giovedì 8 gennaio 2009

Date alle fiamme l’auto del proprietario del «Caffè Manfredi»

RIAFFIORA L’OMBRA DEL RACKET DIETRO L’ATTENTATO CONTRO IL NOTO IMPRENDITORE DEMY CARBONE

di VINCENZO SPARVIERO, La Gazzetta del Mezzogiorno, 8.1.2009

Potrebbe esserci l’om - bra del racket dietro l’attentato che ha distrutto la macchina di Demy Carbone, giovane imprenditore oritano, titolare di una dele più note caffetterie della cittadina: il «Caffè Manfredi», situato nella piazza principale e abituale ritrovo di giovani provenienti anche da altri centri.
Erano all’incirca le due di ieri quando l’auto è stata incendiata.

"Ero ancora al bar - spiega Carbone -, mi ha telefonato mia moglie avvisandomi di quello che era successo".
L’auto - una «Lancia Y» ultimo modello - era parcheggiata nei pressi dell’abitazione del giovane imprenditore, in via Pasquale Astore, a meno di centro metri dal bar, sempre nel centro storico di Oria.
"Le fiamme erano già altissime quando sono arrivato ed ho subito chiamato i vigili del fuoco - racconta ancora Demy Carbone -. Siccome nella zona ci sono anche le condotte del gas, a distanza piuttosto ravvicinata, ho temuto che potesse accadere qualcosa di molto grave. Mentre i minuti passavano, il panico aumentava anche tra i vicini di casa, che spaventati sono usciti dalle loro abitazioni in piena notte temendo un’esplosione".
"Da quanto si sa - aggiunge ancora il giovane imprenditore - l'incendio è stato doloso. So che ci sono accertamenti in questo senso".
Un gesto grave nei confronti di Carbone che ha avviato il suo locale nove anni addietro ma che - purtroppo - non è nuovo ad episodi di intimidazione.
"Gia in passato- ricorda - sono stato costretto a subire atti di bullismo e altre prepotenze che in unasocietà civile non può tollerare. Io dico solo che questi gesti non mi intimidiscono per niente e spero facciano rendere conto di quanto la nostra società è malata e che servano per riflettere e continuare ad andare sempre avanti: io non mi scoraggio".
Potrebbe esserci il racket, dunque, dietro questo episodio se dovesse effettivamente essere accertato che si tratta di un incendio doloso. Al momento, comunque, nessuna ipotesi può essere esclusa: compresa quella di una bravata notturna o un "dispetto" nei confronti di Demy Carbone che - grazie alla sua attività - è un personaggio piuttosto in vista nella cittadina.
La sorella Mary, che spesso in estate frequenta il locale del fratello, è una modella e show girl che conta numerose apparizioni nei programmi Mediaset dopo la sua partecipazione al reality «La pupa e il secchione». È stata anche nel corpo di ballo del popolare programma «Colorado Cafè» sempre in onda sulle reti Mediaset.
Chi ha incendiato l’auto di Demy Carbone, però, avrà voluto lanciare un preciso avvertimento al giovane imprenditore provocando un danno notevole (l’auto è andata completamente distrutta) e soprattutto causando momenti di autentico panico per la sua famiglia e per i vicini di casa.

2 commenti:

angela ha detto...

ciò che sta accadendo ad Oria ultimamente non solo è grave, ma dovrebbe farci riflettere......Nello specifico faccio riferimento a ciò che è accaduto a Damy.
Penso che sia proprio la superficialità che caratterizza la nostra società a far si che tanti reati prendano piede, la stessa superficialità con cui è stato scritto l'articolo. Sono molto rammaricata!! invece di porre l'attenzione su quanto accaduto, il giornalista ha ritenuto opportuno fornire informazioni sulla sorella del giovane imprenditore... a mio parere informazioni gratuite e non attinenti al danno arrecato a Damy.

Oritano ha detto...

hai perfettamente ragione ... per non parlare del titolo dell'articolo "Date alle fiamme" e non "Data" .. scritto in quel modo sembra un ordine a bruciare l'auto di Demy ... bah

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