domenica 16 marzo 2008

Oria, tre serate per un progetto

di Gianrosita Fantini, La Gazzetta del Mezzogiorno 12.3.2008

Tre serate di teatro ad Oria, per una buona causa: la solidarietà verso tanti ragazzi ospiti della Famiglia dei Padri Rogazionisti. La stagione teatrale di questa primavera si arricchisce di altruismo. A sostenere il C.ed.ro. (Centro educativo rogazionista) ci sono tre compagnie che hanno già dimostrato negli anni passati di appoggiare iniziative di questo genere. Appena 4 euro per godersi comodamente al cine-teatro di via Manzoni uno spettacolo il cui divertimento è assicurato. Si esibiscono già domani sera (con prevendita presso l’Istituto rogazionista) gli attori della compagnia «Ce Tiempi» di Manduria che porta in scena la comica commedia «Jessulu pinzatu prima», con le regia della omonima compagnia. Il 27 prossimo è la volta degli artisti di Torre Santa Susanna: «Teatro e vita» si esibisce con la divertente commedia «Tutti i guai vengono per nuocere» con la regia di Gino Cesaria. Il 5 Aprile, con obolo volontario, presso il teatro dei Padri Rogazionisti, sono gli attori del «Cedro in tour» a rappresentare l’impegnativo e interessante musical «Pinocchio », già rappresentato, il cui successo è stato decretato dal numeroso pubblico che l’ha applaudito. Il ricavato degli spettacoli sarà destinato alle Casefamiglia dell’istituto dei Padri rogazionisti. Saranno tre serate per rendere partecipe tutta la comunità oritana alla vita dell’istituto e invitarla a sostenere le tante iniziative curate dal C.ed.ro (Centro educativo rogazionisti) in favore dei ragazzi. Dietro ognuno di loro c'è l’amorevole guida del direttore dell’istituto, Padre Nicola Mogavero, dell’infaticabile Padre Antonio di Tuoro e degli altri rogazionisti che accolgono i ragazzi e valorizzano ogni loro capacità; e poi ci sono i tanti validi educatori coordinati dal bravo Luigin Falcone.
Tutti impegnati a profondere l’opera educativa che Sant' Annibale seppe profondere conciliando l’aspetto religioso con quello più materiale dell’educazione al lavoro. I tempi sono cambiati, il metodo di quel «Padre dei poveri» non è cambiato, ma oggi i ragazzi vivono secondo il sistema delle case-famiglia, con il nome di C.ed.ro (Centro educativo rogazionisti): è qui che percepiscono e respirano un clima familiare più a loro misura e ideale per la loro crescita psico - fisica. Quello che per lunghi anni ha rappresentato un rifugio per la povera gente e per gli orfani oggi per molti versi è ancora il luogo di accoglienza. Ma è soprattutto il luogo dove le grida dei ragazzi che giocano trasmettono gioia, dove i ragazzi vivono esperienze educative importanti, dove «qualcuno» risponde ai loro bisogni e alle domande di vita più profonde. Un ambiente ideale per i ragazzi, sui quali si investe tanto anche per il loro futuro. Basta parlare con ognuno di quei giovanissimi per vedere i risultati raggiunti e capire che ogni esperienza di vita che vivono è sempre più matura.

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