Blogger e gestori di riti in Consiglio per protestare contro il monitoraggio in rete. L’amministrazione si difende.
di Francesca D'Abramo, Il Quotidiano, 15.8.2008
Su una cosa almeno si sono trovati tutti d'accordo: tanto pubblico e tanti giovani non si erano mai visti in aula a seguire il consiglio comunale. A far realizzare il record di presenze ieri mattina nell'assise di Oria, nonostante si trattasse della vigilia di Ferragosto, era il punto all'ordine del giorno: l'abrogazione della discussa delibera n.158 con cui l'amministrazione ha incaricato un legale di monitorare i siti Internet e verificare se in alcuni di essi si calunni o si diffami il Comune e l'amministrazione. La delibera di giunta aveva subito suscitato un gran clamore, amplificato dal tam tam della rete e dagli interventi di personaggi pubblici e di gestori di siti.
In un clima già caldo, dopo il diniego ai blogger Arpa e D'Amico di riprendere la seduta, ha preso la parola il sindaco Cosimo Ferretti. Il primo cittadino spiegando l'intento per nulla persecutorio della delibera, ha illustrato un ordine del giorno con alcune modifiche all'atto in questione; l'obiettivo era prestare attenzione alle sollecitazioni dell'opinione pubblica. Sono seguiti gli interventi dei consiglieri, alcuni dei quali interrotti dalle proteste della platea. Per la maggioranza Antonio Almiento, Francesco Greco, Glauco Caniglia, oltre al sindaco e al presidente del consiglio, Gianfranco Sorrento; per l'opposizione Pino Malva, Cosimo Pomarico e Tommaso Carone; il gruppo degli "ex" del centro-destra Egidio Conte, Antonio Metrangolo e Mauro Marinò. Al di là delle sfumature degli interventi, tesi dell'Amministrazione è che la delibera non ha affatto l'intento di censurare, ma piuttosto di tutelare l'onorabilità del Comune e dei suoi rappresentanti, come previsto dalla legge, da parte di alcuni utenti e blogger che utilizzerebbero impropriamente i) web per dare un'immagine distorta e fosca della città per fini politici, il tutto trincerandosi dietro l'anonimato. Per Pd e "dissidenti" della maggioranza, la delibera si scaglia ingiustamente e con metodi "polizieschi" contro chi esercita il diritto di critica o fa della sana satira politica. E' circolato poi in aula un argomento già anticipato nel dibattito da Leonzio Patisso che al termine della seduta ha diffuso un comunicato: «Quella delibera è un vero mostriciattolo giuridico ed in parte è stata già ridimensionata dalla stessa maggioranza. La giunta o il sindaco sono incompetenti in materia e non possono conferire incarichi a legali per azioni in sede civile o penale a tutela della reputazione del Consiglio Comunale. La parodia del Grande Fratello per evidenziare una maggioranza risicata o il bando per il Direttore Generale nulla hanno a che vedere con la reputazione degli organi istituzionali ma, eventualmente con la reputazione dei singoli che devono difendersi con i loro soldi e non con quelli dei cittadini».
Al momento del voto non ci sono state sorprese: con il solito voto di scarto, si è deciso che la delibera è da conservare, pur con le modifiche proposte dal sindaco.
di Francesca D'Abramo, Il Quotidiano, 15.8.2008
Su una cosa almeno si sono trovati tutti d'accordo: tanto pubblico e tanti giovani non si erano mai visti in aula a seguire il consiglio comunale. A far realizzare il record di presenze ieri mattina nell'assise di Oria, nonostante si trattasse della vigilia di Ferragosto, era il punto all'ordine del giorno: l'abrogazione della discussa delibera n.158 con cui l'amministrazione ha incaricato un legale di monitorare i siti Internet e verificare se in alcuni di essi si calunni o si diffami il Comune e l'amministrazione. La delibera di giunta aveva subito suscitato un gran clamore, amplificato dal tam tam della rete e dagli interventi di personaggi pubblici e di gestori di siti.
In un clima già caldo, dopo il diniego ai blogger Arpa e D'Amico di riprendere la seduta, ha preso la parola il sindaco Cosimo Ferretti. Il primo cittadino spiegando l'intento per nulla persecutorio della delibera, ha illustrato un ordine del giorno con alcune modifiche all'atto in questione; l'obiettivo era prestare attenzione alle sollecitazioni dell'opinione pubblica. Sono seguiti gli interventi dei consiglieri, alcuni dei quali interrotti dalle proteste della platea. Per la maggioranza Antonio Almiento, Francesco Greco, Glauco Caniglia, oltre al sindaco e al presidente del consiglio, Gianfranco Sorrento; per l'opposizione Pino Malva, Cosimo Pomarico e Tommaso Carone; il gruppo degli "ex" del centro-destra Egidio Conte, Antonio Metrangolo e Mauro Marinò. Al di là delle sfumature degli interventi, tesi dell'Amministrazione è che la delibera non ha affatto l'intento di censurare, ma piuttosto di tutelare l'onorabilità del Comune e dei suoi rappresentanti, come previsto dalla legge, da parte di alcuni utenti e blogger che utilizzerebbero impropriamente i) web per dare un'immagine distorta e fosca della città per fini politici, il tutto trincerandosi dietro l'anonimato. Per Pd e "dissidenti" della maggioranza, la delibera si scaglia ingiustamente e con metodi "polizieschi" contro chi esercita il diritto di critica o fa della sana satira politica. E' circolato poi in aula un argomento già anticipato nel dibattito da Leonzio Patisso che al termine della seduta ha diffuso un comunicato: «Quella delibera è un vero mostriciattolo giuridico ed in parte è stata già ridimensionata dalla stessa maggioranza. La giunta o il sindaco sono incompetenti in materia e non possono conferire incarichi a legali per azioni in sede civile o penale a tutela della reputazione del Consiglio Comunale. La parodia del Grande Fratello per evidenziare una maggioranza risicata o il bando per il Direttore Generale nulla hanno a che vedere con la reputazione degli organi istituzionali ma, eventualmente con la reputazione dei singoli che devono difendersi con i loro soldi e non con quelli dei cittadini».
Al momento del voto non ci sono state sorprese: con il solito voto di scarto, si è deciso che la delibera è da conservare, pur con le modifiche proposte dal sindaco.
1 commenti:
Riporto il comunicato emesso che per ragioni di spazio il "quotidiano" ha dovuto tagliare:
Quella delibera è un vero mostriciattolo giuridico ed in parte è stata già ridimensionata dalla stessa maggioranza quando ha approvato un odg con il quale invita la GM ad evitare la sfera penale della iniziativa.
La GM o il Sindaco sono incompetenti in materia e non possono conferire incarichi a legali per azioni in sede civile o penale a tutela della “reputazione” del Consiglio Comunale, il quale nulla ha mai deliberato in tal senso, e/o dei Funzionari e dipendenti comunali che hanno autonoma iniziativa in proposito e mai si sono lamentati di nulla.
La parodia del Grande Fratello per evidenziare una maggioranza risicata o il bando per il Direttore Generale portati ad esempio di diffamazione dal Sindaco nulla hanno a che vedere con la reputazione degli organi istituzionali ma, eventualmente con la reputazione dei singoli che devono difendersi con i loro soldi e non con quelli dei cittadini.
Peraltro sono convinto che se ci fosse stato quel Direttore Generale (persona di indiscusse capacità e competenze) la G.M. e il Sindaco non avrebbero adottato questo discutibile provvedimento.
In ordine alla presunta incompetenza del Consiglio Comunale sarebbe stato sufficiente ricordare a "chi di competenza" che il Consiglio Comunale è l'organo di indirizzo e controllo della intera attività amministrativa dell'Ente.
Anche i non addetti ai lavori si chiedono in base a quale legge e quali poteri la G.M. può conferire incarichi per difendere, in via preventiva, la reputazione dello stesso Consiglio Comunale (o dei fuznionari comunali) vietando poi al Consiglio stesso di esprimersi nel merito con un suo provvedimento.
Leonzio Patisso
Responsabile Ufficio Vertenze e Contenzioso UIL-FPL Brindisi
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