giovedì 11 dicembre 2008

Non decolla la differenziata, commissariata la gestione ATO.

Ennesima grana per il sindaco oritano dopo la maglia nera del suo paese e una denuncia per discarica abusiva.

di Eliseo Zanzarelli, Senzacolonne, 11.12.2008

L'Ambito territoria ottimale per la gestione dei rifiuti solidi urbani Brindisi 2, meglio noto come Ato Br/2, comprendente i comuni di Francavilla, capofila, Ceglie, Oria, Latiano, San Pancrazio, Erchie, Torre, Villa Castelli e San Michele, è stato commissariato dalla Regione Puglia. Sollevato dall'incarico di presidente il primo cittadino oritano Cosimo Ferretti, al suo posto nominato commissario ad acta il presidente della Provincia Michele Errico. I nove comuni ricompresi nel bacino non hanno complessivamente superato, ma neppure sfiorato, la soglia di raccolta differenziata del 5 percento, essendosi attestati, allo scorso 31 agosto, a un largamente insufficiente 4,42 percento.
Di qui, la decisione della Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Ecologia Michele Losappio, di imprimere una sferzata all'andazzo in atto già da qualche tempo a questa parte. Ennesima tegola in tema ambientale cascata in capo al sindaco di Oria, dopo aver indossato, assieme ai suoi concittadini, la "maglia nera" regionale proprio riguardo la differenziata, causa il raggiungimento di un misero 0,4 percento. E dopo, sempre per rimanere in argomento, aver incassato una denuncia per violazione delle normative ambientali causa una discarica abusiva di proprietà comunale rinvenuta dai carabinieri in contrada Danusci, sempre a Oria.
La decisione della Giunta Vendola si sarebbe resa, come da Bari stesso fanno sapere, letteralmente necessaria dopo sproni, avvisi, inviti e diffide rivolti nei mesi passati all'indirizzo della gestione del Brindisi 2. Tutti evidentemente risultati vani, considerata la successiva applicazione dell'articolo 1 della legge finanziaria 296 datata 27 dicembre 2006, la quale "consente alla Regione, previa diffida, la nomina di un commissario ad acta per gli Ato che non abbiano raggiunto determinate percentuali di raccolta differenziata".
Non è stato neanche avvicinato il 5 percento, fatto ritenuto ancor più grave dal governo regionale, dal momento che l'obiettivo da raggiungere, proprio i 5 punti percentuali, "era ben inferiore al traguardo del 45 percento indicato dalla legge".
Ora spetterà dunque al presidente Errico, particolarmente avvezzo alle battaglie ambientaliste, farsi carico delle inadempienze della gestione Ferretti, illo tempore impostosi sull'allora collega francavillese Giuseppe Marinotti per la presidenza dell'ambito, avendo conquistato la maggioranza di preferenze dei primi cittadini degli altri comuni ricompresivi.
Non pochi problemi hanno questo biennio al vertice dell'autorità di bacino investito il sindaco di Oria.
Esperienza travagliata, la sua. Prima la battaglia all'arma bianca con Marinotti, poi le proteste, soprattutto dei cittadini francavillesi, per la_ chiusura della discarica consortile di Feudo Inferiore, saturatasi nel periodo di conferimento da parte di tutti i comuni del brindisino escluso il capoluogo. Istanze di eliminazione dell'impianto culminate nella delibera del Consiglio comunale della Città degli Imperiali, con cui le assise ne hanno statuitó all'unanimità la più celere possibile chiusura.
E ancora, la scelta del gestore unico, gara vinta dalla Monteco, e le guerre, anche giudiziarie, tra concorrenti esclusi, ditta aggiudicataria e consorzio Ato.
Poi la denuncia dei carabinieri per discarica abusiva, scoperta in contrada Danusci su suolo oritano lungo la strada per Torre, all'interno di una vecchia cava di tufo abbandonata, nel luglio scorso. Contestata in quella occasione a Ferretti l'inosservanza della legge numero 152 del 2006, in particolare dell'articolo 256, che prevede la sanzione da tre mesi a due anni di carcere per chiunque svolga attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti, senza le prescritte autorizzazioni, iscrizioni o comunicazioni. Essendo risultata la cava di proprietà comunale, deferimento alla'autorità giudiziaria d'obbligo per il massimo rappresentante dell'Ente.
Ed ancora, si diceva, la maglia nera comunale per la differenziata, proprio nel comune del Presidente, ora ex, dell'Ato. Beffa niente male.
Infine il sollevamento dalle funzioni ricoperte in favore del neonominato commissario ad acta Michele Errico, erede delle patate bollenti e delle questioni insolute lasciate dalla precedente, sfortunata, gestione.

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