giovedì 28 giugno 2012

Oria, rubate da storico ristorante tutte le pentole in rame

Che il rame faccia gola a ladri senza scrupoli non è certo un mistero. Ogni giorno si registrano furti di questo ormai «prezioso» metallo con tagli di fili elettrici e materiale prelevato dai binari. Ma che imalviventi potessero rubare anche le antiche pentole in rame dello storico ristorante «Luce» nessuno avrebbe potuto mai immaginarlo. La scorsa notte, i ladri si sono introdotti in questo ristorante - gestito da due anziane sorelle Chicchina e Titina Danese - per trafugare le antiche pentole appese alle pareti ormai solo per ornamento, anche se sono state usate fino agli anni Novanta per preparare i piatti tipici di Oria che le due titolari avevano fatto conoscere in tutta la Puglia.

Proprio qualche giorno addietro si è spenta «Chicchina» dopo una lunga malattia, mentre la sorella Titina da tempo ormai è sofferente e non esce più di casa. Le due signore - conosciute ad Oria come «li billuni» - aveva di fatto chiuso il ristorante «Luce» che è stato uno dei vanti della tradizione gastronomica oritana, oggi portata avanti da altri bravi ristoratori.
I locali - situati nella centralissima piazza Manfredi, subito dopo l’arco - per volere anche dei figli di Chicchina (i medici Vincenzo e Dario De Simone) sono rimasti com’era fino qualche anno fa: con le pentole in rame in bella mostra per ricordare i fasti dell’antica tradizione di famiglia. Ma ai ladri poco importante del valore «affettivo» che potevano avere quelle pentole, al di là di quello materiale legato al traffico di rame. Pertanto, la scorsa notte hanno rubato tutto. Allarma, però, che il furto sia avvenuto in pieno centro una notte d’estate: possibile che nessuno abbia visto o sentito qualcosa?


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