sabato 20 giugno 2009

“È LA STAMPA, BELLEZZA. E TU NON CI PUOI FARE NIENTE. NIENTE”

ricevo da Eliseo Zanzarelli


Saranno forse le circa 2.900 preferenze raggranellate al primo turno elettorale da candidato consigliere provinciale, che però potrebbero non bastargli per essere in maggioranza e magari, da candidato più suffragato, ottenere per sé (o per altri) la nomina ad assessore o presidente del Consiglio.
Sarà forse lo spostamento politico verso destra, dall’Udc al Pdl.
Sarà un’eccessiva autostima forse indotta dal sentirsi “Uno e Trino”, sindaco di Oria presidente dell’Ato Br/2 e ancora una volta consigliere provinciale.
Saranno tutte queste circostanze messe insieme, o altre ancora non identificate, ma una cosa è certa: qualcuno sta cominciando a esagerare.
Quel qualcuno si chiama Cosimo Ferretti, siede dal 2006 sulla poltrona di primo cittadino oritano, da qualche mese dopo su quella di presidente Ato e dal 2005 occupa, e continuerà a farlo per i prossimi cinque anni, uno scranno a piazza Santa Teresa, Brindisi, dove sorgono gli uffici della Provincia.
Un’eccessiva autostima, si diceva, pare pervaderlo, specie questo periodo, che per fortuna volge a conclusione, di campagna elettorale.
Un’eccessiva autostima, che talvolta sconfina in una sorta di delirio d’onnipotenza tale da indurlo a scagliarsi, in malomodo e soprattutto convinto d’aver ragione, contro tutto e tutti. A prescindere dai temi prettamente elettorali – un solo cittadino, anche suo elettore, accenni ai suoi proclami programmatici di questo periodo – e lanciando strali ora all’indirizzo di consiglieri, ex consiglieri comunali d’opposizione e soprattutto gentili consorti, ora, in generale, all’indirizzo di chiunque “osi” contestare l’operato di sue persona e amministrazione, le cui infallibilità gradirebbe fossero forse assunte quali dogmi della fede: non discutibili per definizione.
Forte del suo consenso, della sua sua svolta destrorsa, della sua “trinità”, Ferretti, seguendo la moda del momento, l’altro giorno ha per esempio pronunciato la sua filippica nientemeno che contro la stampa o, almeno, “certa stampa”.
In particolare contro “un quotidiano della provincia di Brindisi”, che percepirebbe, sempre a suo dire, finanziamenti statali annuali di “milioni di euro”, per poi utilizzarli al fine di scriver male solo di alcuni politici, tra cui appunto e soprattutto il sindaco di Oria.
Un quotidiano che avrebbe vita breve in quanto il primo cittadino, e cariche annesse e connesse, di Oria, si sarebbe già attivato, per il tramite del ministro Fitto e del senatore Saccomanno presenti al suo fianco l’altra sera, chiedendo la modifica della normativa sulle sovvenzioni statali che, sempre a suo dire, incasserebbe immeritatamente ogni santo anno.
La testata in questione, sebbene secondo una pratica politica comiziale piuttosto diffusa quando si parla di “avversari”, non sia stata menzionata esplicitamente, si chiama “Senzacolonne-Quotidiano del Grande Salento” e, come ogni organo d’informazione, è libero.
Libero di prendere, e se del caso sposare, posizioni e cause ritenute più opportune e convenienti per il territorio.
Libero di raccontare i fatti, da questo piuttosto che da quell’altro punto di vista, purchè basati su dati e atti certi, verificati.
Libero di non scrivere sempre a favore o contro questo o quel politico, ma libero anche di farlo perché non invischiato con questo o quel politico.
“È la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare niente. Niente”, direbbe in questo caso Humphrey Bogart nei panni del giornalista Ed Hutchinson, proprio come nel film "L'ultima minaccia" (1952), diretto da Richard Brooks sul tema della libertà di stampa.
Già, la libertà di stampa. Questa sconosciuta.
Sarà il consenso, oppure la svolta destrorsa piuttosto che l’essere “uno e trino”, ma qualcuno davvero comincia a esagere nelle sue derive “totalitarie”.
Quale sarà la prossima trovata?
Una statua equestre nello spiazzo di Palazzo di Città?
O forse in piazza Santa Teresa?
O forse ancora a ridosso della discarica che, a quanto pare, atti alla mano, meglio se con Saccomanno presidente, potrebbe sorgere proprio nella, un tempo ridente, cittadina fridericiana?
Probabilmente nei pensieri del diretto interessato sarebbe più opportuno che quel giorno “certa stampa” non esistesse più o divenisse “imparziale” come il bollettino informativo-autocelebrativo comunale.
Onde evitare travasi di bile. Of course.

Eliseo Zanzarelli

1 commenti:

cassandra ha detto...

Eh sì, caro Eliseo! Noto nella tua satira, anche molto intelligente, una certa amarezza nel constatare di come il "potere" dato ad alcune persone, crei l'illusione di essere le persone giuste al posto giusto e di potersi permettere di metterle o toglierle di mezzo a loro piacimento. Per fortuna ancora possiamo liberamente esprimere il nostro pensiero ed è bello vedere che giovani come te e come altri che in questo periodo si sono affacciati alla politica, credano ancora nella sua funzione anche educativa.Ditelo il vostro pensiero, non abbiate timore di dispiacere,la gente deve cominciare a ragionare! "Obbligatela" a riflettere sull'operato dei politici che ci governano, fate comprendere che non è con le minacce che si governa, ma con la condivisione e con il rispetto per le persone.Rispetto che deve essere meritato e non un aggregato della carica che si riveste. Continua, Eliseo, insieme a chi come te ha deciso di cambiare il volto cianotico e asfittico della nostra Oria e se questo non piace a qualcuno, pazienza! Parafrasando la tua citazione: "E' la democrazia, bellezza. E tu non ci puoi fare niente"(nonostante le cariche prestigiose)

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