lunedì 9 agosto 2010

Diciannovenne in ospedale dopo l’ingestione di veleno

www.senzacolonne.it, 9.8.2010

Ha detto alla madre di aver ingerito del veleno per togliersi la vita. Una volta giunto in ospedale, per fortuna, i medici non hanno riscontrato alcun pericolo per il 19enne di Oria che è stato comunque ricoverato al “Perrino” per accertamenti. E’ stato avviato la consueta attività investigativa da parte degli agenti del posto fisso che hanno ascoltato la madre del giovane che per fortuna non ha corso pericolo di vita. Il diciannovenne è giunto al Pronto soccorso del nosocomio brindisino nella serata di venerdì. Aveva riferito di aver bevuto un anticrittogamico, sostanza letale che provoca la morte. La donna, in preda al panico, ha chiamato il 118: nell’impossibilità di eseguire subito gli esami del caso e nel timore che realmente il ragazzo stesse molto male, i sanitari lo hanno subito trasportato a Brindisi, struttura attrezzata per urgenza. Immediatamente la comunicazione è stata inoltrata ai poliziotti e anche ai carabinieri della stazione di Oria, al comando del maresciallo Roberto Borrello.
Era a quel punto indispensabile comprendere se ci fosse un disagio tale da dover intervenire. Ciò che per prima cosa hanno cercato di appurare gli investigatori sono le ragioni che avrebbero condotto il ragazzo a compiere un gesto così estremo, sebbene seguito da una richiesta di aiuto. Nella mattinata di ieri i medici si sono espressi sul caso del diciannovenne che è ricoverato in ospedale. Hanno specificato che non c’era nulla da temere e ventilato l’ipotesi che il giovane non avesse ingerito nulla di così pestilenziale, o quanto meno non in misura tale da far temere per la sua salute. E’ ricoverato in Medicina interna, la prognosi è di pochi giorni. I carabinieri di Oria hanno assunto tutte le informazioni del caso. Pare proprio siano stati motivi banali a provocare sconforto nell’animo del ragazzo. Forse una lite in famiglia, o problemi suoi, personali. Ha chiesto aiuto, subito dopo aver ingurgitato qualcosa che, sapeva, avrebbe potuto provocargli conseguenze gravi. L’ambulanza è arrivata a destinazione in tutta fretta e a sirene spiegate. L’angoscia della madre del diciannovenne è stata presto confortata dal parere dei medici: nulla di serio. Non è stata trovata alcuna traccia di “veleno” nel suo corpo, non è stato necessario neppure procedere con una lavanda gastrica.

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