venerdì 3 aprile 2009

«L'espulsione dall'Udc non è valida»

di Eliseo Zanzarelli, Senzacolonne, 3.4.2009


"Evidenzio totali inefficacia, nullità ed inesistenza della pretesa mia espulsione dal partito adottata dall'Ufficio di coordinamento della locale sezione su proposta del commissario cittadino", afferma il capogruppo Udc in Consiglio comunale Antonio Almiento.

Alla base: il non aver mai ricevuto formale comunicazione dell'esistenza di un Ufficio di coordinamento, ma la sola raccomandata "a firma di tale dottor Adolfo Sartorio" che in qualità di commissario comunicava in forza di "argomentazioni pretestuose" l'espulsione, senza la possibilità della "minima attività difensiva garantita dall'articolo 24 della Costituzione, nonché dall'articolo 92 dello Statuto del partito"; "inesistenza, nullità e abnormità" del provvedimento "emesso in totale spregio delle minime garanzie costituzionali e nella bieca inosservanza delle norme dello Statuto nazionale impropriamente nel documento richiamate". "All'articolo 87 dello Statuto - scrive - si prevede che gli organi disciplinari siano solo: il Collegio regionale dei probiviri, in prima istanza, e il Collegio Nazionale dei probiviri, in seconda, e non certo il coordinamento di una sezione comunale o il commissario cittadino. E' prevista una competenza disciplinare delle Direzioni nazionale e provinciale del partito con potere di declarativa di cessazione di appartenenza dei soci che si presentino alle elezioni politiche candidati in liste o collegamenti diversi dal quelli Udc (fattispecie estranea quella contestata)". Avrebbe violato le "minime guarentigie costituzionali e statutarie (su difesa e contraddittorio)", a dire del capogruppo, proprio chi nel documento invoca "i valori, la dignità e le direttive del partito", negando al destinatario di "fiatare" sulle contestazioni e quasi inquisitoriamente lo condanna quale "eretico". Il provvedimento è indicato non impugnabile o ricorribile proprio perché non previsto dallo Statuto.
Almiento lamenta poi la diffusione della lettera di espulsione su stampa locale e nazionale, blog, siti internet e con volantinaggio, con "lesione gravissima" alle sue "dignità, onorabilità e reputazione", il cui "ristoro si agirà nelle competenti sedi".
Dei fatti ha informato Direzione e Consiglio nazionali del partito e altri soggetti interessati, per "le gravissime condotte" del commissario "anche al fine di dar corso (...) al conseguente provvedimento disciplinare innanzi agli organi competenti". Infine, Almiento dichiara, in virtù di quanto sostenuto, di risultare regolarmente iscritto all'Udc e che "continuerà ad operare quale capogruppo consiliare dello stesso".

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