sabato 1 novembre 2008

Incidente evitato, ma lo accoltella

di ELISEO ZANZARELLI, Senzacolonne, 1.11.2008

Un quasi-incidente, alcune parole fuori posto a brutto muso, poi una quasi-tragedia con due coltellate inferte all'addome del malcapitato. È quanto avvenuto l'altro ieri mattina in via Latiano, all'altezza dell'intersezione con via Tripoli. Protagonisti, due oritani incensurati, il 68enne Giuseppe Recchia, il presunto accoltellatore, e il 54enne Mario De Vitis, l'accoltellato. Il primo era a bordo di un motorino, il secondo alla guida della sua auto, una Lancia Y. Dopo aver evitato l'impatto per un pelo, i due non se le sono mandate a dire, a un acceso diverbio è seguita una vera e propria colluttazione, poi le mani, quindi i fendenti. Dopo i quali la vittima dell'aggressione è stata trasportata d'urgenza all'ospedale francavillese, dove è stato sottoposto a intervento. Il secondo è invece scappato via, per poi essere rintracciato dai carabinieri un'ora dopo la fuga. Ora De Vitis si trova ricoverato presso il "Camberlingo" in condizioni gravi ma stazionarie, 30 i giorni di prognosi per lui. A casa sua, invece, Recchia - cui è stato accordato il beneficio degli arresti domiciliari in ragione dell'età avanzata -, che dovrà comunque difendersi dalla pesante accusa di tentato omicidio. Non è stata ancora rinvenuta la presunta arma del delitto, un coltellino da lavoro, di cui Recchia si sarebbe disfatto una volta allontanatosi da via Latiano. Corre voce che tra i due, presunto accoltellatore e accoltellato, già da tempo vi fosse astio.
Ancora tutta da decifrare la dinamica della mancata collisione tra i mezzi, diventata comunque secondaria dopo i fatti seguiti a diverbio e colluttazione. L'unica certezza è al momento rappresentata dalle strade percorse dai protagonisti della vicenda, via Latiano e via Tripoli. D'un tratto la mancata precedenza da parte di uno dei due, il sinistro sfiorato e le reazioni spropositate.
Mario De Vitis sarebbe sceso dalla sua utilitaria a dire qualche parolina a Recchia, il quale avrebbe prima risposto per le rime, poi estratto dalla tasca dei pantaloni un coltello e colpito il primo per ben due volte, una all'addome l'altra allo stomaco. In seguito, il presunto accoltellatore, rimontato sul suo vecchio motorino, si sarebbe allontanato dalla zona, la~ciatosi alle spalle De Vitis sanguinante e riverso sull'asfalto.
La fuga, però, ha avuto breve durata: Recchia, anche grazie all'apporto fornito agli inquirenti da alcuni testimoni oculari dell'accaduto, a un'oretta dal fattaccio è stato rintracciato in casa propria e condotto presso la locale stazione dell'Arma. Tratto in arresto, non ha inteso dire dove abbia nascosto o gettato l'arma del delitto, il coltellino da lavoro due volte penetrato nelle carni di De Vitis. Domiciliari per lui, che, 68enne, non metterà piede in carcere.
Continua invece la degenza della vittima in ospedale, dove le sue condizioni rimangono gravi ma stazionarie, il decorso post-operatorio starebbe procedendo nella norma. In ogni caso è fùori pericolo.
Da casa sua, in attesa di essere interrogato settimana prossima, Recchia attende l'evolversi degli eventi e già pensa a come difendersi dalla pesantissima accusa di tentato omicidio, per giunta scaturito da futili motivi legati alla viabilità.
In città si mormora che tra i due, loro malgrado protagonisti del cruento episodio, già da tempo non corresse buon sangue. Dissapori pregressi potrebbero esser stati a monte rispetto ai fatti dell'altro ieri mattina.

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