lunedì 24 novembre 2008

Sfugge all'alt, lo ritrovano sotto il letto dell'amico

di ELISEO ZANZARELLI, Senzacolonne, 22.11.2008

Gli intimano di fermarsi a un ordinario posto di blocco, ma lui fa inversione col suo motorino e fugge via. Sopraggiunge un'altra pattuglia, gli chiude la strada, ma lui sceglie di scappare di corsa, dopo aver scagliato il ciclomotore contro i militari. Dopo un inseguimento in stile cinematografico e diverse perquisizioni domiciliari viene scovato sotto il letto di un complice, poi denunciato per favoreggiamento. È accaduto a Oria, dove gli uomini della Guardia di Finanza di Francavilla Fontana, al comando del capitano Benedetto Labianca, hanno tratto in arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale il 32enne del posto Giuseppe De Virgilis, alias "Zicone", già noto alle forze dell'ordine. Giudizio direttissimo per lui all'orizzonte, denunciato anche per guida in, stato di ebbrezza alcolica, sotto l'effetto di sostanze psicotrope e senza casco. Sequestrato lo scooter a bordo del quale viaggiava, risultato sprovvisto di qualsivoglia documento.
Il fatto, l'altro ieri. Gli uomini delle Fiamme Gialle avevano appena allestito un controllo stradale in via Santa Barbara; traversa di ' via Latiano, quando proprio dinanzi a loro è transitato De Virgilis, alla guida del' suo cinquantino nero, senza casco. Alzata la paletta, i - militari avrebbero inteso fermarlo per chiedergli i documenti, ma, con fare repentino, questi ha invertito il senso di marcia del mezzo e si è dato alla fuga.
Il tempo di mettersi in auto e i finanzieri hanno cominciato a inseguirlo, a sirene spiegate. Nel frattempo un'altra pattuglia, giungeva a dar manforte nella caccia all'uomo.
Sentitosi braccato, il 32enne che in città tutti conoscono come "Zicone" - diversi precedenti per spaccio furti d'auto e in appartamento per lui -, nel momento in cui s'è vista la strada sbarrata dalla seconda macchina della Finanza, ha cambiato strategia. Ha scagliato lo scooter contro gli agenti e se 1'è data a gambe, verso la zona 167, ultima appendice residenziale di via Latiano. Con l'agilità di un felino è riuscito a raggiungere la case popolari. Qui è momentaneamente sfuggito alla vista degli inseguitori, comunque non rassegnatisi all'idea di acciuffarlo, nient'affatto datisi per vinti. Infatti, posteggiate le auto di servizio nel piazzale antistante i fabbricati Iacp, gli uomini in divisa grigia hanno cominciato a ispezionare luoghi e chiedere informazioni ai potenziali testimoni, gente che era sul posto in quel momento. Hanno poi avviato le perquisizioni domiciliari. Diversi gli appartamenti passati al setaccio, fino a giungere a quello giusto, i cui occupanti, a differenza degli altri, non hanno subito spalancato l'uscio ai pubblici ufficiali, che dall'interno hanno però sentito provenire bisbigli e vocii.
Alla fine risoltosi a rispondere al citofono, il proprietario, poi rivelatosi un amico del ricercato, si è mostrato sin dalle prime battute titubante a far accomodare gli avventori in divisa.
Dopo aver a stento aperto la porta principale d'accesso all'appartamento, appreso dell'intenzione di perquisire la sua abitazione, ha chiesto ai finanzieri se fossero provvisti di apposito mandato. Proprio come nei film. É stato in questo frangente che i militi hanno compreso di trovarsi davvero in prossimità dell'obiettivo. E hanno avuto ragione. Ispezionate in lungo e in largo tutte le stanze - e qui c'è l'altra "citazione" cinematografica della vicenda -, hanno scovato De Virgilis sotto il letto del conoscente, dove cercava di nascondersi alla vista degli investigatori. Operazione peraltro difficile, quest'ultima, in considerazione delle sue lunghe leve: supera infatti i due metri di statura. Denunciato per favoreggiamento il proprietario di casa, i militi hanno fatto scattare le manette attorno ai polsi del fuggiasco dopo circa due ore di ricerche. Resistenza e violenza a pubblico ufficiale l'accusa da cui De Virgilis alias "Zicone" dovrà difendersi nel giudizio direttissimo che ora l'attende. Per lui anche alcune denunce: per guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze psicotrope, come risultato dagli accertamenti presso l'ospedale di Francavilla, e per guida in assenza di documenti di circolazione e assicurazione del mezzo. Oltre che senza casco, forse il motivo originario dell'alt imposto, e non rispettato, che ha dato il là - o meglio il "ciak si gira" - alla spettacolosa e redditizia operazione della Guardia di Finanza francavillese.

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