mercoledì 28 luglio 2010

"L'Udc non abbandona il tavolo dell'opposizione". Oria, il segretario cittadino smentisce le voci di rottura

di Emilio Mola, Senzacolonne

"E' stata diffusa l'idea secondo cui l'Udc di Oria avrebbe abbandonato la coalizione di opposizione per misteriose ragioni. Alcuni soggetti hanno affermato che l'abbandono è stato una conseguenza del mancato accoglimento di nostre richieste. Tutto ciò è assolutamente falso".

Il commissario cittadino dell'Udc Dario De Simone, attraverso i canali telematici del portale "Youtube.com", smentisce piccato le voci che - accusa - lo danno da tempo fuori dall'alveo delle forse di opposizione al governo del sindaco Cosimo Ferratti. Un "pettegolezzo" che per il leader cittadino del partito scudocrociato non trova fondamento in alcuna sua decisione o dichiarazioni di sorta. "Né io - sbotta De Simone - né alcun componente del direttivo dell'Udc di Oria abbiamo mai chiesto nulla a nessuno. Né io, né alcun componente del direttivo abbiamo mai inteso barattare la nostra partecipazione a tavoli politici con richieste di alcun tipo e spiace che alcuni rispettabilissimi amici di quella coalizione, di cui abbiamo fatto parte alle scorse provinciali, stiano diffondendo simili voci:" L'obiettivo dell'Udc di Oria, fa sapere il circolo cittadino attraverso una nota diramata agli organi di stampa "è parlare con i cittadini di programmi per il paese, e non di candidati sindaci per costruire dalle fondamenta un governo vero e sano per la città di Oria". Un atteggiamento che non sembra discostarsi d'un centimetro da quello proposto anche dal Partito democratico, in questi giorni impegnato non solo in una campagna per il coinvolgimento delle fasce più giovanili della popolazione, ma anche in un'opera di convincimento nei confronti degli alleati, per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra attraverso il metodo delle primarie.
La proposta è contenuta in un documento diramato ai partiti del centrosinistra, o comunque gravitanti attorno alle forze di opposizione. Ed è proprio fra le prime righe del testo, che il Pd scandisce alcune domande direttamente rivolte alla sezione cittadina dell'Udc: le stesse che, probabilmente, hanno comportato la reazione del leader De Simone: "Possibile - si domanda il segretario democratico Tommaso Carone - che all'Udc non possa chiedersi perché ha abbandonato il tavolo politico programmatico promosso dal Pd, cui pure aveva partecipato e dichiarato di voler condividere? Se ha delle proposte politiche da fare perché non le offre all'attenzione delle altre forze politiche? Possibile che la discussione politica all'interno e all'esterno della Lista Ferrarese sia diventata un referendum fra si e no su questo o su quel candidato?". Domande più che legittime, alle quali altrettanto legittimamente, l'Udc ha inteso rispondere, utilizzando quale forma di divulgazione la rete telematica. Un discorso durante il quale De Simone chiarisce di non aver mai abbandonato il tavolo dell'opposizione, e di non essersi allontanato da questa. Messaggio forse diretto al Partito democratico, proprio perché nessuno dei due soggetti in campo rompa il dialogo, spezzando così definitivamente il fronte di un'opposizione che solo unita potrebbe sfidare con quale possibilità di spuntarla la corazza azzurra del sindaco Ferretti. Intanto, chiarito il "malinteso", la palla passa ora al resto della coalizione, cui sta decidere se raccogliere o meno la sfida di democrazia lanciata dal Pd per la scelta dell'aspirante primo cittadino.

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