lunedì 23 marzo 2009

Veleni sulle votazioni alla Pro Loco

di ELISEO ZANZARELLI, Senzacolonne, 22.3.2009

Per oggi sono state fissate le votazioni per il rinnovo delle cariche sociali della "Pro Loco", associazione importante in una cittadina a potenziale vocazione turistica qual è Oria, ma attorno a questo evento non mancano polemiche e dissapori. Alcuni soci da qualche anno a questa parte non condividono il modus operandi del sodalizio e, avendo deciso di non esprimere il proprio voto, lanciano a loro volta un provocatorio invito: "Meglio non votare per il rinnovo degli organi". A sostenere in prima persona questa linea,Franco Arpa, noto blogger cittadino e revisore dei conti della stessa associazione autosospesosi per protesta nell'ottobre del 2005: "D'accordo con altri amici - dichiara - ho deciso di non mettere piede domenica (oggi ndr) nei locali della Pro Loco, né di tesserarmi da quest'anno in poi in quanto nulla è cambiato nella gestione di quella dirigenza che da un po' di anni detiene il potere con l'avallo delle amministrazioni comunali".
Quattro anni fa, dopo le consultazioni interne si era discusso di redigere una volta per tutte uno Statuto ad hoc - se n'è sempre adottato uno generico predisposto dalla Regione - ma poi non se ne fece più nulla. Ciò, dopo che si era votato per il rinnovo delle cariche sociali tra le denunce di irregolarità di alcuni iscritti. Nel 2007 rispuntò l'ipotesi Statuto: una commissione appositamente designata terminò la bozza da porre all'attenzione dei soci alle soglie dell'estate, ma anche qui il tutto slittò tra l'incredulità di chi quella bozza aveva steso e di chi sperava in una svolta decisiva.
"Il presidente uscente Emilio Pinto - dice Arpa - si decise nel 2007 a dare il la alla stesura di uno Statuto specifico. A tal fine fu nominata una speciale commissione che se ne occupasse. I lavori terminarono all'inizio, dell'estate e nell'ultimo incontro il presidente disse che avrebbe fatto stampare il numero di copie occorrenti e sottoposto la bozza all'esame dell'assemblea generale dei soci. Ciò, non è mai avvenuto e questo fatto rappresenta solo un'ulteriore grave mancanza di rispetto sia verso gli stessi componenti della commissione sia verso gli iscritti, di fatto presi in giro".
Solo i più recenti veleni, questi ultimi, giustappostisi alle tensioni del 2005, quando vi furono denunce di operazioni non trasparenti nella fase di voto, nella quale alcuni intravidero pratiche ritenute poco ortodosse: pacchetti di tessere e quindi di voti, che verrebbero meno negli anni in cui non sono previste le votazioni di rinnovo degli organi, situazioni d'incompatibilità, commistioni politico-amministrativo-associative varie. Tanto fu evidenziato dal socio onorario professor Cosimo Mazza nel testo di un'accorata lettera in cui l'autore, fiducioso, auspicava un cambio di rotta negli anni a venire.
Cambio di rotta che a dire di Arpa non ci sarebbe stato: "Tutto si presenta tale e quale a quattro anni fa. Restano dominanti la scarsa trasparenza e i giochi di potere in un sòdalizio che tutti avrebbero il diritto di sentire come proprio e che invece viene gestito in modo quasi familiare solo da alcuni, in assenza di regole scritte, dunque certe e davvero democratiche. Faccio un esempio su tutti, le incompatibilità: Michele D'Addario oltre a essere membro del direttivo è anche assessore comunale; Alessio Epicoco oltre a essere presidente del collegio dei revisori si occupa anche di amministrazione; Pino Malva oltre che dirigente è anche consigliere comunale: Inoltre non si è mai voluto surrogare, come previsto dallo Statuto-tipo in vigore, i dirigenti assenti cronici dai direttivi: Solo alcune delle numerose buonì ragioni per non votare domenica (oggi ndr)".

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