mercoledì 28 gennaio 2009

Una tromba d’aria sradica ulivi secolari e danneggia le case

testo e foto di VINCENZO SPARVIERO, La Gazzetta del Mezzogiorno

Non ci sono testimoni. "Per fortuna", dice qualcuno. Se qualcuno si fosse trovato lì all’alba poteva anche rimetterci la pelle.
Un quarto d’ora - forse meno - è durato l’inferno che sradicato alberi d’ulivo secolari facendoli volare quasi fossero fuscelli appena piantati. Anche le case hanno rischiato grosso e qualche tetto ormai è inservibile.
Un piccolo uragano si è abbattuto tra le contrade Santa Cecilia, Sant’Andrea e Priolari - tra Oria e Francavilla - a ridosso della statale.
I danni sono ingenti ma poteva andare decisamente peggio se la tromba d’aria avesse tardato di qualche ora, quando i contadini sono già al lavoro nei campi o a raccogliere le olive.
Un vigilante è stato il primo ad accorgersi dell’accaduto. Gianni Fullone era in servizio di perlustrazione proprio in quelle campagna quando ha visto la strada sbarrata da un albero.
"Pensavo fosse stata la pioggia a causare il piegamento del tronco - dice -. Invece, andando un po’ più avanti, mi sono reso conto che era accaduto qualcosa di ben più grave".
La guardia di giurata si è subito assicurato che nelle case della zona non ci fosse nessuno. Poi, ha chiamato il Comune e in pochi minuti sono arrivati nelle contrade i dipendenti dell’ufficio tecnico che hanno effettuato i primi rilievi.
Intanto, scampato il pericolo, la zona è andata man mano popolandosi.
Sono arrivati tutti i proprietari di terreni e di abitazioni rurali.
"Potevamo restare sotto uno di quegli alberi", afferma sconsolato Valentino Francioso di Francavilla, che con il figlio Federico e l’anziano padre che porta lo stesso nome, si affretta a tagliare i tronchi degli alberi di sua proprietà sradicati o spezzati dal vento. "Beh - aggiunge - prima che vengano i ladri è meglio che la legna la prenda io".
Mimmo Pipino, di Oria, ha un appezzamento nella zona. «Se solo la tromba d’aria avesse investito il paese anzichè la campagna - dice - chissa cosa poteva accadere. Se sono stati spezzati e sradicati alberi di ulivo secolari, perfino le auto avrebbero fatto una brutta fine».
A pochi metri di distanza, praticamente su una stradina che separa il territorio di Oria da quello di Francavilla, si nota una casa con il tetto ormai da rifare.
"I tufi sono stati scagliati a decine di metri di distanza - racconta Giuseppe Delle Grottaglie -. Se qualcuno si fosse trovato nella zona poteva beccarne uno in testa. Il tetto è completamente da rifare e non sembrava in cattivo stato".
Una delle stradine che collegano quella principale con i poderi più lontani dalla statale, è completamente bloccata da un albero che occupa l’intera carreggiata.
"Per rimuoverlo da qui - spiega Pasquale Attanasi - ci vorranno almeno tre ore di lavoro con la motosega".
Salvatore Carbone e Giovanni Galluzzo guardano - sconfortati - le campagne allagate dove ormai non esistono più gli alberi piantati di recente.
"Tutto raso al suolo - affermano -. In un attimo è cambiato il paesaggio in questa zona".
Maria Panteca e Vincenzo Dell’Aquila, marito e moglie, arrivano trafelati nella zona colpita dalla tromba d’aria.
"Anche all’interno - dicono - i danni sono ingenti. Nella nostra campagna, nella zona che chiamano “la padula”, ci sono decine di alberi di ulivo abbattuti".
È un’annotazione che serve a "perimetrare" l’area colpita. In pratica, si registrano danni in una zona di un paio di chilometri quadrati.
Gli uffici tecnici dei Comuni di Oria e Francavilla stanno predisponendo una relazione che sarà sicuramente allegata ad una recente richiesta di contributi per le calamità naturali.
"Se aspettiamo che qualcuno ci venga incontro stiamo freschi - commenta uno dei contadini della zona -. Qui ci sono case da rifare e alberi che ormai possiamo usare solo come legna da ardere. Proprio non ci voleva".
Già, prima giorni e giorni di pioggia. Ora la tromba d’aria. Il tutto in una crisi generale del comparto agricolo. Un’annata da dimenticare: sotto tutti i punti di vista.

1 commenti:

Franco Arpa ha detto...

Scusate, ma sento la necessità di puntualizzare qualcosa sia per completezza d'informazione che a futura memoria per i nostri posteri.
Precisiamo: si è trattato di una tromba d'aria e non di un turbine, un uragano, un ciclone come fa capire la Gazzetta (la descrizione mi ricorda tanto gli effetti di quello che colpì Oria il 21.9.1897).
1)- gli ulivi secolari non sono volati come fuscelli, complice il terreno inzuppato di acqua sono stati sradicati dal forte vento e si sono incrinati su un lato;
2)- i tufi di quell'abitazione sono stati semplicemente divelti da un albero di ulivo piantato a pochi metri di distanza, il quale a seguito dello sradicamento è caduto adagiandosi sull'angolo della casa;
3)- scrivere "Tutto raso al suolo. In un attimo è cambiato il paesaggio in questa zona" mi sembra veramente una esagerazione dipo raccntidi Papa Galeazzo. Come esagerato è scrivere "Qui ci sono case da rifare". Solo una casa è stata danneggiata.... necessita di qualche riparazione ma non penso sia da rifare.
Il video del BlogOriaInVideo dà sicuramente ragione alla mia tesi, come anche le foto sul mio blog.
Firmato: Franco Arpa, blogger oritano ...... senza esagerazioni!

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