venerdì 2 maggio 2008

Maggioranza e opposizione fuori. Salta il Consiglio.

Rinviata a sorpresa la discussione sul regolamento relativo alle sponsorizzazioni

di Francesca D'ABRAMO, Il Quotidiano, 1.5.2008


Manca il numero legale ed il consiglio comunale è tutto da rifare.
E' accaduto ieri ad Oria nella prima assise convocata dopo le elezioni politiche. All'ordine del giorno c'era solo un punto: l'approvazione del regolamento comunale sulle sponsorizzazioni. Un atto di modesta importanza che però ad ogni Comune è richiesto per regolamentare la possibilità che dei privati offrano del denaro all'ente in cambio, appunto, di una sponsorizzazione.
Il regolamento, già passato dal consiglio, aveva ricevuto il placet di tutti i componenti della commissione consiliare competente, minoranza inclusa. Ieri però nella seduta tutto è diventato improvvisamente difficile ed è andato in scena un copione già visto. Due consiglieri della maggioranza erano assenti per motivi personali; l'opposizione ha consentito, rispondendo al primo appello, di rendere valida la seduta.
Dopo una breve discussione sul regolamento, però, quando si è passati al voto, i banchi della minoranza si sono svuotati completamente e quattro componenti della maggioranza di centro destra che sostiene il sindaco Ferretti hanno seguito i colleghi di minoranza.
Si tratta di Antonio Fullone, Antonio Metrangolo, Mauro Marinò e Giacomo Italiano. Quest'ultimo ha però dichiarato di essere uscito per una telefonata, non per partecipare alla manovra.
Risultato: niente numero legale e sospensione di trenta minuti della seduta.
Allo scadere della mezz'ora, il presidente del consiglito, Gianfranco Sorrento, ha ritenuto inutile rifare l'appello, perchè l'aula era semivuota.
Tutto rimandato, mentre fuori da Palazzo di Città si è innescato un turbine di polemiche. Accuse incrociate fra gli schieramenti e all'interno della stessa compagine di governo.
Il consigliere di maggioranza Bruno Viapiana, precisando che la decisione di Sorrento era stata suggerita dal segretario comunale, ha dichiarato: «Capisco la condotta dell'opposizione che fa il suo lavoro, dispiace però che stessi membri della nostra maggioranza si comportino in questo modo. Devono decidere una volta per tutte da che parte stare. Non è infatti la prima volta che mettono in atto questa strategia». I consiglieri "dissidenti", che nei giorni scorsi hanno tutti aderito al Popolo delle Libertà, non fanno mistero di covare un dissenso politico con la giunta che non viene mai sanato per mancanza di un confronto serio.
Senza mezzi termini il capogruppo del Pd. Domenico D'Ippolito: «La destra ha preso il 60% alle politiche, ma questo è solo un sindaco di rappresentanza che non mette neanche più i manifesti per annunciare i consigli comunali perché ha paura di fare brutta figura: gli manca la maggioranza».
Sulla stessa falsariga un altro consigliere di minoranza, Tommaso Carone: «La decisione di non rifare l'appello la seconda volta è grave. Comunque dobbiamo constatare che c'è un'insufficienza politica della maggioranza: questa giunta è preda di veti incrociati».
Ribatte Francesco Caniglia, esponente del centro destra: «La nostra maggioranza c'è, la giunta può contare su una maggioranza di 11 consiglieri "sicuri" su 20: possiamo tranquillamente governare. Intanto ricordo chi, per la prima volta dopo trent'anni avremo in visita ufficiale in sindaco della città gemella Lorch».

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