mercoledì 30 dicembre 2009

"No ai licenziamenti nella coop"

di Francesca D'Abramo, Il Quotidiano


"No ai licenziamenti nella coop" è stato lo slogan della manifestazione organizzata nei giorni scorsi dai Cobas del lavoro privato ad Oria. Motivo della protesta il licenziamento di due soci lavoratori della cooperativa "La Voce delle Onde". Dopo un sit-in davanti al centro diurno gestito dalla cooperativa in via Frascata, il corteo si è spostato in piazza Lama dove c'è stato un comizio con il responsabile provinciale dei Cobas, Bobo Aprile.
All'assemblea pubblica erano stati invitati, oltre che tutti i cittadini, anche gli amministratori e i rappresentanti della politica locale. A portare la propria solidarietà ai lavoratori appena licenziati ci sono stati il consigliere comunale di opposizione e neo eletto segretario del Pd di Oria Tommaso Carone e il collega uscente Cosimo Patisso, il consigliere comunale di maggioranza di Impegno Sociale Glauco Caniglia e l'assessore Antonio Madaghiele. Fra la gente l'iniziativa di protesta ha suscitato interesse e curiosità: non è infatti consueto che Piazza Lama venga agghindata con bandiere e striscioni, in molti si sono fermati per ascoltare.
La vicenda da cui è scaturito il licenziamento, impugnato dai due lavoratori con l'avv. Carlo Caniglia, nasce oltre un anno fa quando i due decidono di iscriversi ad un sindacato, fra l'altro dietro suggerimento dei dirigenti della cooperativa. "Dopo l'iscrizione - scrivono i cobas in un comunicato - i lavoratori cominciano a subire le "rappresaglie" della cooperativa. Addirittura arrivano a forme di persecuzione religiosa. Uno dei due operatori oggi licenziati, nonostante il suo lavoro non preveda di uscire all'esterno della struttura, viene mandato ad accompagnare gli utenti della residenza psichiatrica alla Santa Messa, nonostante sia predicatore di una altra religione. Seguono contro di loro numerosi provvedimenti disciplinari a dir poco discutibili. Non riuscendo a capire il perchè di tutto questo veleno versato nei loro confronti, gli attuali licenziati hanno pensato di rivolgersi alle forze dell'ordine per tentare di salvaguardare il loro ruolo di soci lavoratori all'interno della cooperativa". In chiusura della nota il sindacato fa un appello:"Questi lavoratori avevano ed hanno paura di perdere il posto di lavoro. Per tutto questo il Sindacato Cobas chiede a tutti la solidarietà per questi due lavoratori. Oggi è più che mai necessario costruire un grande fronte comune di lotta contro queste moderne barbarie, che diventano sempre più pane quotidiano per i lavoratori"

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