martedì 3 marzo 2009

Porta a porta? No in campagna.

fonte Senzacolonne.it, 3.3.2009

Primo di marzo, data storica per la gestione dei rifiuti nell’Ato Br2, presieduta dal sindaco di Oria Cosimo Ferretti: in alcuni paesi, tra cui la stessa Oria, è infatti partita ufficialmente la cosiddetta “differenziata spinta” con la raccolta degli scarti “porta a porta” per opera del gestore unico, associazione temporanea d’imprese “Monteco-Cogeir”.

Non sono mancate le defezioni da parte della cittadinanza, non sono mancati i disagi per la cittadinanza: non tutti hanno entro le sei del mattino posto i bidoncini appositi fuori dall’uscio di casa; non tutti hanno aderito alle nuove modalità di conferimento, in molti casi abbandonando i sacchetti dell’immondizia tra le campagne; non tutti hanno ricevuto a domicilio, come promesso, i bidoncini di diverso colore. Sebbene i dati ufficiali circa adesione e riuscita del primo giorno davvero sperimentale, stante la scomparsa di quasi tutti i cassonetti metallici dalle strade cittadine, non siano ancora disponibili, le difficoltà introdotte da simile “rivoluzione” sono palesi. Questione di abitudine, o come pure si usa dire di “cultura ambientale”, ma la confusione, specie tra gli anziani, parte consistente della popolazione, regna sovrana. Emblematico il messaggio da una famiglia posto sul contenitore dei rifiuti non riciclabili dalle parti di Palazzo di Città: “Pannoloni, buste, cateteri vecchietta”. Il fenomeno tristemente più diffuso, e si tratta di un malvezzo che si spera possa scomparire quanto prima, è comunque consistito nell’abbandono dei rifiuti, tutt’altro che differenziati, nel contado: alle spalle del cimitero e lungo la strade per Latiano e vecchia per Francavilla, per esempio, alle prime luci del mattino di ieri, lo scenario era nauseabondo. Molti cittadini non avendo infatti trovato in paese gli abituali grandi contenitori grigi, forse non informatisi circa nuove modalità e orari del servizio o forse non avendo ritirato né ricevuto a casa i contenitori di diverso colore per differenziare, si sono risolti a compiere veri e propri scempi ambientali, depositando sacchi e sacchi di ogni genere di rifiuto tra vigneti e oliveti. Altri hanno preso d’assalto i cassonetti ancora presenti nelle zone rurali o quelli posti al confine tra il territorio oritano e quello dei paesi limitrofi in cui la differenziata non è già a pieno regime. Qualcuno, risoluto, avrebbe addirittura provveduto a disfarsi degli scarti bruciandoli all’aperto, con grave pericolo per l’Ambiente e la Salute, pur di non perdere tempo a selezionare. Proprio causa il non aver ricevuto i contenitori appositi, né l’averli ritirati nei giorni prestabiliti forse anche in virtù della promessa di consegna a domicilio non del tutto soddisfatta, inoltre, diversa gente, conscia del cambiamento e quindi dei nuovi obblighi di conferimento, ha comunque collocato dinanzi alle abitazioni alcune comuni buste della spazzatura con all’interno umido, carta, vetro, plastica, scarto non riciclabile e così via, ma al mattino ha dovuto fare i conti coi randagi. Le buste lasciate per strada tutta notte non hanno potuto che attirare le bestie, coi conseguenti disagi del caso, documentati in foto. Insomma, non un avvio tutto “rose e fiori”, per l’innovativo e necessario servizio di “differenziata spinta porta a porta”. Ma, in fondo, ce lo si poteva aspettare: Oria, al 31 agosto 2008, si è pur sempre aggiudicata la “maglia nera” pugliese dei comuni “ricicloni” col suo miserrimo 0,04 di differenziazione dei rifiuti solidi urbani. Ora la situazione dovrà, e stando alla prima giornata sperimentale potrà, solo migliorare: lo richiede la normativa, lo pretende l’Ambiente.

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