lunedì 28 marzo 2011

Profughi in fuga dalla tendopoli i residenti bloccano la strada

www.bari.repubblica.it

Il gruppo di 547 tunisini è arrivato questa mattina a Taranto con la nave San Marco, poi il trasferimento a Manduria. Sono un centinaio i profughi in fuga dal campo. Per protesta i residenti hanno bloccato la strada. Ruspe al lavoro per ampliare il campo, da Lampedusa in arrivo altre 850 persone

Veleni e prime fughe dalla tendopoli di Manduria allestita in tutta fretta dal governo per accogliere i tunisini sbarcati a Lampedusa. Sarebbero già oltre un centinaio gli immigrati che hanno lasciato il campo dove sono giunti questa mattina, dopo essere stati sbarcati a Taranto dalla nave San Marco, proveniente da Lampedusa. Alcuni residenti nelle zone vicine alla tendopoli, che hanno notato gli immigrati fuggire nei campi e alcuni entrare anche nelle loro proprietà, hanno raggiunto l'ingresso della tendopoli dove hanno protestato contro le autorità bloccando anche il traffico automobilistico lungo la strada che da Manduria porta ad Oria.

La protesta è rientrata in un'oretta, ma rimane l'allarme lanciato dal sindaco di Manduria, Paolo Tommasino, che parla di una situazione fuori controllo e della "mancanza assoluta di sicurezza". "Ci troviamo di fronte a un cantiere ancora aperto - ha detto riferendosi ai lavori di allargamento che potrebbero portare la tendopoli a ospitare oltre 3.000 persone - e i cittadini hanno ragione a chiedere garanzie sulla loro sicurezza personale e anche garanzie di tipo sanitario". Voci parlano di altri 850 profughi che potrebbero arrivare nelle prossime ore. A Lampedusa, infatti, la nave "Catania" della Grimaldi, messa a disposizione dalla compagnia di navigazione, è in attesa di cominciare le operazioni di imbarco: la destinazione finale degli immigrati, secondo indiscrezioni che non hanno trovato conferma ufficiale, dovrebbe essere la tendopoli allestita a Manduria. "Noi chiediamo - ha detto il sindaco - che non siano trasferiti ulteriori immigrati in questa tendopoli e chiederemo anche un ristoro per i danni di immagine subiti da questa terra che è una meta turistica per il mare meraviglioso che ha e della quale si sta parlando in questi giorni solo per l'emergenza immigrazione". Dopo il primo gruppo di oltre 300 immigrati trasferiti da Taranto a Manduria stamani, il secondo gruppo di oltre 200 tunisini è giunto alla tendopoli nel pomeriggio.

Il Cie è circondato da una recinzione metallica alta poco più di due metri e facilmente scavalcabile. Attorno alla tendopoli si sta organizzando un servizio sicurezza con reparti speciali composti da polizia, carabinieri e guardia di finanza che, secondo il responsabile dell'ordine pubblico del campo, Domenico Sammarco, garantirà un servizio di pattugliamento continuo con almeno 20 o 30 persone per turno. L'allarme sulla sicurezza del campo e della popolazione residente nelle vicinanze era stato già lanciato questa mattina dagli amministratori locali.

L'ARRIVO A TARANTO
Sono tutti tunisini di età compresa tra i 18 e i 35 anni i migranti provenienti da Lampedusa e sbarcati nel porto di Taranto intorno alle 9 dalla nave San Marco. C'è un solo minorenne, ha 17 anni ed è accompagnato dal fratello. Alcuni dei clandestini non si sono sottratti alle domande dei giornalisti e hanno raccontato la loro odissea. Parlano delle condizioni difficili nelle quali si trova il loro Paese: "Fuggiamo dalla guerra", dicono. "Io - racconta uno - ho lavorato duramente per guadagnare i soldi, mille euro, per pagare gli scafisti. Nel mio paese la situazione è difficilissima, fuggiamo dalla guerra e abbiamo paura. Ma noi vogliamo solo cercare un posto per vivere una vita dignitosa, non siamo terroristi. A Manduria saremo di passaggio. Alcuni di noi vogliono andare in Francia o in Germania oppure in Belgio. Per ora chiediamo asilo umanitario". Alcuni si coprivano il volto, altri gridavano "viva l'Italia", altri ancora facevano sberleffi alle telecamere. Nessuno dei profughi sbarcati al porto di Tarando portava con sè bagagli, solo qualche busta, in mano una brioche o una bottiglietta d'acqua. I primi sei bus, ciascuno con 56 clandestini a bordo, sono partiti alla volta della tendopoli di Manduria. Gli stessi pullman sono poi tornati indietro per prelevare il secondo blocco di profughi. Imponente lo spiegamento di forze dell'ordine.

L'AMPLIAMENTO DEL CAMPO
Intorno alle 13 sono cominciate all'interno del Centro di Identificazione ed espulsione di Manduria le operazioni di identificazione dei primi immigrati giunti questa mattina in pullman da Taranto. I migrantisono stati sottoposti anche ad un controllo sanitario e a una minima profilassi. Intanto nel campo le ruspe non sin fermano. La prefettura e le forze dell'ordine non forniscono dati certi, ma si parla di altre 300 tende in arrivo che potrebbero essere montate nelle prossime ore in aggiunta alle 120 che sono già state allestite. Ciascuna tenda può ospitare sino ad otto persone perciò la capienza attuale del Cie è di almeno 960 posti. Se realmente venissero montate le altre 300 tende la capienza arriverebbe a oltre 3300 brande. L'area dell'aeroporto militare di Manduria consente tale ampliamento anche perché la superficie sinora utilizzata e recintata copre circa un quarto di quella disponibile.

DOMANI CONSIGLIO STRAORDINARIO
E' la "preoccupazione" lo stato d'animo più diffuso tra le popolazione di Manduria ed Oria, le due cittadine a cavallo delle provincie di Taranto e Brindisi tra le quali sorge il centro di accoglienza per immigrati allestito in tempi record per risolvere l'emergenza di Lampedusa. La manifesta il sindaco di Manduria, Paolo Tommassino, che chiede al governo "garanzie sulla temporaneità del centro" e sulla sicurezza anche sanitaria per i cittadini residenti. Tommassino ha convocato per domattina un consiglio comunale straordinario monotematico al quale parteciperà anche il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. Le stesse preoccupazioni del sindaco sono espresse dal presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, che giudica la recinzione che delimita il campo inadeguata a garantire la sicurezza dei cittadini. Il timore diffuso è che gli immigrati potranno facilmente scavalcare il recinto per procurarsi il denaro minimo necessario per partire verso il Nord e possano mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini residenti che vivono a pochi chilometri dal nuovo Cie.

GIALLO SULLO STATUS GIURIDICO
Per il sindaco quello di Manduria è un Cie: "Cerco di interpretare le normative ma secondo me questo è un centro di identificazione a tutti gli effetti". Incerto lo status di questo campo: centro di identificazione o, come ieri è stato assicurato dalla Prefettura di Taranto all'assessore regionale alle Politiche giovanili e Attuazione del Programma Nicola Fratoianni e all'assessore alla Protezione civile Fabiano Amati, centro di prima accoglienza? Per il primo cittadino "dal momento che a Lampedusa si è creata un'emergenza per i continui arrivi e non essendo possibile fare lì l'identificazione, si è scelto di portarli in altri posti". "Adesso occorrerà capire da dove provengono e a che titolo arrivano (cioè come profughi o clandestini, ndr) - prosegue - Anche dal punto di vista logistico escludo che per un Cpa si possa scegliere un posto desolato come questo. In Italia ci sono mille edifici e aree demaniali del Ministero della Difesa con luoghi edificati - aggiunge Tommasino - se avessero voluto, avrebbero potuto farli lì i centri di accoglienza. Per questo penso che la tendopoli di Manduria sia un centro di emergenza che supplisce all'impossibilità di poterla fare a Lampedusa".

FERRARESE: "CENTRO INIDONEO"
"Ho avuto modo di vedere personalmente il centro realizzato tra Oria e Manduria e confermo tutte le mie perplessità sulla sicurezza per gli operatori delle Forze dell'ordine e per gli abitanti di questi nostri due comuni. La tendopoli non è assolutamente idonea per ospitare 700 immigrati a cui sarà impedito di uscire e, quindi, ben consapevoli della condizione di reclusi". Lo afferma in una nota il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, il quale esprime un'altra forte preoccupazione. "Proprio a ridosso del centro - aggiunge Ferrarese - ho percepito la sensazione, attraverso qualificate testimonianze, che qui da noi si possa decidere di portare la capienza fino a duemila persone. Se sono queste le reali intenzioni del ministero dell'Interno è bene che si sappia che non resteremo in silenzio perché significherebbe davvero pensare che in questo angolo del Paese è consentito proprio di tutto, a partire dalla totale mancanza di rispetto per la gente che vi abita".

CURTO (UDC): "SI RISCHIA UNA LAMPEDUSA 2"
"Continuando così si rischia di fare a Manduria una Lampedusa due". E' l'allarme lanciato dal consigliere regionale Udc brindisino Euprepio Curto che oggi ha compiuto una visita nella tendopoli. "Ho notizia - ha detto Curto - che sta per scoppiare un'emergenza di natura sanitaria perché tra i nuovi arrivati ce ne sarebbero molti affetti da malaria e tubercolosi". Curto è critico perché non è stato "predisposto un minimo di screening sanitario prima di trasferire gli immigrati a Manduria". "Manduria e Oria saranno Lampedusa due"? ha insistito Curto che ha segnalato come nel vicino centro di identificazione ed espulsione di Restinco a Brindisi "ci sono solo 50 immigrati e ogni giorno c'è un problema di ordine pubblico". Per Curto, quindi, la tendopoli allestita a Manduria è del tutto inadeguata dal punto di vista sanitario e della sicurezza rispetto ai numeri di immigrati che vi arriveranno.

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