giovedì 9 febbraio 2012

Joe: da rifare il processo a Caffa

di www.brindisireport.it, 8.2.2012J

Non è finita, la storia giudiziaria del martirio di Joe De Stradis, il ragazzo di 17 anni italo-americano che la sera del 23 aprile 2004 fu massacrato a martellate e poi sepolto sotto la sabbia della spiaggia di Torre Borraco, ancora in vita. Un delitto atroce, il cui ideatore ed esecutore principale fu falegname Francesco Fullone, all’epoca 61enne e poi morto in carcere. L’amico di De Stradis che secondo l’accusa fece da esca per attirare Joseph in trappola, Luigi Caffa, che il 17 novembre 2010 si era visto condannare a 17 anni dalla Corte d’Assise di appello di Taranto, ha ottenuto dalla prima sezione della Corte di Cassazione, per vizi impugnati dai due avvocati difensori Matteo Murgo e Fortunato Calò, l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado.

Luigi Caffa dovrà essere giudicato nuovamente da una diversa sezione della stessa Corte d’Assise di appello tarantina. Sta invece scontando una pena residua di 10 anni e tre mesi, sui dodici comminatigli dalla magistratura minorile, l’oggi 25enne Fabio Palazzo, all’epoca 17enne come la vittima. Fullone in secondo grado era stato invece condannato a 30 anni. La Corte di Cassazione nel caso di Caffa ha rimesso in discussione i reati di concorso in omicidio e sequestro di persona, non quello di con corso in occultamento di cadavere. Joseph De Stradis fu vittima della propria generosità: aveva affrontato Fullone perché l’artigiano aveva molestato sessualmente una sua amica, pure minorenne. La vendetta fu spietata, e vi parteciparono il presunto amico della vittima, Caffa, e l’altro ragazzo tornato in carcere (vi era stato pochissimo, dopo i fatti) solo l’8 ottobre 2011.

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