mercoledì 17 marzo 2010

La nuova guida turistica del Comune tra errori e presunte omissioni

di Eliseo Zanzarelli, La Gazzetta del Mezzogiorno, 17.3.2010 - foto web


Il Comune si è dotato da qualche giorno di una Guida turistica – Carta dei servizi, fortemente voluta dal consigliere con delega al Turismo Gianfranco Sorrento per agevolare i turisti e gli stessi cittadini nel fruire di quel che la città offre, ma secondo alcuni cittadini e il blogger Franco Arpa (www.arpa-oria.com) conterrebbe diversi errori, inesattezze e omissioni.
Per esempio, «si rivolge unicamente a visitatori italiani, dal momento che è scritta solo in lingua italiana». Questa è la prima annotazione sullo speciale taccuino di Arpa, che fa inoltre notare: “Mi rifiuto di accettare la tesi, riportata nella pubblicazione, per cui il Corteo – Torneo è una rievocazione storica”. Ma non finisce certo qui: il nome dell'antico protettore di Oria Crisante (vi è una piccola cappella nel perimetro del castello) è stato trasformato nei testi prima in Crisanti e poi Crisanto; Santa Maria della Scala è diventato, come nel gergo locale, Madonna della Scala (e in un punto è confusa con Santa Maria di Gallana).
“A mio modesto parere – incalza il blogger – non è vero che la diocesi di Oria, com'è scritto, è stata fondata da San Pietro in persona e non è vero che una via di Danzica è intitolata a Gianbernardino Bonifacio (già marchese di Oria)”.
È inesatta l'iscrizione latina sulla porticina d'ingresso alla cripta che accolse le reliquie di San Barsanofio (presso la chiesa San Francesco di Paola): non "Theodosius episcupus templum hoc divo Barsanofio condidit et dicabit", ma “+ Theodosius episcopus/corpus s[an]c[t]i Barsanofii condidit ed dedicabit” (+Teodosio vescovo ripose il Corpo di San Barsanofio e dedicò). “É stata erroneamente fatta – nota Arpa - la medesima descrizione sia per il Santuario cosiddetto di San Pasquale (Padri Rogazionisti) che per la Grotta di San Mauro, in una pagina è scritto che lo zoo presso il santuario di San Cosimo alla macchia è stato realizzato nel 1962, mentre in altra pagina è scritto nel 1963; il quartiere ebraico è indicato «ghetto» ma gli ebrei non sono mai stati ghettizzati. Infine, mancherebbero quattro siti d'interesse turistico (San Cosimo, Gallana, San Lorenzo e gli scavi a ridosso del Municipio. Alcuni dei testi utilizzati (quello della leggende «A Oria fumosa», ad esempio) ono stati letteralmente copiati copiati da altre pubblicazioni senza alcuna autorizzazione o citazione degli autori.

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