martedì 27 maggio 2008

Azzannato dal suo leone

Il gestore della zoo di San Cosimo alla Macchia se l’è vista proprio brutta. Il sangue freddo lo ha aiutato a tirarsi fuori da una brutta situazione

di VINCENZO SPARVIERO, La Gazzetta del Mezzogiorno, 27.5.2008

Ora che la può raccontare, la racconta. Ma, pur essendo da una vita a contatto con bestie feroci, questa volta se l’è vista davvero brutta. Eugenio Weihmann, domatore di origine svizzera da vent’anni trapiantato ad Oria dove gestisce lo zoo di San Cosimo, è stato azzannato da Simba: uno splendido esemplare di leone adulto. Un destino benevolo, unito forse al sangue freddo di chi è abituato ad affrontare il rischio, ha salvato la vita a Weihmann, che pure è finito in ospedale per le gravissime ferite riportate alle gambe. Qualcuno ha anche gridato al miracolo, dal momento che lo zoo si trova nell’aria del più grande santuario del Salento: quello dedicato ai Santi Medici.
La vicenda risale ad un paio di settimane addietro, ma solo ora che il domatore è tornato al suo lavoro di sempre la notizia si è diffusa. Al Pronto soccorso, Eugenio Weihmann è rimasto quasi un giorno per permettere ai medici di suturare le ferite. Ha rischiato davvero grosso perchè se solo l’animale gli avesse tranciato l’arteria femorale probabilmente non avrebbe avuto scampo e sarebbe morto dissanguato nel giro di pochi minuti all’interno della stessa gabbia. Più di trenta i punti di sutura tra cosca e polpaccio. Poi, una fasciatura rigida che dovrebbe tenere ancora per un paio di settimane. Va subito detto che la sicurezza per i visitatori, ma anche per gli stessi operatori, è massima. Non esiste alcun problema in questo senso. I periodici controlli a cui è sottoposto il giardino zoologico di San Cosimo garantiscono al massimo le persone che amano le escursioni in questo meraviglioso parco che ospita animali dai cinque continenti che - compatibilmente con le esigenze anche di sicurezza - vivono in un ambiente molto più congeniali, per loro, rispetto alle gabbie dei circhi o di altre strutture simili.
L’incidente che si è verificato qualche giorno addietro è legato solo ad una dimenticanza del gestore il quale - la sera prima - aveva dimenticato aperta una porta interna alla gabbia che poi si apre ai visitatori che restano ad una distanza notevole dal punto in cui si muovono gli animali.
Il gestore, in pratica, si è trovato all’improvviso di fronte l’animale che lo ha aggredito azzannando alla gamba senza - fortunatamente - provocargli danni irreparabili, ma solo tanta paura e due cicatrici alla gamba che resteranno il ricordo di uno spiacevole incidente.

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