mercoledì 26 marzo 2008

Contratti in scadenza, a rischio i servizi

In bilico posti di lavoro e ludobiblioteca, assistenza domiciliare a minori e portatori di handicap. I cittadini sul piede di guerra: "Scarsa attenzione verso i nostri bambini"

di Eliseo Zanzarelli, Il Gallo, 22.3-4.4.2008

Il prossimo 31 marzo scadranno ufficialmente i contratti di collaborazione a progetto (i cosiddetti co.co.pro. introdotti dalla Legge Biagi) stipulati in questi anni dal Comune. A casa rischiano di rimanere diversi lavoratori e rischiano di cessare diversi servizi, obiettivamente indispensabili e per la comunità e per lo stesso ente pubblico stipulante. La soluzione unica, indicata coattivamente dalla finanziaria 2008, che non prevede ulteriori proroghe dei co.co.pro., consisterebbe nell'inquadramento definitivo dei prestatori di lavoro o nella stipula di contratti part-time con essi. Dal primo di aprile (qualcosa di molto simile ad un "pesce d'aprile" poco scherzoso però), allo stato attuale, dovrebbero cessare i pubblici servizi forniti da ludobiblioteca, assistenza domiciliare ai minori (cosiddetta A.D.M.) e ai portatori di handicap. Tutti rientranti nel "Piano comunale per l'infanzia e l'adolescenza" messo a punto nel 2003 dall'Assessorato alle Politiche Sociali. Correva l'anno 2003 quando, appunto, i servizi summenzionati e che ora rischiano seriamente la soppressione furono attivati nell'apprezzamento generale di istituzioni e cittadini. Basti pensare che la ludobiblioteca (che si avvale di biblioteca fornita di collane per l'infanzia di alto pregio, ludoteca e laboratorio di falegnameria e giocattoleria) risulta essere la più all'avanguardia del circondario, una delle poche comunali, ammirata da altre diverse realtà locali che ne prendono a modello le attività anche attraverso veri e propri "stage" compiuti in loco. È proprio notizia fresca la richiesta da parte di una ludoteca di Ostuni di poter compiere un sopralluogo presso la struttura per carpirne segreti e modus operandi. Richiesta destinata a cadere nel vuoto, se le cose rimanessero così come si presentano oggi, dato che era stata formulata per i primi di aprile. Quando, cioè, tutto potrebbe rappresentare solo un ricordo, bello, ma pur sempre un ricordo. L'importanza di A.D.M. e assistenza domiciliare ai portatori di handicap è testimoniata dall'apprezzamento di tali servizi più volte esplicitata dal Tribunale dei Minori, che li preferisce di gran lunga ad altre misure, pure previste per legge, quali l'affidamento dei minori a strutture come le case-famiglia, in quanto ritenuti servizi più utili e proficui per gli stessi destinatari dell'assistenza. Affidamento alle case famiglia che comporta peraltro costi ben più onerosi per le casse comunali, oberate in tali ipotesi da esborsi giornalieri di cifre tra i 50 ed i 100 euro (a seconda che si opti e renda necessario il semi-convitto o il convitto pieno) per ogni minore in affido. L'A.D.M. consiste in particolare in quello che si definisce l'avvio di un "percorso" di recupero dei minori a rischio che, se interrotto, viene di norma ritenuto come fatto grave e potenzialmente lesivo della stessa condizione psicologica del minore da parte del Tribunale per i Minori, organismo normalmente deputato alla sorveglianza delle situazioni di disagio e recupero minorile. Altrettanto innegabile utilità riveste l'assistenza, sempre domiciliare, finora garantita ai portatori di handicap ed anch'essa coi giorni contati. A1 sicuro parrebbe invece essere un'altra fondamentale attività pubblica, l'assistenza scolastica ai portatori di handicap. II rischio, oltre che sulla comunità ricade inevitabilmente sui lavoratori titolari di rapporto co.co.pro.: tre per la ludobiblioteca, tre per l'A.D.M. e altri due per il sostegno domiciliare all'handicap. Ma altri servizi ad oggi garantiti da collaborazioni a progetto sarebbero a rischio, tra essi il servizio Tributi. Intanto i genitori dei bambini interessati dai servizi per l'infanzia a rischio-soppressione (nel periodo 2007/2008 circa 300 bambini hanno ad esempio preso parte alle attività della ludobiblioteca), appresa la sconvolgente notizia, sono sul piede di guerra. Minacciano proteste plateali all'indirizzo dell'Amministrazione, unico soggetto deputato alla risoluzione della situazione: attraverso la definizione della pianta organica comunale ed il conseguente inquadramento dei prestatori, o la stipula di contratti part-time nei loro confronti. Proteste plateali quelle dei genitori sull'orlo di una crisi di nervi e colti impreparati dall'ipotesi, che potrebbero sfociare in civili sommosse, costituite da raccolte di firme (già un centinaio sarebbero le sottoscrizioni) e sit-in presso la casa comunale. È su tutte le furie Daniele D'Angeli, il cui figlio da qualche tempo frequenta la ludobiblioteca: "Rischiamo di perdere", afferma, "quei pochi servizi utili di cui abbiamo finora potuto disporre. Faremo di tutto perché ciò non avvenga. In estrema ipotesi potremmo portare a giocare i bambini al Comune, in sala consiliare magari, o nella stanza del sindaco". A fargli eco altre decine di genitori sorpresi ed inferociti, tra cui anche Francesco Scarciglia: "Noto scarsa attenzione da parte di alcuni amministratori nei confronti dei bambini, si fa davvero poco per loro. Gli ottimi servizi ad oggi garantiti paiono destinati a scomparire, ed allora sarà buio totale. Tutto quanto nelle nostre possibilità sarà fatto, in maniera civile, è ovvio, ma sarà fatto. C'è da scongiurare un'indegnità". Ludobiblioteca, A.D.M e sostegno domiciliare all'handicap, dopo cinque anni di onorato servizio, sono, allo stato attuale, agli sgoccioli. Pochi giorni ancora e tutto sarà compiuto. Con buona pace di genitori e bambini. Finito il tempo delle proroghe dei co.co.pro. (operate nel tempo annualmente, a sei ed a tre mesi questo 2008), starà ora alla solerzia ed all'impegno, pur tardivo, dell'Amministrazione deciderne il destino.

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