mercoledì 30 dicembre 2009

PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA – DELIBERA N. 195 DEL 4.12.2009 – INTERPELLANZA EX ART. 23 REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE

Oria, 23 dicembre 2009

Al signor Sindaco di Oria

OGGETTO : GESTIONE DEL PERSONALE - MOBILITA' INTERNA – PROGRESSIONE VERTICALE – PROGRESSIONE ORIZZONTALE – INTERPELLANZA EX ART. 23 REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE

Il sottoscritto consigliere comunale è venuto a conoscenza di una serie di atti e provvedimenti che hanno e che stanno modificando l'assetto organizzativo degli uffici comunali e l'utilizzazione e la gestione del personale.
E' avvenuto infatti che per la terza volta nel corrente anno la giunta comunale ha modificato il piano del fabbisogno del personale, da ultimo con la delibera n. 148 del 30.09.09, che è stata data esecuzione alla progressione economica orizzontale del personale con determinazione del responsabile n. 1233 del 11.12.09 del registro generale, che è stata disposta mobilità interna intersettoriale con disposizioni di servizio prot. n. 21932 e n. 21936 del 3.12.09, che sono state riconosciute indennità annuali di responsabilità per l'anno 2008 in modo difforme e incoerente rispetto agli incarichi originariamente assegnati ex art. 17 CCNL e sulla base della contrattazione decentrata.
Dall'esame degli atti e dei provvedimenti innanzi indicati, dalla verifica dei risultati che tali provvedimenti produrrebbero sull'organizzazione degli uffici e sulla gestione del personale e dallo stato complessivo degli uffici e del personale emergono taluni aspetti poco chiari con riferimento alla programmazione del fabbisogno, alla efficienza degli uffici e all'utilizzazione delle risorse umane, così come sfugge, probabilmente per limiti di chi scrive, quale sia la complessiva politica del personale dell'amministrazione comunale da Lei presieduta.
L'ennesima modifica del piano del fabbisogno del personale non sembra in linea con una sana e trasparente programmazione del personale che dia efficienza e certezze alla riorganizzazione degli uffici, potendo invece rappresentare la spia di una politica del personale piegata su esigenze contingenti e di circostanza.
E peraltro la notizia secondo la quale sarebbe stato adottato ma non ancora pubblicato un provvedimento per la progressione verticale di tre dipendenti, che avrebbe ingenerato e causato dissensi e contrasti sia fra le forze politiche di maggioranza che nell'ambito del personale e che perciò sarebbe stato ritirato, aggrava le preoccupazioni innanzi rappresentate, adombrando il sospetto di una gestione troppo politicizzata del personale.
La vicenda della progressione economica orizzontale non getta luce diversa dal momento che presta il fianco alla critica sotto doversi profili: essa è stata estesa a tutti i dipendenti snaturandola dalla sua funzione tesa alla razionalizzazione e gestione dei processi di riorganizzazione e/o riqualificazione dei servizi; mentre però da un lato è stata estesa a tutti, dall'altro sembrava dover essere riconosciuta a 44 dei 46 dipendenti che avevano proposto istanza, tant'è che la determina di adozione recava l'approvazione della graduatoria di 44 dipendenti con esclusione quindi di due dipendenti appartenenti uno alla categoria B3, l'altro alla categoria C4; la valutazione del responsabile del servizio è stata operata con criteri che hanno poi dato vita a una graduatoria che contraddice la scelta di assicurare a tutti la progressione economica; i criteri adottati e la valutazione effettuata può ragionevolmente presumersi siano stati ragione e motivo di profondo disappunto e disagio da parte dei dipendenti mal valutati, ai quali sono stati assegnati dei veri e propri voti troppo spesso ampiamente inferiori alla sufficienza; la graduatoria è stata peraltro integralmente pubblicata all'albo pretorio, con esposizione di dati e risultati personali di ciascun dipendente esposti alla conoscenza di chiunque in violazione del principio di pertinenza e non eccedenza nel trattamento dei dati più e più volte affermato dal Garante per la protezione dei dati personali; sarebbe infatti bastata la pubblicazione della graduatoria senza che i dati sulla valutazione e sui voti assegnati fossero conoscibili a chicchessia con ovvi risvolti sul senso di frustrazione e inappagatezza che con ogni probabilità ciascun dipendente ha dovuto sentire sulla propria pelle nei riguardi del cittadino che poteva tranquillamente leggere e conoscere del suo valore, dei suoi voti, della sua considerazione e della sua valutazione da parte del responsabile del servizio e degli amministratori; che pensare, ovvero cosa mai potrà pensare un cittadino qualsiasi, di un dipendente indicato per nome e cognome che per l'impegno e la qualità della prestazione lavorativa prende un voto 10 mentre un altro dipendente prende voto 3?
A gravi profili di violazione dell'imparzialità e dell'efficienza dell'agire amministrativo e alla corretta, sana, trasparente e motivata gestione del personale attiene la vicenda che pure in questi giorni si è consumata sull'erogazione e sul riconoscimento dell'indennità annuale di responsabilità per il 2008 ad alcuni dipendenti comunali rispetto che ad altri, ingenerando così scoramento e insoddisfazione fra il personale.
E' avvenuto infatti che queste indennità siano state riconosciute in maniera difforme rispetto al passato pur con il permanere degli incarichi di responsabilità che dovevano esserne il presupposto di fatto e diritto e, probabilmente, condizionando anche o travalicando perfino i pareri dei responsabili dei rispettivi servizi, nel nome di una sorta di efficientismo di facciata che nulla ha a che vedere con la soddisfazione delle motivazioni, dei ruoli, delle responsabilità di ciascuno dei dipendenti con incarichi di cui all'art. 13 del contratto decentrato.
Sulla disposta mobilità interna di due dipendenti comunali tra settori diversi non si può non rassegnare la profonda inadeguatezza dei provvedimenti adottati, segnale evidente di una politica ancorata alle contingenze del momento e alle esigenze di qualcuno, mal celate dalla delega al responsabile del settore della responsabilità formale dell'assunzione dell'atto amministrativo, responsabilità sostanziali che sono invece della politica e dell'amministrazione da Lei presieduta in materia di gestione e utilizzo del personale e nel delicatissimo quanto importante e vitale settore del turismo.
Questi provvedimenti di servizio dovrebbero avere natura e durata provvisoria ma non se ne specifica né durata né termine, sguarniscono l'ufficio di segreteria, utilizzano un dipendente regolarmente e sin dall'origine assunto con la qualifica di archivista (caso credo unico nell'attuale dotazione organica fatta di personale adibito a qualifiche e mansioni diverse rispetto al profilo di assunzione), privano l'archivio e l'ufficio protocollo del dipendente in possesso delle specifiche competenze e dei relativi e appropriati titoli, non danno conto delle effettive esigenze di urgenza adottate con una clausola di stile senza che se ne dia conto effettivamente e in maniera trasparente.
E allora, dietro l'adozione formale del provvedimento da parte del responsabile del servizio si nascondono le reali intenzioni di assegnare in modo surrettizio a un consigliere di maggioranza con delega al turismo un ufficio dotato di tutto punto e tra l'altro di un dipendente comunale componente della pro loco e del gruppo sbandieratori rione lama.
Ma, mi chiedo e chiedo a Lei signor Sindaco, può assegnarsi a un consigliere comunale una delega così ampia e indeterminata senza definirne l'ambito operativo e senza giustificarne e motivarne le ragioni o l'eccezionalità? Andando contro la stessa lettera della legge (art. 56 Statuto, art. 64 D.Lvo 267/2000) ed assegnando al medesimo consigliere il ruolo di controllato e controllore nella politica del turismo di questa amministrazione? Come può conciliarsi il ruolo di consigliere comunale con quello di delegato al turismo nel momento della decisione politica dell'amministrazione di destinare una somma piuttosto che un'altra alla politica del turismo di questa Città?
Ma come potrebbe mai una maggioranza che si regge sull'appoggio di un consigliere con delega al turismo eventualmente non approvare le disposizioni di servizio del responsabile del servizio che presenta i profili di censura e di critica innanzi evidenziati?
Quadro reso ancor più difficile dalla seria possibilità che gli atti e i provvedimenti richiamati possano essere viziati dalla disparità di trattamento e da valutazioni del tutto avulse dal contesto effettivamente lavorativo legato alla produttività, alla diligenza, alle capacità, ai curricula dei dipendenti di questo Comune.
I fatti narrati e i provvedimenti censurati hanno creato e stanno alimentando un clima di disaffezione e disilussione dei dipendenti e il profondo malessere di tutto il personale che non giova all'interesse generale dell'efficienza amministrativa, così come stanno portando sul terreno poco rassicurante dello scontro sindacale invece che su quello del confronto sindacale che si auspica sia il luogo di risoluzione delle vertenze in un Comune come il nostro che soffre della cronica e tutt'oggi irrisolta carenza di personale.
Carenza del personale che non si risolve con il braccio di ferro, con la contrapposizione dura e pura, con la delega della politica a qualche dirigente e/o responsabile che faccia il “lavoro sporco” riguardante l'adozione di scelte che altrimenti la politica non sa fare o non potrebbe fare o non vuole fare per non perdere consenso o per sua strutturale debolezza di idee e di uomini.
E allora, e lo dico da subito, non vorrei che nascondesse dietro le attribuzioni e le funzioni del o dei dirigenti scelte che attengono invece a precise finalità politiche che spesso non hanno a cuore il bene comune e l'interesse generale ma scelte dettate dalle circostanze e dalle convenienze politiche di parte.
Alla luce di quanto sopra esposto,
Chiede
quali siano i motivi per i quali il Sindaco e la giunta municipale lascino che la politica e la gestione del personale sia abbandonata a provvedimenti estemporanei, in assenza di un quadro programmatico trasparente ed attendibile, senza alcun apprezzabile e visibile risultato dal punto di vista della gestione e del miglior utilizzo delle risorse umane, lasciando che venga a crearsi una situazione di forte conflittualità che non assicura all'agire amministrativo efficienza e produttività
chiede inoltre
quali siano gli intendimenti che il Sindaco e la giunta municipale intendano da subito adottare per eliminare le criticità innanzi esposte o per evitare che tali criticità abbiano in futuro a ripetersi.
Con osservanza
Il Consigliere Comunale
Avv. Tommaso Carone

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