lunedì 19 marzo 2012

Voto di scambio, indagato anche il presidente del Consiglio comunale.Coinvolte nella vicenda altre sei persone: indagini chiuse.

ORIA-TUTTO È PARTITO A SEGUITO DI ALCUNE LETTERE ANONIME. L'ACCUSA: UTILIZZATI BUONI BENZINA PER OTTENERE I VOTI.

fonte Gazzetta del Mezzogiorno del 17.3.2012, testo di Piero Argentiero.

Antonio Metrangolo, 38 anni, presidente del Consiglio comunale; Giuseppe De Gaetani, 30 anni; Donato Ottaviano, 45 anni; Fernando Dell'Aquila, 52 anni; Roberto Memmola, 55 anni; Ubaldo Patisso, 59 anni e Pietro De Virgilis, 30 anni. Tutti sono accusati di voto di scambio; Metrangolo con l'aggravante di essere stato lui ad offrire buoni benzina in cambio del voto. De Virgilis risponde anche di false informazioni fornite al pubblico ministero Raffaele Casto, in quanto interrogato su una conversazione telefonica con Metrangolo disse al pubblico ministero che 1'interlocutore era la moglie, non sapendo che la  conversazione era registrata in quanto il telefono di Metrangolo era sotto controllo.I sette sono difesi dagli avvocati Roberto Palmisano, Pasquale Fistetti e Pietro Antonio De Nuzzo. A Metrangolo e alle sei persone nelle scorse ore e stato notificato il provvedimento di conclusione delle indagini emesso da Casto.I fatti risalgono alla ultima consultazione elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale. Gli omaggi di buoni di benzina da 10 euro l'uno sarebbero avvenuti a iniziare dal 9 o 10 aprile 2011 fino alla terza decade del mese di maggio. Metrangolo, che nella vita fa il finanziere, si candida al Consiglio comunale con la lista «Noi centro di Ferrarese». Riesce a mettere assieme 317 preferenze. Partono delle lettere anonime che lo accusano di avere regalato buoni benzina a elettori in cambio del voto. Le indagini vengono svolte dai carabinieri di Oria e l'inchiesta è coordinata dal pm Casto che, tra l'altro, ordina una rogatoria all'estero per verificare se Metrangolo dispone di conti correnti dai quali attingere per finanziarsi la campagna elettorale. Una rogatoria a tutto campo che però non porta alla scoperta di nessun conto riconducibile all'indagato.
I carabinieri accertano che i buoni benzina dati dall'attuale presidente del Consiglio comunale ammonterebbero a circa duecento euro.Nel frattempo, però, le cose si complicano. Metrangolo denuncia i carabinieri perché ritiene che abbiano forzato la mano nel cercare di individuare la sua colpevolezza e quella di altri. Ci sono due inchieste parallele a quella per la quale è stata notificata la conclusione. E sono scaturite una dalla denuncia di Metrangolo e l'altra dalla denuncia di altre persone che erano state chiamate per essere interrogate come persone informate sui fatti. In una di queste denunce contro i carabinieri si parlerebbe di una donna incinta che sarebbe stata sottoposta ad un interrogatorio molto sostenuto.
Una vicenda complessa come è facile intuire. I difensori dei sette, stando alle indiscrezioni trapelate, avrebbero intenzione di chiedere l'unificazione dei tre procedimenti.

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