di Francesca D'Abramo, Il Quotidiano, 11.12.2008
Dovrà rispondere di rapina impropria Giuseppe De Virgilis, 32 enne di Oria. Il giovane, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine a causa di una lunga serie di precedenti penali, si era reso protagonista, lo scorso 25 ottobre, di un furto presso l'Istituto San Pasquale di Oria.
De Virgilis si era introdotto furtivamente nella camerate dove sono ospitati i ragazzi accolti dai Padri Rogazionisti ed aveva arraffato quanto gli era capitato sotto Mano. Il bottino era stato piuttosto modesto: un telefono cellulare, alcuni carica-batterie e 50 euro in contanti. Al mornento della fuga, però, era stato notato da uno dei preti dell'Istituto. Questi, allora, aveva cercato di sbarrargli la strada per fermarlo. Il malvivente, per aprirsi la via, aveva spinto per terra il religioso. Proprio a causa di questa breve colluttazione, il capo di imputazione si è trasformato in rapina impropria.
Dopo la denuncia del prete ai Carabinieri sono scattate le indagini, coordinate dal comandante della locale stazione, il maresciallo Roberto Borrello. De Virgilis aveva agito a volto scoperto, così, anche se il prete non lo conosceva di persona, collegando una serie di elementi e la descrizione, è stato possibile identificarlo. È partita così l'informativa al gip, il dott. Negro, che ha chiesto, e ottenuto, come misura restrittiva la custodia cautelare in carcere. La notifica del provvedimento ha raggiunto Giuseppe De Virgilis nella casa circondariale di Brindisi, dove attualmente è detenuto per scontare un'altra pena.
Dovrà rispondere di rapina impropria Giuseppe De Virgilis, 32 enne di Oria. Il giovane, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine a causa di una lunga serie di precedenti penali, si era reso protagonista, lo scorso 25 ottobre, di un furto presso l'Istituto San Pasquale di Oria.
De Virgilis si era introdotto furtivamente nella camerate dove sono ospitati i ragazzi accolti dai Padri Rogazionisti ed aveva arraffato quanto gli era capitato sotto Mano. Il bottino era stato piuttosto modesto: un telefono cellulare, alcuni carica-batterie e 50 euro in contanti. Al mornento della fuga, però, era stato notato da uno dei preti dell'Istituto. Questi, allora, aveva cercato di sbarrargli la strada per fermarlo. Il malvivente, per aprirsi la via, aveva spinto per terra il religioso. Proprio a causa di questa breve colluttazione, il capo di imputazione si è trasformato in rapina impropria.
Dopo la denuncia del prete ai Carabinieri sono scattate le indagini, coordinate dal comandante della locale stazione, il maresciallo Roberto Borrello. De Virgilis aveva agito a volto scoperto, così, anche se il prete non lo conosceva di persona, collegando una serie di elementi e la descrizione, è stato possibile identificarlo. È partita così l'informativa al gip, il dott. Negro, che ha chiesto, e ottenuto, come misura restrittiva la custodia cautelare in carcere. La notifica del provvedimento ha raggiunto Giuseppe De Virgilis nella casa circondariale di Brindisi, dove attualmente è detenuto per scontare un'altra pena.
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