sabato 28 giugno 2008

Al Consiglio destra e sinistra contro l'Amministrazione

Il Pdl: «Bilancio irregolare». Pd: «Sindaco si dimetta»

di ELISEO ZANZARELLl, SENZACOLONNE, 27.6.2008 - www.memorria.blogspot.com


Metà consiglio comunale contro l'attuale maggioranza a 11, voto del primo cittadino compreso.
Dopo l'ennesima seduta, quella dell'altro ieri, che ha palesato le difficoltà dell'amministrazione Ferretti a camminare da sola - da tempo solo 10 i consiglieri a sostegno del sindaco espressione Udc -, una pioggia di critiche piovono addosso al sindaco e al modus agendi della squadra a suo sostegno.

Provenienza? Centrodestra e centrosinistra. Proprio così.
Il governo della città ha oppositori a destra ed a manca. Da una parte il gruppone del Pdl, dall'altro quello del Pd, 10 consiglieri in rutto, 5 a testa. Tutti scontenti per svolgimento ed esito dell’ultimo consiglio, tutti stufi dell'andazzo che da qualche tempo a questa parte è divenuto strategia stabile degli undici votanti di maggioranza per affrontare e tamponare le obiettive difficoltà numeriche.
Martedì, dopo l'approvazione, non senza difficoltà, dei primi due punti all'ordine del giorno - approvazione verbali sedute precedenti e variante al piano di fabbricazione a vantaggio della Prefabbricati Pugliesi per la costruzione di un capannone industriale -, sono slittati a data da destinarsi i restanti due, decisamente più delicati. Causa mancanza del numero legale in assise. Mancanza indotta, ovviamente, assente giustificato per motivi di salute, infatti, Antonio Monticelli - espressione Udc- uno dei dieci a sostegno del sindaco - buona parte dei dieci presenti, Ferretti incluso, che avrebbero votato "si" ai punti 3 e 4 hanno pensato bene di far mancare i numeri per discussione e votazione. La cosiddetta sindrome dell'undicesimo uomo è così tornata a colpire. Tradotti in argomenti, i punti tralasciati, recitavano così: "variazione numero 1 al bilancio di previsione 2008 (approvato dal consiglio il 30 maggio, ndr). Utilizzo avanzo presunto"; "articolo 3 comma 54 e seguenti della legge numero 244/2007 (finanziaria 2008) - Approvazione programma per l'affidamento di incarichi di studio o di ricerca, di consulenza per l'anno 2008".
Dure, si diceva, le prese di posizione di Pdl e Pd a seguito dell'ultima assise, i cinque rappresentanti in consiglio del Pdl, in particolare, criticano aspramente la stessa idea alla base di quello che doveva costituire il terzo punto martedì scorso: "Viene riscontrato fedelmente quanto già noi eccepimmo nella discussione del 30 maggio - fanno sapere Egidio Conte, Antonio Metrangolo, Cosimo Pomarico, Mauro Marinò e Antonio Fullone -, cioè che un debito certo, esigibile, assodato, quale quello relativo al Consorzio Dasta pari a 77mila euro era stato consapevolmente tenuto fuori dal bilancio di previsione. Ora, improvvisamente, viene ripescato e si chiede al consiglio di ratificare la variazione di bilancio. Come mai questa spesa non è stata inserita in bilancio ed ora si cerca di farvela rientrare con una variazione? Il bilancio deve osservare prìncipi di integrità e veridicità, un'eventuale variazione è ammissibile solo in presenza di eventi straordinari, legati a circostanze non prevedibili, contrariamente al caso di specie, dove la spesa era ben nota. AI fine di ottenere ragguagli in merito abbiamo inviato una missiva al Collegio dei Revisori dei Conti comunali. Il parere fornito dal dal Collegio rispecchia quanto da noi sostenuto e denunciato: il debito é certo liquido ed esigibile - come testimoniano le delibere di Giunta numeri 252, 255 e di Consiglio numero 42 del 2007 - e deve trovare allocazione nel bilancio previsionale tra i capitoli relativi alle spese. La regolarità delle procedure seguite in fase di stesura del bilancio sarà sicuramente valutata dagli organi competenti. quali la Ragioneria Generale dello Stato e la Corte dei Conti".
Non meno aspri i toni del Pd: "L'ennesimo flop - esordiscono i veltronìani riferendosi all'ultimo consiglio - della maggioranza e del suo sindaco. Dopo l'approvazione dei primi due punti, sofferta soprattutto a causa dell'atteggiamento ostile del sindaco Ferretti, oppostosi alla richiesta di sospensione avanzala dalla minoranza e contraddetto dai suoi stessi uomini, gli altri due argomenti sono naufragati.
I motivi, sempre gli stessi, legati ai numeri risicatissimi. Questo è lo stato della maggioranza che dovrebbe assicurare la governabilità. Ma perché il sindaco non si dimette? Ma si può governare con una maggioranza di soli 11 consiglieri, che a turno ed in ragione del momento, delle circostanze e delle condizioni politiche sono in grado di condizionare pesantemente l'azione amministrativa? Vuole il sindaco rendersi conto che per affrontare i problemi della città è necessaria una maggioranza ampia, coesa e forte, capace di risolvere le grandi questioni, in agenda ormai da anni ed ancora senza la benché minima soluzione? Ma davvero può governarsi una città con un sindaco ed una maggioranza senza prospettive, se non un programma serio, prede di risse interne, ostaggi dei ricatti, che seguono ormai la politica del tirare a campare? Sindaco, il credito assegnatele dalla città alle scorse elezioni è esaurito, !a sua credibilità si è persa per strada schiacciata dalle tante promesse non mantenute, il suo prestigio sciolto come neve al sole sotto i colpi della arroganza e della sua maggioranza. A lei le conclusioni".


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