lunedì 16 marzo 2009

UDC di Oria. Comunicato.

di Adolfo Sartorio, Commissario Cittadino UDC-Oria www.udc-oria.blogspot.com


Caro Amico,
tra qualche giorno vedrà la luce, in maniera ufficiale, un NUOVO soggetto politico in Oria: l'UDC.
Ho scritto "nuovo" non perchè il Partito in se per se sia di nuova costituzione, ma perché si è rinnovato completamente rispetto a quelli che erano i soggetti politici che fino a ieri lo hanno caratterizzato a livello locale.
Credo che sia giunto il momento che alla politica si avvicinino volti nuovi; che uno spirito di rinnovamento caratterizzi le classi dirigenti.
In tutto il mondo, questa ventata di cambiamento ha portato a GRANDI risultati. Ora è il momento che tutto ciò avvenga nella NOSTRA Città.
INSIEME possiamo raggiungere grandi risultati!
Vorrei che a questo NUOVO soggetto politico, si affacciassero soprattutto i giovani. Siamo NOI il futuro di questa Città. NOI che possiamo dare una marcia in più a questa NOSTRA Città per troppi anni governata in maniera affaristica, clientelare e personale. Troppo spesso abbiamo assistito a promesse elettorali [dai FANTOMATICI posti di lavoro che puntualmente, ad ogni elezione, spuntano fuori (a volerci credere, negli ultimi quindici anni, più o meno, ad Oria sarebbero sorte numerose aziende in cui starebbero lavorando centinaia di persone) ai comizi con promesse di denunce varie (che poi si sono rivelate semplicemente delle chiacchiere da comizio, a cui non sono mai susseguiti i tanto promessi fatti, ANZI, in alcuni dei peggiori casi, le persone che dai palchi se ne dicevano di tutti i colori, il più delle volte si ritrovavano a spartirsi incarichi ed affari vari)] che a nulla hanno portato.
Non è difficile per NOI giovani constatare come Oria abbia perso posizioni su posizioni nella "classifica" dei comuni della Provincia, sotto tutti i punti di vista (turistici, lavorativi, sociali e di sicurezza).
Capisco bene che molti di NOI giovani potrebbero pensare che la Politica è qualcosa che non gli interessa, a cui non appartengono o che non li riguarda.
NON E' COSI'!!!
I partiti politici sono l'espressione dei cittadini nella vita politica del Paese.
Tutto ciò che ci circonda E' politica. Dalla NOSTRA bellissima Piazza Manfredi deturpata da lavori di miglioramento (qui doverosa sarebbe una risata) alla sconfortante "Estate oritana", dalla raccolta differenziata dei rifiuti alle future "strisce blu" dei parcheggi a pagamento.
Ed è con questo spirito costruttivo e democratico che ci si deve avvicinare alla politica locale.
NOI giovani abbiamo dalla nostra parte il FUTURO.
Non sottovalutiamo quelle che sono le NOSTRE migliori armi: la testardaggine, l'intelligenza, la padronanza con i nuovi mezzi di comunicazione (solo con la conoscenza e l'informazione si possono risolvere i problemi. E solo con la padronanza dei tali mezzi di comunicazione si può accedere alle informazioni e alle notizie che rischieremmo di non poter reperire altrimenti), il coraggio di fare scelte impopolari per un BENE COMUNE.
Spero che vogliate condividere con NOI questo VIAGGIO che, ne siamo certi,ci porterà a vincere la NOSTRA SFIDA: FARE DI ORIA UNA CITTA' MIGLIORE.
Diventa anche tu un sostenitore.

2 commenti:

cassandra ha detto...

Finalmente!!
Forse che i giovani di Oria cominciano a svegliarsi?
Da più parti si sentono i primi rigurgiti di una rinascita dei partiti politici.
Mi piace molto questa cosa, perchè io credo che i partiti diano una identità e un riferimento, altrimenti si è solo cani sciolti.
Spero che non sia un fuoco di paglia che dura quanto una campagna elettorale.
In ogni caso, vorrei dire a questi ragazzi così pieni di entusiasmo(dr Sartorio e ing Zanzarelli)non dimenticate quello che è stato.
Niente di ciò che è stato deve essere riproposto.Se voi siete il nuovo, siatelo davvero ricordando che il nuovo non sempre è il giovane, ma nuovo è chi vuole rompere gli stereotipi.
Coraggio ragazzi, fatevi avanti e togliete di mezzo le persone inconcludenti che ci deliziano ogni giorno.

Antonino ha detto...

- Avere fiducia nei propri mezzi è fondamentale. Credere in quello che si fà, dà possibilità infinite.

UN PO' DELLA MIA STORIA

Smacco ai commandos del Royal Marines Britannico.

E’ una cosa accaduta circa 7/8 anni fà al ridosso della frontiera tra Bosnia-Erzegovina e Serbia-Montenegro. Era all’incirca la metà di ottobre , quel giorno lasciai il Quartier-generale Italiano a Sarajevo con l’incarico di raggiungere con una pattuglia una piccola città nei pressi del confine indicato. Lo scopo era quello di scortare un pezzo grosso delle forze armate britanniche che sarebbe arrivato in elicottero in un punto prestabilito. Durante il tragitto avremmo incontrato elementi delle forze speciali inglesi, ossia il personale specificatamente designato alla scorta dell’alto delegato . Noi non eravamo nessuno in particolare.
I britannici si mostrarono con noi molto amichevoli e gentili fino a quando non ci trovammo nel punto segnato sulla cartina.
All’ orario prestabilito udimmo chiaramente il rumore delle turbine dell’ elicottero che si avvicinava verso di noi e si apprestava ad effettuare l’atterraggio.
Tutto cambiò improvvisamente.
Il personale delle forze armate italiane presenti sul posto ( tra cui io ) fu estromesso da tutto e trattato con estrema superficialità e sufficienza. Ci ignoravano, come se non esistessimo più, come se non valessimo niente.
I soliti inglesi con la puzza sotto il naso, dissi tra me e me , solo che loro non sapevano ancora di che cosa sono capaci gli italiani 
Radunato tutto il personale partì il convoglio alla volta degli obiettivi stabiliti con i rambo inglesi a protezione del loro Generale e noi in fondo alla fila a fare da bersagli.
E no ! Proprio non mi scendeva giù.
Altro che spaghetti e mandolino, pensai.
Sul nostro mezzo militare eravamo in due : Io, capo pattuglia Oritano dal cuore ribelle e, Giacomo, autista e pilota di Rally del trevigiano. Che cosa potevano fare un pugliese ed un veneto messi assieme secondo voi?
Mi viene l’idea geniale! Dio càn , te sì fora come un balcòn, ndiamo en drio ( sei fuori di testa come un balcone, torniamo indietro) mi bestemmiò in dialetto veneto Giacomo , ma poi sorrise e aggiunse “ questa volta buttano la chiave”.
In uno spazio ristrettissimo Giacomo riuscì a compiere una manovra da manuale: superò tutta la colonna, per poco non speronò i mezzi inglesi, a rischio di beccarci svariate raffiche di mitra HK Mp5 calibro 9mm, finchè non arrivammo giusto giusto dietro alla macchina del super Generale. Adesso eravamo noi la prima prima scorta e loro erano il bersaglio. Eravano riusciti ad invertire i ruoli! Avevamo fatto capire ai lord inglesi che anche se con mezzi nettamente inferiori avevamo più furbizia, più fantasia di loro. Il viaggio durò circa un’ora , poi arrivammo a destinazione, ci fermammo.
Il capo pattuglia inglese, un ufficiale, appena sceso dal suo mezzo armato di tutto punto, era viola dalla rabbia, non ho idea di che cosa ci ha bestemmiato, ci voleva prendere a pugni . Gli avevamo fatto perdere proprio le staffe…avevamo vinto noi due ragazzini di 23 e 25 anni .
Rientrato al comando generale italiano a Sarajevo, il comandante della base mi mandò immediatamente a chiamare. Arrivai da lui e mi disse : Antonio….e successo qualcosa oggi ? sicuro che non devi dirmi niente? Non risposi.
Con aria severa mi cacciò fuori dal suo ufficio, ma un l’ombra di un sorriso affiorava sul suo volto.
Sono queste le soddisfazioni della vita 


Antonino

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