dalla persona di Berlusconi e dai privilegi una classe politica immacolata ed illibata come fù nella prima repubblica, continua nella seconda e - finchè Chiesa la sosterrà - forse terza e quarta. Berlusconi opera per amor di patria, per rigore etico e morale e senza nessun interesse personale, fa leggi per il bene comune, non si sottrae alla giustizia modificando le leggi in materia penale, Vespa è un grande giornalista, Fede lo è ancora di più, tutti i giudici sono comunisti, gli asini volano ed i nani non erano sette ma otto...Antonello, non me ne volere ;)

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