di Oritano, 17.2.2010
Qualche mese fa scrivevo un post (*) che terminava con queste parole:
"Ma tutto deve passare inosservato, bisogna dimenticare mentre i poveri fessi come me e qualcun altro prendono querele. Perché si, anche io sono sottoposto ad un procedimento penale nell’ambito del quale era stato chiesto il sequestro preventivo e l’oscuramento di questo blog. Non aggiungo altro, la competente magistratura valuterà nella maniera più giusta; nel frattempo - però - dopo una lunga riflessione ho deciso di sospendere questo blog e di non “pubblicare” più nulla."
E la Giustizia ha fatto il suo corso.
Ringrazio tutti Voi dell'affetto e della stima che, anche in quella occasione, mi avevate dimostrato e che mi avevano spinto, nel frattempo, a riprendere e proseguire questo blog. Nonostante tutto.
Qualche mese fa scrivevo un post (*) che terminava con queste parole:
"Ma tutto deve passare inosservato, bisogna dimenticare mentre i poveri fessi come me e qualcun altro prendono querele. Perché si, anche io sono sottoposto ad un procedimento penale nell’ambito del quale era stato chiesto il sequestro preventivo e l’oscuramento di questo blog. Non aggiungo altro, la competente magistratura valuterà nella maniera più giusta; nel frattempo - però - dopo una lunga riflessione ho deciso di sospendere questo blog e di non “pubblicare” più nulla."
E la Giustizia ha fatto il suo corso.
Ringrazio tutti Voi dell'affetto e della stima che, anche in quella occasione, mi avevate dimostrato e che mi avevano spinto, nel frattempo, a riprendere e proseguire questo blog. Nonostante tutto.
Antonello D'Amico
6 commenti:
Ottima notizia, mi auguro di cuore che anche per l'altra persona coinvolta vi sia un esito simile.
... me lo auguro di cuore anche io.
Mi ha fatto tanto piacere sentire l'epilogo di questo "incidente di percorso". E' proprio il caso di dirlo: "è bene quel che finisce bene". Sono fiducioso che anche l'altra persona sarà scagionata. Voglio aggiungere che a prescindere di tutto mi fa molto pensare quando in occasioni come queste i querelanti (forse aizzati da qualcuno... se non proprio sotto la regia di qualcuno ..... e mi dispiace doverlo dire ....- non escludo lo zampino dello stesso avvocato di parte-) chiedono l'oscuramento del blog che equivale a tappare la bocca ad una persona. Assurdo semplicemente assurdo! Ma ve lo immaginate... un tizio che anzichè su internet scrive sul cartaceo e che in caso di querela per "diffamazione" il querelante chieda al giudice di "tagliargli la lingua" ???
Auguri Antonello ed auguri a tutti noi oritani... spero in una Oria migliore.... anche se è utopia.... per molti.
Nella Milano della seconda metà del 700 nasce nei salotti bene, la voglia di discutere delle vicende politiche e non solo . Ci si riuniva vicino ad una tazza di caffè e si discuteva. Nasce così “Il Caffè”. Una rivista culturale intorno a cui ruotano nomi illustri(Pietro Verri, Cesare Beccaria,…). Vi chiederete: cosa c’entra questo “anticume”(scusate il neologismo) con l’ORITANO?
Ebbene, vi assicuro che c’entra. Quando è nato questo Blog, io ho pensato che il suo scopo fosse appunto quello di sedersi intorno a questo tavolo virtuale e, davanti ad una tazza di caffè, discutere di tutto quello che riguardava la nostra piccola comunità cittadina, e non solo.
Mi accorgo invece , che a distanza di qualche anno, passata l’euforia iniziale, questo blog è diventato un copia-incolla degli articoli di giornale. Non c’è nessuna partecipazione dei cittadini alle vicende locali, anzi ho quasi l’impressione che si abbia paura di esprimere il proprio pensiero.
Attenzioni, amici, questa è una condizione molto pericolosa, perché prima o poi finiremo per non “vedere più” quello che ci succede intorno.
Sicuramente questo potrà fare piacere a qualcuno, ma non è quello per cui noi, che più giovani non siamo, abbiamo sempre lottato. La libertà di esprimere il proprio pensiero, anche di litigare, ci consente di crescere, di confrontarci, anche di cambiare idea, se quelle degli altri vediamo che sono più giuste delle nostre, ma l’indifferenza, il disinteresse alla vita pubblica, non porta da nessuna parte. Per favore, non perdiamo il diritto di indignarci e di disgustarci di fronte ad atteggiamenti di preva-ricazione e di umiliazione della dignità umana.
Mi sento un poco, come dice una famosa canzone:….”Eravamo 4 amici al bar che volevano cam-biare il mondo……. Eravamo 3 amici al bar che volevano cambiare il mondo (si può fare anche con tre)……..Eravamo 2 amici al bar etc. etc.
Scusate se ogni tanto, vi rendo partecipi dei miei pensieri, ma il bene di questo paese mi sta vera-mente a cuore.
Chiedo scusa se anche io ogni tanto vi tedio con le mie esternazioni forse ripetitive. Circa quanto asserito da Cassandra devo dire che sono relativamente d'accordo. Per non rischiare di essere prolisso sintetizzo con il tutto con una domanda: "Quanti sono disposti insieme a me e Cassandra a riunirsi intorno ad un tavolo con una tazza di caffè o altra bevanda e discutere di tutto quello che riguarda la nostra piccola comunità cittadina?" Io ci sto? Cassandra ci sta? Altri? Ovviamente tutti senza maschera.
Penso che il problema sia proprio questo..... la mancanza di voglia di discutere ...... a viso scoperto.
Buon pomeriggio a tutti...
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