giovedì 14 luglio 2011

Castello, gli atti in Procura

www.senzacolonne.it, 13.7.2011

Nuova zoomata della magistratura brindisina sul castello di Oria. Dopo la denuncia de presunti abusi edilizi commessi in fase di ristrutturazione da parte dei nuovi proprietari – i brindisini Romanin Caliandro – il pubblico ministero Antonio Costantini ha inoltrato nei giorni scorsi al Comune di Oria una richiesta di acquisizione di tutta la do cumentazione relativa alle recenti vicissitudini riguardanti il maniero. Non è al momento possibile conoscere le reali motivazioni dell’istanza. Certo è che il sostituto procuratore non ha inteso accontentarsi di semplici copie, domandando l’invio degli atti in originale. Quali? Anche questo è un interrogativo per ora privo di risposta. Forse solo quelli relativi ai presunti abusi, forse altri più datati e risalenti alla fase di acquisto del maniero passato 4 anni fa dalle mani degli storici proprietari, la famiglia Martini Carissimo, a quelle della fortunata società brindisina “Borgo Ducale”: appartenente, per l’appunto, alla famiglia Romanin Caliandro.
Proprio a Isabella Caliandro, titolare dell’azienda divenuta proprietaria del maniero a suon di milioni – almeno 16 quelli sborsati per l’acquisto dello storico simbolo della città federiciana – il Comune di Oria aveva un mese fa inviato copia della segnalazione inoltrata alla Procura di Brindisi sui possibili illeciti commessi in fase di ristrutturazione. Di fatto, più che una semplice “informativa”, si è trattato di una vera e propria ordinanza di sospensione dei lavori indirizzata alla società, ma giunta a circa 7 mesi di distanza dall’inaugurazione del “nuovo” castello di Federico II di Svevia: quindi, a cantiere già chiuso. Ciò detto, resta in piedi l’indagine sui possibili abusi, a cui ora si aggiunge il nuovo codazzo. Difficile allo stato capire se la richiesta della Procura costituisca un fisiologico approfondimento di un’inchiesta che tuttavia sembra destinata a non impantanarsi, o se rappresenti un allargamento della stessa. Fatto sta, che per un procedimento che si apre, un altro entra nel vivo. E’ quello in piedi davanti al Tar di Lecce che vede i nuovi proprietari del castello ancora una volta contro il Comune di Oria, riguardo alla possibilità di avviare all’interno del maniero attività di ristorazione.

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