martedì 7 aprile 2009

STRADE PULITE.«Sequestrate quel telefonino». La richiesta all'avvocato del vigile urbano arrestato

Oggi gli interrogatori dei quattro in carcere i legali pretendono nuove fonti di prova

di Sonia GIOIA, Il Quotidiano, 7.4.2009

Si terrano questa mattina al cospetto del giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò gli interrogatori di garanzia dei quattro presunti estorsori finiti in manette sabato scorso per mano degli agenti della squadra mobile. «Siamo venuti per aiutarvi, quello che abbiamo chiesto non è molto rispetto a quello che pagavano gli altri, vi stiamo venendo incontro, noi siamo dei poveri disgraziati che stiamo aiutando altre persone più disgraziate di noi». Richiesta estorsiva con appendice melodrammatica - il riferimento è ai "disgraziati" in carcere -,con questa formula la banda si presentava alla Monteco, ditta appaltatrice del servizio di raccolta e conferimento in discarica dei rifiuti nei comuni di Oria, Ceglie Messapica, Villa Castelli ed Erchie. Manette per quattro, gli oritani Saverio Capilunga, 38 anni, Giovanni Biasco, 33 anni, il brindisino Alfredo Italiano, 27 anni e il vigile urbano Gilberto Conte, 48 anni, recentemente assolto da un'accusa di peculato per la quale era finito ai domiciliari nel 2003 malgrado la medaglia d'argento al valor civile appuntata al petto dal presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2000.
Per conto del proprio assistito, l'avvocato Pasquale Fistetti ha chiesto il sequestro dei telefoni cellulari dell'agente e dell'agendina nella quale figurano tutti i contatti telefonici di Conte: «Se è vero che il mio assistito è un estorsore, risulteranno certamente contatti con i presunti affiliati», ha detto Fistetti, certo naturalmente di poter confutare le accuse.
L'ipotesi di reato, per tutti, è di tentata estorsione aggravata in concorso, sulla base delle denunce formulate dai dipendenti Monteco destinatari di richieste prezzolate e intimidazioni, presentate circa un mese fa. Accuse ritenute attendibili dal pm Raffaele Casto prima e dal gip Antonia Martalò poi. Chiedevano denaro, 5Omila euro, scontati fino a 30mila dopo qualche trattativa, in prima battuta e cadeaux da 5mila euro l'uno in occasione delle feste pasquali e natalizie, che avrebbero garantito alla Monteco "tranquillità" e garanzie di incolumità per tutti. E insieme ai soldi, assunzioni in seno all'azienda, per le quali avrebbe fatto da tramite proprio il vigile, garante in divisa dell'affare. L'operazione "strade pulite" fa il paio con gli arresti di qualche giorno addietro ad Ostuni, ultimo atto di un lungo anno di attentati. Stesso movente: il vecchio affare del racket, che ritorna.

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