giovedì 27 marzo 2008

Nasce una strategia per promuovere i beni culturali a Oria

di GIANROSITA FANTINI, La Gazzetta del Mezzogiorno, 27.3.2008

"Proposte e strategie di valorizzazione e fruizione dei beni culturali del nostro paese». È questo il tema del dibattito organizzato dall'Amministrazione comunale e dalla sede locale Archeoclub, in programma per oggi alle 18,30 nella sala consiliare del Palazzo di Città. All'incontro prenderanno parte i giovani laureandi e laureati in Beni culturali, il sindaco Cosimo Ferretti, l'assessore ai Beni culturali Giovanni Guida, l'archeologo Barsanofio Chiedi dell'Archeoclub Oria. Lo scopo è quello di creare nella città un circolo virtuoso, un collegamento in rete, che faciliti l'incontro delle varie realtà museali, soprattutto per una più ampia fruizione da parte degli operatori del settore, dei turisti, degli stessi cittadini. Tutelare il patrimonio storico-archeologico-culturale significa valorizzare le nostre radici culturali e al contempo proporre un programma di valorizzazione storico-archeologico-culturale per offrire pd un flusso turistico sempre più m espansione, una serie di novità. Insomma, un «museo diffuso», concetto italiano realitivamente recente, nato per esprimere lo stretto rapporto tra territorio e i beni del nostro paese. E in questa «mappa» di beni culturali si inserisce anche il Castello, monumento storico d'eccellenza, di proprietà privata, ma che si incastra nella promozione degli elementi architettonici e storici di maggiore pregio del territorio. Si inserisce in questo contesto la proposta di allestire un «museo della Messapia» che documenti attraverso scritti e pubblicazioni, la presenza del popolo messapico sul territorio.

8 commenti:

Anonymous ha detto...

Per promuovere i beni culturali di Oria bisognerebbe conoscerli, studiarli, tutelarli con delle norme specifice e soprattutto non svenderli dietro false leggende o ipotetiche potenzialità economiche. Oria va rispettata per quello che è ossia una delle tante piccole e belle cittadine pugliesi, senza enfatizzare nulla e senza la creazione di nessun mito.
Chi ama Oria la rispetta e la accetta per quello che è e non per quello che non è mai stata.
Oria era una cittadina che basava la sua economia sull'agricoltura e sull'artigianato, non ha nessuna vocazione turistica e soprattutto non ha la mentalità della speculazione ricettiva.
Manca qualsiasi programmazione di sviluppo urbano, collegamenti alle arterie principali...non esiste una storia enogastronomica ben consolidata ma soprattutto non ha le capacità di trattenere i suoi amati figli che sempre più la abbandonano cercando fortuna altrove.
dobbiamo ritrovare la nostra vera identità.
alessio carbone.

Anonymous ha detto...

Caro Alessio,
leggendo il tuo commento ho avuto una certezza: anche tu collabori attivamente, con e come altri, a far si che la nostra Oria debba essere abbandonata ad un suo destino già scritto, da chi non si sa.
La conseguenza del tuo pensiero, correggimi se sbaglio, è: meglio andare via a cercare fortuna altrove perché Oria (gli Oritani), dal destino segnato, non vuole trattenere i suoi amati figli.
Da molto tempo volevo rispondere alle tue, devo dire anche giuste, considerazioni che da tempo esterni; questo tuo ultimo commento mi ha portato a farlo adesso.
In riferimento alla tua lettera sembra, scusami ma traspare ciò, che delegittimi, in quanto non competenti, chi ha organizzato questo incontro.
Perdonami ma la tua lontananza ti ha portato ad ignorare che qualche modesta competenza ad Oria forse è presente (non voglio pensare che sei stato informato male).
Tra gli organizzatori dell’incontro-dibattito, oltre all’Assessorato ai Beni Culturali, vi è l’Archeoclub di Oria ed in particolare chi ti scrive che, probabilmente, possiede qualche competenza.
Non conoscendo la tua vita professionale, data la distanza e non conoscendoti, ti informo sulla mia.
Sono laureato in Scienze dei Beni Culturali per il Turistico e l’Ambiente – Indirizzo Archeologico.
Inserito nell’Elenco Speciale degli Archeologi di Fiducia della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia –Taranto-.
Responsabile del Controllo Archeologico e della Redazione della Documentazione Archeologica (responsabile di uno scavo archeologico) di tantissimi scavi archeologici su incarico della Soprintendenza Archeologica (Manduria, Sava, Torricella- Monacizzo, Lizzano, Grottaglie, Oria, ecc.
Tre Pubblicazioni.
Collaborazione volontaria con il Museo di Lizzano.
Numerose collaborazioni con Istituti Scolastici.
Individuazione di due importanti siti archeologici con relativa indagine: cava messapica in agro di Oria e la Via Appia in agro di Grottaglie.
Organizzatore di numerosi convegni scientifici.
Non aggiungo altre cose in quanto sembra bastarmi.
Il rispetto che rivolgo alla mia Oria è frutto delle mie conoscenze e competenze scientifiche e mai potrei permettermi di creare falsi storici.
Ragione per cui io amo Oria, la rispetto e la accetto anche per la rigorosa documentazione storica prodotta da numerosi ed affermati studiosi.
Mi permetto farti osservare che nessun testo storico e, tanto meno, nessun testo di Economia Turistica e di Scienze Turistiche, che consulto molto spesso per la mia professione, afferma che nessun sito o città turistica nasce con questa specificità, ma lo diventa quando menti illuminate propongono alla propria comunità, osservandone le peculiarità, altre strade di sviluppo economico e sociale.
Io ero bambino e tu non eri nato, quando, circa 40 anni fa, delle menti illuminate di Oria costituirono la Pro Loco e, in collaborazione con il Conte Martini- Carissimo, decisero di avventurarsi in un’avventura turistico-storica che, a distanza di tanti anni, tu, sicuramente, ogni estate ancora ammiri: il torneo dei Rioni.
Mi permetto di menzionartene qualcuno, chiedendo scusa se dimentico di citarli tutti:
Conte Gennaro Martini Carissimo, Prof. Michele Mazza, Prof. A. Stranieri, Avv. Calò, Giudice Palazzo, Prof. Ancora, Avv. Iacovazzi, Avv. Sartorio,tanti giovani ed altri che non ricordo.
Sempre le stesse menti elette capirono l’importanza dell’Europa Unita e crearono il Gemellaggio con Lorch, istituirono Viale Grande Europa e Piazza Lorch.
Se non ci fossero stati questi grandi Uomini Origani, Oria sarebbe ancora un paesone ad economia solo agricola ed artigianale.
Anche per la lungimiranza di quegli uomini e di tanti altri che si sono aggiunti dopo, Oria, ora, è anche conosciuta, ovunque, per la sua recettività, per la sua gastronomia, per la sua imprenditorialità turistica.
Manca ancora tanto e, per questo motivo, Oria non può cacciare i suoi figli, perchè ha bisogno di loro.

Dott. Barsanofio Chiedi

Anonymous ha detto...

caro Barsanofio, non è ha lei che il mio appello si rivolgeva...ma a tutti i miei coetanei che se ne fregano altamente di tutto!
Se lei si guarda intorno troverà davvero pochi ragazzi che si rendono contono di quella chè la storia di Oria e delle sue effettive potenzialità.
Per quanto riguarda poi le capacità sue personalmente non metto bocca, ma di sicuro lei è abbastanza adulto ormai da capire che bisogna essere un po' più concreti, pensare veramente alla natura del luogo, rispestarne la sua storia, ma continuo a ripetere senza falsi miti. Dovremmo essere molto più umili e ritornare a valorizzare gli aspetti veri della nostra realtà.
Poi mi scusi, visto che leio vanta un curriculum così esteso e pieno di gloria, dov'era lei al tempo della costruzione del campetto?
Dico per dire, ma la tutela è una cosa seria o da tirare fuori in certi convegni?
Io forse non ho nemmeno i titoli per parlarle così, ma mi creda che io rispetto tantissimo il mio amato comune!
alessio carbone

Franco Arpa ha detto...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

Franco Arpa ha detto...

Alessio carissimo,
non farti intimidire dal Dott. Chiedi, da buon politico della I^Repubblica tenta di tirare fuori gli artigli per far valere "le sue ragioni, il suo pensiero". Hai tutta la mia solidarietà. Bene hai fatto a chiedere al Dott. Chiedi dov'era egli quando è stata distrutta la necropoli messapica. L'unica risposta che potrebbe darti è che lui (ed altri)ritiene vangelo ciò che viene deciso dalla Soprintendenza in casi del genere. La Soprintendenza ha deciso? Basta... andiamo avanti (dice lui)... parlarne oggi non serve a niente... serve solo a perdere tempo e tempo da perdere non ne abbiamo... I LEONI dei paesi limitrofi potrebbero annientarci. L'ho informato personalmente del fatto che il Prof. Tonino Palazzo (ed altri cittadini) mi aveva allertato circa il "restauro distruttivo" della Torre Palomba. Sai cosa mi ha risposto: "Ma che ne sai tu come si devono fare queste cose..... ci pensa la Soprintendenza !."
Al suo posto anche altri forse parlerebbero allo stesso modo. Rifletti su ciò che ha scritto: "Inserito nell’Elenco Speciale degli Archeologi di Fiducia della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia –Taranto-.
Responsabile del Controllo Archeologico e della Redazione della Documentazione Archeologica (responsabile di uno scavo archeologico) di tantissimi scavi archeologici su incarico della Soprintendenza Archeologica (Manduria, Sava, Torricella- Monacizzo, Lizzano, Grottaglie, Oria, ecc.".

Il Dott. Chiedi avrebbe fatto meglio a non scrivere nel suo commento che ieri sera vi era anche l'Archeoclub. E' vero che c'era lui. E mi astengo da aggiungere altro per non scadere in una becera polemica che potrebbe essere non capita da tutti i lettori. Non si può negare che ieri sera eravamo 8 gatti in quella sala. Fra questi vi erano 2 forestieri: il dott. Eleano Bellanova, editore, ed il Prof. Sammarco dei Leoni di Messapia. Io ("unico" socio Archeoclub presente) sono andato in quel posto di mia iniziativa... nonostante sono un socio fondatore dell'Archeoclub nessuno mi aveva invitato. Dopo aver sentito un blablabla circa il progetto dettagliato nel comunicato stampa di questo post e dopo aver ascoltato la proposta di organizzare l'evento nel castello federiciano, ho chiesto e preso la parola per dire: - che mi sembrava inadeguato quel sito, medioevale, e che sarebbe opportuno organizzarlo in un locale di proprietà della Curia per dare la possibilità all'attuale Vescovo di chiedere scusa pubblicamente a tutti, per gli scempi permessi dal suo predecessore e che da oggi in poi la Curia di Oria avrebbe rivolto maggiore attenzione verso certi Beni Culturali. Ai pochi presenti ho chiesto anche se hanno saputo di quanto è stato pubblicato a proposito della necropoli e di prepararci tutti noi oritani, in particolare i promotori di tale evento, ad eventuali domande che ci potrebbero porre appassionati forestieri. Domande del tipo: "SCUSATE MA VOI DOVE ERAVATE NEL 2002 QUANDO E' STATA DISTRUTTA LA NECROPOLI? AMATE I VOSTRI BENI CULTURALI, AVETE RISPETTO DI ESSI, AVETE RISPETTO DEL VOSTRO PASSATO, OPPURE LO FATE PER UNA SEMPLICE QUESTIONE DI MARKETING ?" Alla fine tutti muti, devo ringraziare il Professor Fernando Sammarco, manduriano, il quale ha preso subito dopo la parola dicendo: "HA RAGIONE FRANCO ARPA". Una annotazione: fra quegli 8 gatti che c'erano lì ieri sera, forse l'unico ad amare Oria in modo "disinteressato", oltre a me, era il Prof. Pino Malva, il quale comunque è stato solo per 10 minuti e poi è andato via insieme al Sindaco.

Franco Arpa ha detto...

Non replico preg.mo Dr.Chiedi per il sol fatto che continueremmo a fare polemica (forse anche sterile) su questo spazio del gentile oritano che ci ospita. Il blabla comunque non vleva essere un modo per offenderti o disprezzare il tuo progetto, ma un modo, sicuramente poco felice, per sintetizzare che in effetti si è parlato di tanto ma alla fine si è concluso ben poco e le domande che ti ha rivolto qualche operatore in quell'occasione ne sono la prova. Stai certo che altri soci di Oria dell'Archeoclub non hanno condiviso alcune cose ed in particolare l'evento di quella sera così come è stato organizzato. Se e o dico è perché qualcuno di essi ha parlato in tal senso .... e non solo con me. ene.... vai avanti per la tua strada ..... ognuno è libero di seguirti. Cordialmente. Franco Arpa

Franco Arpa ha detto...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

Franco Arpa ha detto...

Chiedo scusa (primo fra tutti al gentile gestore di questo blog se abuso della sua pazienza) se ritorno a scrivere queste poche righe.
In verità per la fretta non avevo letto bene il commento del Dr.Chiedi.... poco fa mi ha chiamato un amico e m ha riferito circa quel "la rabbia nutrita nei miei riguardi,forse per qualche motivo che non conosco, forse innata e verso tutti".
Circa la mia RABBIA tranquillizzo il Dr. Chiedi e tutti quelli che mi conoscono in questo modo: QUANDO MI SONO ARRUOLATO IN POLIZIA, NEL 1974, LA PRIMA TAPPA FU NETTUNO (RM) dove esiste, oltre alla Scuola per varie cose, il Centro Addestramento Cinofilo. IN DETTA STRUTTURA FUI ADEGUATAMENTE ADDESTRATO (ALLA PARI DEI CANI) A MORDERE "certi soggetti". Per non creare problemi ad eventuali malcapitati mi sottoposero anche ad adeguato trattamento ANTIRABBIA.
Quindi se mordo ....al limite procuro una lesione della cute ... ma non altro.
Al Dr. CHIEDI devo ricordare che se io avessi avuto nei suoi confronti RABBIA sicuramente non avrei accettato la sua proposta di diventare socio fondatore su Oria dell'Archeoclub.
Ricordo a me stesso il titolo di una vecchia canzone di C.Caselli "LA VERITA' MI FA MALE".
Saluto cordialmente tutti ed in particolare il Dr. Chiedi al quale ho nviato per conoscenza una mail che poco fa ho inviato alla Segreteria Naz.le dell'Archeoclub.
Il Dr.CHIEDI che afferma di essere stato nominato Pres.- protempore dell'Archeoclub avrà sicuramente modo e tempi di far visionare il relativo verbale assembleare. Farà bene inoltre ad informare tutti i lettori di questi blog circa la procedura per diventare soci Archeoclub. A me personalmente si sono rivolti circa 10 giovani (fra laureati e laureanDi in beni Culturali ed Architettura). In tal modo raggiungeremo il numero di 15 soci (minimo per statuto per eleggere un PRESIDENTE! )

Chiedo perdono al gestore del blog.
TI GIURO: NO LU FAZZU CHIUI !!!

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