martedì 6 aprile 2010

SVEGLIATI ORIA!!! Riflessioni sulle elezioni regionali dei ragazzi della Fabbrica di Nichi di Oria

La fabbrica di Nichi ringrazia tutti gli elettori di Oria che hanno votato Vendola e difeso la Puglia migliore. I risultati delle elezioni regionali nel nostro paese non lasciano spazio a grandi voli di fantasia, i dati sono molto chiari: plebiscito con percentuali bulgare per il candidato locale e primo posto nella provincia di Brindisi per voti attribuiti a Rocco Palese, con una delle percentuali più alte dell'intera Regione. L’esperienza di questi ultimi anni viene confermata anche in queste elezioni . Il nostro paese si piega ancora una volta a logiche clientelari in cui i voti si comprano con promesse di lavoro, piccoli “favori” e con contributi economici a gruppi e associazioni locali. Il 62,47% degli oritani non ha voluto difendere il laboratorio di buona politica e di buon governo che Vendola ha portato avanti nella nostra regione. Grandi colpe e responsabilità per questa disfatta vanno attribuite ai partiti e ai dirigenti della sinistra oritana. C'è bisogno di guardarsi allo specchio di fare autocritica e avviare una discussione larga, ampia, franca e senza paura. Apriamo davvero il cantiere delle idee e della alternativa a questa destra, facciamolo a partire dalla realtà, lasciamo che l'insegnamento ci venga dai fatti; occorre lavorare per una coalizione che guardi al Paese e non a se stessa, che metta da parte gli infiniti tatticismi, personalismi e rancore politico che contraddistinguono la sinistra oritana. Dobbiamo proporre un’idea alternativa di città e di politica; proponiamo un cammino politico alternativo da condividere, cercando di smetterla con accoltellamenti, giochi sporchi e logiche partitocratiche che uccidono il confronto politico e giocano a favore dell’avversario, proviamo a dare un nuovo volto a questo paese. Noi giovani della fabbrica di Nichi siamo pronti a metterci in gioco per il rinnovamento sociale politico e culturale del nostro paese. Tutti quelli che portano cultura,arricchimento e una proposta programmatica per costruire una alternativa sono i benvenuti.
La fabbrica di Nichi Oria

1 commenti:

ELISEO ha detto...

La pochezza del nostro paese - dove tutto si dà per scontato e si rinuncia a qualsivoglia diritto di trasparenza e legittima ribellione a quello che questi anni è diventato un "sistema" per non etichettarlo "regime" (magari compiacendo gli interpreti) - è manifesta. Anzi, Palese, con la lettera maiuscola. Non è il caso di abbattersi, certo, ma fintantoché le associazioni e i gruppuscoli di persone che ricevono promesse di favori, talora favori veri e propri, finanziamenti più o meno leciti ora da questo ora da quel politicante, beh, sarà dura. Fintantoché questa gente, che scambia la politica per il salotto di casa dove accomodarsi e starsene in panciolle, potrà contare e sfruttare l'ignoranza e la dabbenaggine di gran parte della cittadinanza, le cose difficilmente potranno cambiare.
La svolta ci deve essere, ma ci sarà quando finalmente si riuscirà a capire che chi amministra non deve pensare a coltivare il proprio orticello ma ispirarsi al significato letterale del termine politica che nell'antica Grecia, culla della civiltà moderna, altro non rappresentava se non 'l'arte di amministrare la città'.
Bene fa la Fabbrica a esistere e a muoversi, nella speranza che resti 'aperta' continuativamente e non chiuda i battenti fino alle prossime regionali. Tanto più che l'anno prossimo questo paese avrà dopo cinque anni l'opportunità di svoltare per il rinnovo del consiglio comunale.
Al di là delle ideologie politiche – a livello locale contano relativamente, si sa – occorrerebbe una classe politica nuova, giovane forte e libera dal ricatto che sapesse finalmente sfruttare le potenzialità inespresse di questo paese, ormai sopraffatto dal torpore e da un'inerzia senza eguali se è vero, com'è vero, che va appresso a uomini soli al comando sia che si candidino al centro (leggi Udc) sia che trasmigrino nel centrodestra (leggi Pdl e La Puglia prima di tutto).
Occorrerebbe, in realtà, una sorta di governo di “salute pubblica” - composto di uomini e donne meglio se 'nuovi' di comprovata onestà, freschezza e capacità – in grado di ridare dignità a queste lande mortificate, dove cambiare è un'impresa. Ardua ma, mi piace pensare, non impossibile.
Giusto, Oria, svegliati!

Eliseo Zanzarelli

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