lunedì 2 febbraio 2009

Si schianta in moto: tragica fine

di Francesca D'ABRAMO,Il Quotidiano, 1.2.2009

Il rombo di un motore, fortissimo, quasi un tuono. Poi un boato improvviso ed un susseguirsi di schianti. Dopo niente più: silenzio irreale, una quiete artificiale, che niente di buono faceva presagire. Erano le 12.10 di ieri mattina.
Questo hanno raccontato ai carabinieri coloro che abitano nei pressi della circonvallazione che collega Oria a Cellino San Marco nel tratto che costeggia la città federiciana. Quell'accelerata così roboante da essere stata avvertita chiaramente anche da persone che abitano assai distante, è tutto ciò che dei testimoni possono riferire sul terribile incidente avvenuto sulla strada provinciale. Nessun testimone oculare e questo forse è un bene perché la scena che si sono trovati davanti agli occhi i soccorritori è stata agghiacciante: un groviglio di lamiere spezzato in due e, diversi metri più in là, un corpo dilaniato.
I primi ad accorrere sul posto sono stati i carabinieri della stazione di Oria, situata a pochissima distanza dal luogo dell'accaduto. A ruota sono arrivati i vigili urbani, i volontaridel-la protezione civile e l'ambulanza del 118. Per i sanitari però non c'era niente da fare: il motociclista era morto sul colpo. Immediatamente è stata bloccata la strada che corre intorno all'abitato, e il traffico deviato, per consentire di effettuare i rilievi e stabilire la dinamica dell'incidente. Primo problema: identificare . la vittima. L'uomo non aveva addosso i documenti, così, è stato necessario mettere insieme i rottami della targa per poter leggere il numero e risalire alla sua identità: Cosimo Andrioli, 37 anni, di Oria. Nessun altro veicolo coinvolto, tranne la potente moto stradale Suzuki. Il bolide proveniva da Francavilla e procedeva verso Manduria. Il tachimetro è andato distrutto nell'impatto, ma il contagiri del veicolo era leggibile e, dal numero indicato, gli inquirenti hanno avuto conferma che viaggiasse a velocità sostenuta..Proprio l'alta velocità o magari un'imperfezione del manto stradale hanno fatto perdere al guidatore il controllo della moto. I segni lasciati per terra indicano una sbandata di circa 15 metri, forse con la moto che strisciava per terra, poi un primo violentissimo impatto con il guard-rail che è stato sfondato. Probabilmente già a questo punto la Sukuzi si è frantumata mentre il suo conducente è stato sbalzato in aria. È ricaduto nuovamente in un altro punto della recinzione, per rimbalzare ancora e finire sullo spartitraffico dell'incrocio con via Frascata. Inutile, a questo punto, entrare nei dettagli nei momenti successivi: la scena presentatasi davanti ai soccorritori era straziante.
Solo pochi giorni fa, esattamente nello stesso punto, c'era stato un altro incidente. Niente a che vedere con la tragicità di questo sinistro, ma la conferma che è un tratto di strada pericoloso. Il limite è di 50 chilometri orari, ma sono pochi i guidatori che lo rispettano. Un decreto prefetti zio ha concesso l'elevazione di multe con gli autovelox senza imporre la contestazione immediata da parte del le forze dell'ordine. Un deterrente che però sembra non essere sufficiente.

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