mercoledì 19 novembre 2008

Contrada Laurito, rimossi i sigilli

di ELISEO ZANZARELLI, Senzacolonne, 19.11.2008

Si sgonfia il caso Laurito. L'area verde ispezionata, dietro segnalazione di un sedicente ambientalista, circa un mese addietro da Forestale Carabinieri e Vigili Urbani torna nella completa disponibilità dei legittimi proprietari. Del terreno, destinato ad arboricoltura, erano infatti stati sequestrati 400 metri quadri presuntivamente ritenuti sottoposti a vincolo di tipo paesistico. Nessun limite al taglio
degli alberi, invece, secondo il pubblico ministero titolare delle indagini, Raffaele Casto della Procura di Brindisi, che all'inizio della settimana ha provveduto a far notificare agli interessati il decreto di dissequestro relativo alla zona sigillata. Caduta l'ipotesi di reato relativa "all'esecuzione di opere su beni 'paesaggistici in assenza di autorizzazione", la stessa proprietà fa intanto sapere che l'attività di disboscamento continuerà a oltranza, nel rispetto di leggi e regolamenti, finchè non sarà ultimata del tutto. Oltre a questo, i proprietari tengono a far sapere che la vendita sul cele-. bre sito di compravendite on line "eBay", relativa all'intero complesso immobiliare - boschetto da destinare a fotovoltaico com. preso -, non era assolutamente autorizzata. L'inserzione è dunque stata rimossa da internet. Ottime notizie, dunque, per gli imprenditori, cattivissime per associazioni ambientaliste e personalità della società civile mossesi a protezione dell'ampio polmone verde cittadino. Finanche due esposti per fare chiarezza sulle attività di contrada Laurito, uno a firma Legambiente uno a firma di un privato e del suo legale, erano stati presentati in Procura. Lo svellimento non era dai proponenti ritenuto del tutto giustificato proprio stante la sussistenza di vincoli a tutela dell'ambiente. In uno degli atti posti all'attenzione dei magistrati della pubblica accusa si adombrava la possibilità che 1 'area da sottoporre a sequestro dovesse essere più estesa di quella effettivamente sigillata a causa di un asserito errore nella rilevazione a mezzo gps effettuata dai forestali.
Nulla di fatto, però. La magistratura ha dato ragione ai proprietari, che ora continueranno le attività di sfruttamento delle risorse arboricole, anche entro quei 400 metri quadri. Un'inezia rispetto ai circa 150 ettari dell'intero fondo appannaggio dei titolari del resort, che porta lo stesso nome della contrada su cui insiste.
La statuizione del sostituto procuratore Raffaele Casto, con "Decreto per la restituzione della cosa sequestrata" è stata recapitata all'indirizzo del francavillese Arcangelo Di Coste, quale "persona sottoposta a indagini relativamente al reato di esecuzione di opere su beni paesagtistici in assenza di autorizzazione", assistito dall'avvocato Francesco Leo. Di Coste riveste infatti la qualità di amministratore unico e legale rappresentante della "Laurito srl", sede in Oria, proprietaria del terreno oggetto d'intervento da parte degli agenti di polizia giudiziaria.
Ritenuta non sussistente l'ipotesi di reato, che avrebbe nello specifico dovuto consistere "nell'abbattimento, mediante taglio, di cinque piante di pino domestico, su bene sottoposto a vincolo paesistico dal Piano Urbanistico Territoriale Tematico della Regione Puglia, datato dicembre 2000".
Motivazione che ha condotto al provvedimento di dissequestro e alla consequenziale richiesta di archiviazione del procedimento a carico dell'imprenditore, la seguente: pur rientrando la superficie di terreno interessata dal taglio in una zona sottoposta a vincolo e pur risultando affiancata da altrà, molto più ampia, pure assoggettata a taglio di alberi. essendo stata destinata ad arboricoltura da legno è specificamente disciplinata dall'articolo 5.02 del Putt della Regione Puglia. Tale strumento normativo - stabilisce il pm -, al comma "1,04, espressamente esclude la necessità del previo rilascio di autorizzazione paesaggistica ai fini dell'esercizio di ogni atto di arboricoltura, fra i quali dev'essere incluso, ovviamente, il taglio conseguente all'avvenuta crescita degli alberi coltivati, proprio in virtù della particolare destinazione impressa".

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