giovedì 18 marzo 2010

Operazione «strade pulite» pesanti richieste di condanna

di ELISEO ZANZARELLI, La Gazzetta del Mezzogiorno, 18.3.2010


Ventotto anni e quattro mesi di carcere. Tanto chiede complessivamente la pubblica per gli imputati del processo “Strade pulite”, l'operazione della squadra mobile di Brindisi che portò all'arresto di sei persone, tra cui anche un vigile urbano, per presunte estorsioni di danaro e posti di lavoro per amici e parenti alla ditta “Monteco” che gestisce in città i rifiuti solidi urbani. Il pm Raffaele Casto, al termine della requisitoria, si è rivolto al collegio dei giudici, presieduto da Gabriele Perna, chiedendo una sfilza si condanne nei confronti di Mauro Durante e Giovanni Biasco (otto anni e quattro mesi di reclusione più due di “casa lavoro”), Gilberto Conte (il vigile, quattro anni), Saverio Capilunga (quattro anni e sei mesi), Antonio D'Oria (tre anni). Alfredo It aliano, un altro dei presunti estorsori finiti nella rete degli investigatori, aveva optato per il patteggiamento e pertanto era stato condannato a due anni di carcere. La sentenza nei confronti dei cinque è attesa per fine mese. Stando alle ricostruzioni della polizia, gli imputati avrebbero a diverso titolo e per diverso tempo tenuto sotto ricatto la ditta appaltatrice della differenziata nell'Ato Br2. In particolare, Biasco e Italiano si sarebbero messi in contatto con l'amministratore della società chiedendo, in cambio della “tran - quillità”, prima 50mila, poi 30mila, infine diventati 15mila più un bonus da 5mila euro per le feste comandate: Pasqua e Natale. Altrimenti «sarebbero stati guai e avrebbero fatto di testa loro». Il vigile Conte, invece, avrebbe – secondo il pm sempre in cambio di tranquillità – chiesto «un posto di lavoro per il cugino Saverio Capilunga», a sua volta ritenuto autore di pressioni in tal senso. Spetterà ora ai vari difensori di parte, gli avvocati Pasquale Fistetti, Roberto Palmisano, Cosimo Assanti, Raffaele Pesce, Ladislao Massari e Pasquale Annicchiarico, durante la discussione fissata per il 30 marzo - tentare di sconfessare o cercare di sminuire il castello accusatorio messo in piedi dalla Procura. Il collegio giudicante ha respinto la richiesta da parte di alcuni dei legali di sentire a titolo di persone informate dei fatti il primo cittadino Cosimo Ferretti come presidente dell’Ato 2 e il dirigente Pd Cosimo Patisso.

1 commenti:

ELISEO ha detto...

preciso che nel testo dell'articolo c'è un errore: il Cosimo Patisso cui si fa riferimento nell'ultimo capoverso non è il dirigente del Pd ma altra persona. Mea culpa.

Eliseo Zanzarelli

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