lunedì 17 dicembre 2007

Il maltempo blocca l'autopsia dell'operaio.

di Francesca D'Abramo, Il Quotidiano, 16.12.2007

C'è di mezzo anche il cattivo tempo nella vicenda di Armando Penta, l'operaio oritano morto l'altro giorno in seguito ad un incidente sul lavoro in un cantiere di Pisticci, in Basilicata.
Il feretro dell'uomo, deceduto presso l'ospedale "San Carlo" di Potenza, aspetta ancora di essere sottoposto all'esame autoptico, prima di poter essere riconsegnato alla famiglia per i funerali. La cerimonia si terrà presso la parrocchia di appartenenza: San Francesco di Paola, ma la data non è stata fissata. L'autopsia era prevista per ieri mattina, ma, a causa delle pessime condizioni meteo e della neve alta, i sanitari preposti non hanno potuto raggiungere l'ospedale, così è stato tutto rimandato a lunedì.
La famiglia dell'operaio, 53enne, ha così decido di rientrare ad Oria, da dove partirà, non appena la Procura darà l'ok, per riprendersi le spoglie del congiunto. Secondo i sanitari, comunque, l'esame autoptico non dovrebbe riservare sorprese; già una prima analisi aveva indicato con chiarezza che a causare il decesso erano state le lesioni riportate in seguito alla caduta dalla torre di polimerizzazione, a quasi otto Vietri di altezza. Il volo aveva infatti procurato un trauma addominale e lesioni importanti al bacino ad agli arti inferiori. La dinamica del fatto, cui hanno assistito una decina di colleghi, sembra ormai ricostruita: intorno alle 9.30 di martedì scorso, Penta stava smontando; delle strutture in metallo fissate al soffitto del capannone della Equipolymers, ex Inca International-Dow Chemical, un'industria ormai ferma da quattro anni che andava smantellata. L'uomo stava svolgendo questa operazione in qualità di dipendente della Mcm, azienda brindisina specializzata in manutenzione e dismissione di impianti industriali. Una volta staccate, le strutture metalliche venivano lasciate cadere al piano inferiore. Proprio uno di questi pesanti componenti, precipitando, si è impigliato accidentalmente in un indumento dell'operaio trascinandolo rovinosamente fino al pavimento. E' stato soccorso immediatamente dal presidio medico interno al tecnoparco, poi trasferito all'ospedale di Tinchi e da qui, in eliambulanza, al nosocomio di Potenza, ma era ormai in coma e giovedì è deceduto.
Che si sia trattato di pura fatalità o di negligenze sul fronte della sicurezza, lo stabilirà la magistratura che ha aperto un'inchiesta. Il pm titolare, Elisa Sabusco, ha ordinato il sequestro dell'area, situata all'interno del polo industriale Tecnoparco Valbasento di Pisticci. Sul luogo dell'incidente è intervenuto il personale della Polizia del Commissariato di Pisticci, insieme ai tecnici del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell'Asl di Montalbano Jonico, i quali hanno eseguito gli accertamenti tecnici onde verificare il rispetto delle norme in materia di sicurezza del lavoro. In seguito alle indagini è già partita la prima informazione di garanzia.
Nel frattempo il paese si stringe intorno alla moglie Annamaria ed ai tre figli. «Lo dirò senza paura anche nell'omelia: è il secondo parrocchiano che quest'anno ci muore per un incidente sul lavoro - commenta il parroco don Tommaso -. C'è qualcosa che non va».


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