giovedì 20 dicembre 2007

"Sono morti ingiuste: un bollettino di guerra"

di Francesca D'Abramo, Il quotidiano, 20.12.2007

"Queste sono morti ingiuste": non ha usato mezzi termini don Tommaso, parroco della chiesa di San Francesco di Paola a Oria dove, ieri, è stato celebrato il funerale di Armando Penta, l'operaio 53enne morto in seguito ad un incidente sul lavoro. La chiesa, situata a poche centinaia di metri di distanza dall'abitazione dell'uomo, era completamente gremita; impossibile trovare posto finanche sul sagrato, occupato dai tantissimi amici e colleghi. L'azienda presso cui era dipendente, la Mcm di Brindisi, ha anche voluto salutarlo con un manifesto. Molti anche i visi giovani: uno dei tre figli di Penta e della signora Annamaria, Andrea, è infatti studente dell'Itis "Fermi" di Francavilla e diversi suoi compagni di classe erano accanto a lui per offrirgli conforto. "Non sono un politico e neanche un sindacalista, sono solo un povere prete di periferia - ha detto durante l'omelia il parroco, che conosce di persona la famiglia Penta - ma queste cose non dovrebbero mai capitare. Se guardiamo i numeri delle cosiddette morti bianche sembra un bollettino di guerra. Potrei pàrlare di sicurezza, di prevenzione, di disgrazia, oppure potrei parlare di lavoro straordinario e di logorio fisico. Quel logorio che si sopporta per portare un pezzo di pane in più ai propri figli. Bene, questi sono morti per amore, per amore delle proprie famiglie, per assicurare ai propri cari un avvenire. Si dovrebbe lavorare per vivere e non il contrario. Il profitto non deve venire prima della dignità della persona".
Congedandosi dai fedeli il celebrante si è rivolto, commosso, direttamente ad Amedeo. "Da lassù, dal Paradiso, dovedi certo sei, guarda la tua famiglia, ma stai anche vicino ai tuoi compagni di lavoro, perché le condizioni di quaggiù sono difficili". La Cgil di Oria ha esposto un manifesto in cui ricorda il proprio iscritto, ma ribadisce anche la necessità della lotta per i temi della sicurezza.
Nel frattempo le indagini, di cui titolare è il pm Elisa Sabusco, proseguono. L'altro giorno, dopo essere stato rimandato a causa dell'emergenza neve, si è svolto l'esame autoptico sul corpo di Penta presso la divisione di Medicina Legale dell'ospedale San Carlo di Potenza. La ricostruzione dei fatti indicherebbe che l'operaio è morto a causa del trauma e delle lesioni al bacino ad agli arti inferiori riportate dopo una caduta da un'altezza di quasi otto metri. La mattina di martedì 11, Amedeo Penta era impegnato, in trasferta, nelle operazioni di dismissione dello stabilimento Dow Chemical di Pisticci in Basilicata. Issato su una torre di polimerizzazione, l'operaio stava smontando delle strutture in metallo fissate al soffitto del capannone. Una volta staccate, venivano lasciate cadere al piano inferiore. Proprio uno di questi pesanti componenti, precipitando, si è impigliato accidentalmente in un indumento di Amedeo Penta, trascinandolo con se fino al pavimento. Immediati i soccorsi ed il successivo trasporto in terapia intensiva, con un'eliambulanza, presso il nosocomio potentino. Qui infatti l'uomo è deceduto dopo essere entrato in coma.

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