lunedì 3 maggio 2010

Riflessioni di Cosimo Recchia sul PDL

Ho atteso diverso tempo, prima di riprendere la parola, dopo gli ultimi avvenimenti politici tanto locali quanto nazionali e regionali. In questo lasso di tempo sono stato attento lettore sui giornali e su internet, verso ciò che il Popolo della Libertà offriva come spettacolo al suo elettorato. Una serie di errori locali, regionali e nazionali uno dietro l’altro, mascherati dalla vittoria(?) a livello nazionale sulla conta delle regioni passate al centro destra. Resta di fatto però, un malessere generale che vien fatto passare come Finiano e comunque minoritario nel PdL, ma che in realtà va oltre la vicinanza ideologica al Presidente della Camera. Chi vi scrive, ha sempre sostenuto che entrare nel PdL sarebbe significato per AN, ritrovarsi nelle situazioni in cui di fatto oggi ci ritroviamo, tanto che ha per un po’ voluto esser esclusivamente alla finestra del PdL e alle ultime Provinciali scelse di accettare come indipendente “ex AN” la candidatura con la lista civica Lega d’Azione Meridionale. Oggi lo stesso, si associa al Popolo delle Libertà secondo i metodi previsti da statuto, con la funzione propositiva, da subito, di stimolare il dibattito e la “democrazia interna”! “Democrazia interna” questo è proprio ciò che la base non avverte. Avere la maggioranza interna (spesso diciamo pure dovuta a sudditanza psicologica), non sempre significa aver convinto anche gli elettori della restante “minoranza” interna, esempio lampante il caso delle Regionali Pugliesi. In questi giorni, tra epurazioni nazionali e “ribaltini” cittadini, mi è capitata tra le mani una nota dell’ex Assessore Regionale Nino Marmo titolata “Al PdL pugliese non serve chi salvi la Patria”. Qui non si tratta di trovare un salvatore della Patria, quanto, così come scrive Marmo in un passaggio per me condivisibile rispetto ad altri, “basterebbe una valorizzazione finalmente ottimale delle straordinarie risorse umane, di militanza e di competenza, che il Popolo del centro-destra pugliese esprime, e che vanno tutte rimotivate e mobilitate”. E’ in quest’ottica che ho voluto da qualche tempo, subito dopo la sconfitta alle regionali, lanciare su internet l’idea di invitare l’Europarlamentare On. Salvatore Tatarella ad accettare l’eventuale investitura a Coordinatore del centro-destra pugliese attraverso il gruppo online su facebook: “Quelli che ora vogliono l'On.Salvatore TATARELLA alla guida del PDL-PUGLIA”. Ciò che occorre è la valorizzazione della base e delle forze migliori e a volte celate, presenti nel territorio. Questa dovrebbe essere, oggi, una priorità anche nel nostro contesto cittadino di Oria (Br), viste le tensioni ed i contrasti che hanno messo in difficoltà la maggioranza comunale di centro-destra. Tanto in Puglia, tanto ad Oria, tanto nel resto d’Italia ciò che in questo momento mi pare un toccasana per il PdL è non ragionare più in ottica di ex provenienza o attuale posizione vicina o meno a Fini o a Berlusconi, quanto puntare ad ascoltare anche quelle minoranze interne svincolate da ogni tipo di sudditanza, che chiedono rinnovamento e democrazia interna e, che danno la vera marcia in più, necessaria ad ottenere nuove vittorie, proiettandosi in un lungimirante futuro!
Oria, lì 03.05.2010 Cosimo Recchia

2 commenti:

ELISEO ha detto...

Caro Mino,
spero non dissentirai se io dissento. Al di là di questi contenitori vuoti da rimepire di facce, nomi e soprattutto voti - centrodestra, centrosinistra, centro, bla bla bla - c'è bisogno di idee e gente pulita. Che poi questa gente militi in questo più che in quel contenitore vuoto, poco importa. L'importante è cambiare a partire da questo paese. I macrosistemi politici di certo non li si cambia con l'impegno di uno o più oritani, purtroppo o per fortuna dipende dai punti di vista. La cosa che mi preme dirti, caro Mino, è di batterti davvero per il cambiamento. E al di là delle ideologie e lasciando stare i macrosistemi politici - come è il coordinamento regionale Pdl -, per rivoltare il microsistema locale venutosi a creare necessita impegno e coesione. In una, fare squadra. Limitando al minimo la dispersione, comunque normale alle comunali.
Con l'affetto e l'amicizia di sempre.
Statti buenu compa'.

Eliseo Z.

Mino Recchia ha detto...

Caro Eliseo,
sai bene che non sono il tipo che respinge i dissensi, bensì cerco di farne tesoro, ma mi pare doveroso replicarti che il contenuto della mia nota va proprio verso ciò che tu dici anche se probabilmente nel contenitore per te "sbagliato".
Mi pare aver detto qualcosa tipo:<>.
Con il rispetto, l'amicizia e l'affetto di una vita
Mino Recchia

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