lunedì 27 aprile 2009

Assessorato al Bilancio, Programmazione e Fiscalità Attività Produttive. Comunicato Stampa.

COMUNICATO STAMPA
Con riferimento al comunicato del PD diffuso in data 21 c.m., corre l'obbligo da parte dello scrivente replicare, per quanto di propria competenza, alle falsità in esso contenute.
Innanzitutto è falso che l'aumento della TARSU è “di almeno il 25-30%” come riportato nel comunicato, infatti, come ampiamente dibattuto il 31 marzo scorso, durante la seduta consiliare di approvazione del bilancio di previsione 2009 e come inequivocabilmente risulta dagli atti, detto aumento risulta contenuto entro percentuali ben più basse di quelle sbandierate dall'opposizione. Il sacrificio richiesto alle famiglie, tenendo conto anche delle addizionali, è esemplificabile come segue:
€ 17,25 all'anno per una abitazione di 60 mq.;
€ 23,00 all'anno per una abitazione di 80 mq.;
€ 28,75 all'anno per una abitazione di 100 mq.
Non sembra un sacrificio insostenibile, soprattutto se si considera che comunque, pur considerando il ritocco dell'aliquota, il cittadino oritano pagherà sempre meno che in qualsiasi altro Comune della Provincia. Tutto ciò è stato detto in Consiglio Comunale, ma i consiglieri del PD erano assenti, fatta eccezione solo per il capogruppo D'Ippolito che, oltretutto, non ha espresso voto contrario al bilancio ma si è astenuto.
Nel comunicato del PD è riportato testualmente che l'Amministrazione “non ha mai avviato alcuna seria iniziativa né ha mai emanato alcun concreto provvedimento volti a ridurre la elevatissima evasione della TARSU”: evidentemente l'opposizione ignora gli importanti atti amministrativi adottati dall'Amministrazione già nel corso del 2008, finalizzati proprio al contrasto dell'evasione totale per TARSU ed ICI (deliberazioni di G.M. n. 168 del 29/07/2008 e n. 172 del 26/08/2008 e determinazione n. 1210 del 14/11/2008). In virtù di detti provvedimenti già da diversi mesi la ditta aggiudicataria del servizio di accertamento TARSU ed ICI è al lavoro attraverso l'impiego di sistemi e strumenti all'avanguardia per scovare coloro che da anni “fanno i furbi” a discapito dei cittadini onesti che, invece, risultano penalizzati da tale odioso atteggiamento. In sostanza i cittadini virtuosi pagano anche per gli evasori! Ribadisco che l'Amministrazione produrrà ogni sforzo necessario perchè si paghi TUTTI e MENO! Costringendo a pagare chi non ha mai versato un solo centesimo, è molto probabile che già nel breve termine si potrà procedere ad una riduzione della tassa! Sono inoltre allo studio strumenti per consentire ai cittadini di dichiarare le posizioni irregolari prima di essere sottoposti ad accertamento (per venire incontro a quei cittadini che spesso risultano evasori inconsapevoli).
Durante il Consiglio Comunale del 31 marzo scorso questi temi sono stati trattati esaurientemente ed il capogruppo del PD li ha ascoltati!
Per ciò che riguarda l'invio dei questionari relativi ai dati degli immobili oggetto della TARSU o, come è stata definita nel volantino, la “campagna terroristica ai danni dei cittadini”, si evidenzia una sostanziale ignoranza delle leggi da parte di chi ha redatto e di chi ha condiviso il volantino; e
meno male che gli incompetenti ed incapaci stanno al Governo della Città!
Su quest'ultima questione, al fine di tranquillizzare i cittadini che proprio dall'opposizione e dall’azione di alcuni blog sedicenti imparziali stanno subendo una vile azione di terrorismo psicologico, fissiamo l'attenzione su alcuni punti importanti:
1. L'invio dei questionari scaturisce da un preciso obbligo di legge ed ha la finalità di contrastare il fenomeno delle “locazioni in nero”. Non produce informazioni utili ai fini dell'accertamento della TARSU o di altri tributi comunali, con riferimento ai quali, come sopra riferito, si sta procedendo diversamente; in sostanza il Comune non trarrà alcun vantaggio dai questionari! Come detto, l’Amministrazione è interessata principalmente a coloro che risultano sconosciuti all'Ente e non a coloro che risultano già iscritti nelle liste dei contribuenti (a cui è stato inviato il questionario). È sufficiente riflettere su tali aspetti per rendersi conto della volontà da parte dell'opposizione di sinistra di strumentalizzare dei semplici obblighi normativi cui una Amministrazione seria non può sottrarsi.
2. Tra le informazioni che l'Agenzia delle Entrate richiede, quelle più strategiche alla finalità della stessa Agenzia (e non dei Comuni!), cioè quella di contrastare le cosiddette locazioni in nero, non sono disponibili all'Ente. L’Ufficio Tributi potrebbe procurarsi solo alcuni di tali dati ma in tempi lunghi e sostenendo costi elevatissimi, oppure ricorrendo a forme indubbiamente più invasive e sgradevoli del questionario quali, per esempio, il censimento fisico delle unità immobiliari. Altre informazioni importanti non sono affatto disponibili: neanche interrogando il Catasto si può risalire con assoluta certezza ad alcuni dati degli immobili censiti ai fini TARSU, partendo dall'indirizzo o dalle generalità del detentore dell'immobile. Inoltre le planimetrie catastali non risultano aggiornate, come è noto (o, evidentemente come dovrebbe esserlo) a tutti i geometri ed ingegneri. E non mi soffermo sul valore probatorio di alcune informazioni catastali per non scendere troppo negli aspetti tecnici della questione. Le informazioni di cui l'Ufficio Tributi dispone sono quelle ricavabili dalla denuncia ai fini TARSU che richiede solo la indicazione dei dati anagrafici e del generico motivo della denuncia. Infine, se i dati fossero reperibili presso le Agenzie Fiscali dello Stato (Entrate, Territorio, ecc.), perché mai l'Agenzia delle Entrate li dovrebbe chiedere ai Comuni? Vero è, piuttosto, che il Ministero delle Finanze, attraverso l'Agenzia delle Entrate, ha lasciato ai Comuni una, chiamiamola così, “bella gatta da pelare”.
La “minaccia di sanzioni anche di migliaia di euro” è tale solo per chi ignora le più elementari disposizioni fiscali, quale per esempio proprio il D.Lgs. n. 471 del 18/12/1997, che impone l'indicazione della sanzione (che non può comunque applicare l'Ente Locale bensì l'Agenzia delle Entrate) quando si invia un questionario ai contribuenti. Se non fosse stata indicata, ci sarebbe stato il sapientone di turno che ci avrebbe chiamati ignoranti per non conoscere le leggi! Invece si
dovrebbe riflettere proprio sulle modalità di invio delle comunicazioni (posta ordinaria invece che
raccomandata a/r).
L'occasione è propizia, piuttosto, per dire ai cittadini che non è necessario pagare nessun professionista per la compilazione del questionario e che l'Ufficio Tributi si sta producendo in sforzi notevoli proprio per fornire un adeguato supporto. Se vi fanno credere che la compilazione è complessa, non credeteci: ci vogliono circa cinque minuti!
Si rimane a disposizione dei cittadini per qualsiasi chiarimento ulteriore.
L'Assessore, dott. Angelo Mazza

0 commenti:

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

 
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Sweet Tomatoes Printable Coupons