martedì 13 aprile 2010

Oggi autopsia e interrogatorio dopo l’omicidio dell’infermiere. Ancora ricercato il secondo presunto assassino: il padre è in cella

di Eliseo Zanzarelli, La Gazzetta del Mezzogiorno, 12.4.2010 - foto www.bari.repubblica.it

Continua la latitanza del 19enne Francesco Carbone, che assieme al padre Michele venerdì pomeriggio in contrada Pasquini ha preso a bastonate, provocandone successivamente la morte, il vicino di campagna Mario Nania, di 60 anni. Alla base del litigio, sfociato in tragedia, futili motivi.
L’infermiere in pensione Nania, con l’aiuto di due operai e al suocero Damiano Pinto, faceva troppo rumore impedendo a Carbone la pennichella. Oggi alle 12, intanto, è stata fissata l’autopsia sul corpo della vittima.


Nella stessa mattinata, inoltre, è previsto l’interrogatorio di convalida dell’arresto del 55enne Michele Carbone, arrestato dai carabinieri poco dopo nell’immediatezza dei fatti con l’accusa di tentato omicidio prima, di omicidio volontario poi.

L’alterco tra Carbone e Nania scoppia attorno alle 14,30 di venerdì. In precedenza, il primo era a letto per la consueta pennichella dopopranzo e il secondo si trovava nel suo terreno intento a distruggere il legname avanzato dalla potatura dell’uliveto.

A un certo punto, non riuscendo a riposare come avrebbe voluto per via del rumore, Carbone balza giù dal letto e si dirige verso la proprietà del vicino, intimando a brutto muso a Nania di spegnere il macchinario impiegato per distruggere gli scarti agricoli.

Nania dapprima ignora il vicino, poi gli risponde per le rime. Carbone non ci sta e ne nasce una colluttazione a mani nude, fino a quando l’infermiere in pensione non raccoglie da terra un bastone e colpisce sul fianco “Napoleone”. Non lontano dalla scena c’è il figlio di Carbone, Francesco, che fino all’arrivo di suo padre se n’era stato tranquillamente ad assistere ai lavori in campagna del vicino. Il giovane, vedendo il padre in difficoltà, perde le staffe e si scaglia come una furia contro Nania colpendolo ripetutamente con calci e pugni.

Il pensionato, colto di sorpresa, casca a sua volta e si lascia sfuggire di mano il bastone con cui prima aveva colpito l’avversario. Il padre del ragazzo riesce a rimettersi in piedi, brandisce il bastone sfuggito a Nania e lo colpisce più volte sul capo fino a fargli perdere i sensi. Poi, via, Napoleone a casa e il figlio per le campagne. Michele Carbone viene subito arrestato mentre il figlio resta ancora uccel di bosco.

Secondo gli inquirenti si nasconderebbe in zona, grazie all’aiuto di qualche amico. Carbone – difeso dagli avvocati Pasquale Fistetti e Raffaele Pesce – si trova nel carcere di Brindisi e sarà interrogato questa mattina dal per la convalida dell’arresto richiesto dal sostituto procuratore Milto De Nozza. Oggi, inoltre, il medico legale Antonio Carusi effettuerà sul corpo di Mario Nania l’esame autoptico che aiuterà a comprendere meglio le cause della sua morte. La parte civile è rappresentata dall’avvocato Pasquale Annicchiarico.

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