lunedì 12 aprile 2010

Aggredito da padre e figlio, poi colpito a bastonate. Vittima un pensionato, usava la motosega nell’uliveto.

di Marcello Orlandini, testo e foto www.corrieredelmezzogiorno.it

Massacrato di botte perché aveva disturbato il sonno pomeridiano dei vicini, nelle campagne di Oria. E’ morto così, nella tarda serata di ieri l’altro nel reparto di terapia intensiva del Perrino di Brindisi, il 59enne pensionato Mario Nania, una vita spesa proprio tra le corsie di un ospedale come ausiliario. Una delle due persone che lo hanno aggredito, Michele Carbone di 50 anni, è in stato di arresto per omicidio volontario aggravato in concorso. Suo figlio, Francesco Carbone di 20 anni, nel tardo pomeriggio di ieri era ancora ricercato dai carabinieri della stazione di Oria e della compagnia di Francavilla Fontana. All’esame visivo, risultavano gravi lesioni al cranio. Ma sarà l’esame autoptico - tra lunedì e martedì - a stabilire quali dei numerosi colpi ricevuti dalla vittima sia risultato fatale. Questo il prezzo pagato per un pomeriggio di lavori di potatura dell’oliveto, in contrada Pasquini. Ovunque, in Puglia, sono questi i giorni in cui nelle campagne risuona il rumore delle motoseghe. Ma Per Michele Carbone era solo un disturbo alla suo riposo pomeridiano. La lite è cominciata da qui. I due si sono affrontati sul confine dei due poderi. Poi sono venuti alle mani.
Anche se più anziano, Nania stava avendo - sembra - il sopravvento, quando è intervenuto anche Francesco Carbone, e per l’ex dipendente ospedaliero è stata la fine. Calci, pugni al volto e alle tempie. L’uomo è stramazzato, ma a quel punto - hanno accertato il maresciallo Roberto Borrello e i suoi uomini - Michele Carbone ha continuato ad infierire con un bastone. I braccianti che stavano lavorando nell’oliveto sono intervenuti troppo tardi. Il ferito è stato soccorso da una squadra del 118 e portato al Camberlingo di Francavilla Fontana, quindi al Perrino di Brindisi data l’estrema gravità delle sue condizioni. Nel frattempo Michele Carbone è stato sottoposto a fermo. Il ragazzo invece era già scappato. Non era esclusa la possibilità che decidesse di consegnarsi. Ad Oria, Michele Carbone è noto come persona stravagante. Apparizioni in città in calesse, la fondazione di un fantomatico partito della civiltà europea di cui si era autonominato capo (firmandosi Napoleone). Invalido dopo un incidente stradale, non era comunque considerato pericoloso. Invece ha ucciso, o ha contribuito ad uccidere un uomo per una dormita pomeridiana persa. Il cerchio attorno alle dinamiche dei fatti è già chiuso. Manca uno dei responsabili, ma i carabinieri sono certi di catturarlo, a meno che Francesco Carbone non decida di costituirsi e puntare sulla tesi difensiva dell’omicidio preterintenzionale.

1 commenti:

gabriella ha detto...

ho fede nel signore....mi farà vedere la loro fine

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