di ELISEO ZANZARELLI, Senzacolonne, 3.4.2008
Sono appena ritornati dalla prestigiosa trasferta in Sicilia Sbandieratori e Musici del Rione Lama, più volte campioni d'Italia, chiamati ad esibirsi a San Gregorio di Catania, proprio a metà strada tra l'Etna e la costa occidentale dell'Isola, in occasione della tradizionale Cena Medievale: Accolti con calore, i ragazzi del Lama hanno dato piena prova della propria maestria innanzi agli sguardi ammirati della folla. Un'esperienza particolarmente bella e coinvolgente per i gialloverdi pur abituati a trasferte e viaggi nazionali ed internazionali, questa in Sicilia, definita dalla maggior parte di loro come una delle più entusiasmanti.
Si esprime ad esempio così Francesco Biasi, responsabile tecnico del Gruppo e vera e propria anima dello stesso: "In tanti anni di esperienza trascorsi nel Rione questa uscita la considero una delle più emozionanti: è indescrivibile il calore e la simpatia che la gente siciliana è in grado di trasmettere". Sulla stessa lunghezza d'onda Alfredo Carbone, dal 1997 musico tamburino ed istruttore allievi: "Trasferta unica anche sotto l'aspetto tecnico, abbiamo forse fatto una delle migliori prestazioni da quando sono nel Gruppo.
Si sono esibiti numerosi giovani del vivaio, che hanno lavorato sodo e si sono espressi al meglio. Segno tangibile che la nostra tradizione è destinata a perpetuarsi. Particolarmente soddisfattó anche Damiano Gioia, responsabile sbandieratori: "Poche altre uscite sono state come questa, siamo stati accolti tra l'entusiasmo generale e trattati davvero con i guanti. Esportiamo la nostra arte, abbiamo l'onore di farlo e la gente ci ricompensa con applausi a scena aperta e riconoscimenti. È questo che ci dà la forza di andare avanti nonostante le mille difficoltà".
La trasferta siciliana, l'ennesima per un gruppo medievale che trae da queste occasioni una delle sempre poche fanti di autofinanziamento, non rappresenta che un'ulteriore occasione in cui i ragazzi si sono resi fautori dell'esportazione di tradizione, cultura, storia e costume oritani. Questa volta, così come tante altre, in Italia ma anche oltreconfine.
Sono appena ritornati dalla prestigiosa trasferta in Sicilia Sbandieratori e Musici del Rione Lama, più volte campioni d'Italia, chiamati ad esibirsi a San Gregorio di Catania, proprio a metà strada tra l'Etna e la costa occidentale dell'Isola, in occasione della tradizionale Cena Medievale: Accolti con calore, i ragazzi del Lama hanno dato piena prova della propria maestria innanzi agli sguardi ammirati della folla. Un'esperienza particolarmente bella e coinvolgente per i gialloverdi pur abituati a trasferte e viaggi nazionali ed internazionali, questa in Sicilia, definita dalla maggior parte di loro come una delle più entusiasmanti.
Si esprime ad esempio così Francesco Biasi, responsabile tecnico del Gruppo e vera e propria anima dello stesso: "In tanti anni di esperienza trascorsi nel Rione questa uscita la considero una delle più emozionanti: è indescrivibile il calore e la simpatia che la gente siciliana è in grado di trasmettere". Sulla stessa lunghezza d'onda Alfredo Carbone, dal 1997 musico tamburino ed istruttore allievi: "Trasferta unica anche sotto l'aspetto tecnico, abbiamo forse fatto una delle migliori prestazioni da quando sono nel Gruppo.
Si sono esibiti numerosi giovani del vivaio, che hanno lavorato sodo e si sono espressi al meglio. Segno tangibile che la nostra tradizione è destinata a perpetuarsi. Particolarmente soddisfattó anche Damiano Gioia, responsabile sbandieratori: "Poche altre uscite sono state come questa, siamo stati accolti tra l'entusiasmo generale e trattati davvero con i guanti. Esportiamo la nostra arte, abbiamo l'onore di farlo e la gente ci ricompensa con applausi a scena aperta e riconoscimenti. È questo che ci dà la forza di andare avanti nonostante le mille difficoltà".
La trasferta siciliana, l'ennesima per un gruppo medievale che trae da queste occasioni una delle sempre poche fanti di autofinanziamento, non rappresenta che un'ulteriore occasione in cui i ragazzi si sono resi fautori dell'esportazione di tradizione, cultura, storia e costume oritani. Questa volta, così come tante altre, in Italia ma anche oltreconfine.
2 commenti:
bravi, continuate così
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