venerdì 1 febbraio 2008

ABUSI EDILIZI AL COMUNE? ALLERTATA LA PROCURA. CANTIERI SEQUESTRATI E POLITICI CONVOCATI

Denunce anonime, il PD: "Clima intimidatorio"

di Eliseo Zanzarelli, Il Gallo, 26.1/8.2.2008

Alcuni esposti anonimi hanno turbato, negli scorsi giorni, l'apparente quiete politicoamministrativa della città.
Destinatari, il Comune e, dopo, la Procura della Repubblica. Oggetto: presunti abusi edilizi compiuti da due esponenti politici locali, entrambi appartenenti all'opposizione. Eaccaduto questo, in estrema sintesi, in danno dei geometri Domenico D'Ippolito, consigliere di minoranza, capogruppo del PD, nonché progettista e socio dell'impresa costruttrice del complesso residenziale di via Francavilla, e Mauro Marinò, consigliere indipendente ex FI ed Impegno Sociale, ed anch'egli progettista di un complesso residenziale, sito in via Oria-Sava. In realtà, le segnalazioni dello zelante denunciante recano nome e cognome, sebbene risulti chiaro che le generalità indicate nelle missive - "Gioacehino Fedeli" la firma in calce alle stesse - esprimano solo uno pseudonimo, dietro il quale si celano probabilmente interessi in conflitto con quelli dei due noti professionisti locali. E le cariche, la posizione e la visibilità pubblica dei due nel mirino del delatore portano a pensare che tale conflitto d'interessi possa essere legato anche a motivazioni di ordine politico. Insinuazioni, quelle contenute nelle missive di fatto anonime, che qualche risultato e fastidio a carico di D'Ippolito e Marinò l'hanno indubbiamente prodotto. Infatti, il cantiere relativo al progetto del primo è stato più volte fatto oggetto di sopralluogo da parte della Polizia Municipale, sebbene i lavori non siano stati bloccati. Le attività nel complesso di via Oria-Sava, sotto la responsabilità tecnica dell'alro, sono invece addirittura state interrotte ed il `cantiere posto sotto sequestro penale solo dopo poche ore dalla segnalazione. Sequestro lampo, durato solo un giorno e revocato per ordine del Pubblico Ministero di turno, stante l'assenza di fondate necessità di "congelamento" delle attività. A parte queste rogne procurate ai due attivisti politici, l'autore o gli autori degli esposti hanno ottenuto un altro importante risultato: lo slittamento del Consiglio Comunale del 16 gennaio, che prevedeva al secondo punto all'ordine del giorno, la discussione circa la cessione al geometra Marinò di un appezzamento di terreno pubblico (appena sei metri quadri, fanno sapere dall'opposizione), proprio in prossimità della sua costruzione. Critiche dure e tutte da verificare, quelle contenute nell'esposto ed indirizzate al consigliere indipendente Marinò, che si asserisce aver fatto pressione su diversi colleghi della massima assise cittadina perché essi si fossero espressi a favore della concessione all'ordine del giorno. Dura la condanna delle lettere anonime, ritenute intimidatorie, da parte del locale Partito Democratico: "Stiamo attraversando", si legge in una nota emessa dalla Segreteria, "un momento difficile e delicato. Viviamo in un clima di grave intimidazione, in cui persone protette dall'anonimato e dalla loro codardia, condizionano pesantemente la vita democratica della città, precipitandola in una cappa di paura e oscurantismo". Ad un atto ritenuto grave, insomma, le opposizioni replicano duramente: "Ad Oria", continua infatti lo scritto, 'prevale la prepotenza, la tracotanza ed il clima di paura e di suggestione nei confronti di chi non si piega al volere del potere (occulto), che evidentemente regola le sorti della città. Esiste ormai un pesante clima di condizionamento verso chi non fa parte del potere, verso chi esprime la sua opposizione a metodi di governo e di gestione della cosa pubblica clientelari e assistenzialistici '. Ancora più aspra la chiosa della comunicazione ufficiale: "Noi del PD ci ribelleremo, denunciando questo gravissimo ed insopportabile stato di cose innanzi al Prefetto; chiedendo l'intervento di tutte le autorità competenti e dei nostri rappresentanti istituzionali e la convocazione di un Consiglio Comunale monotematico. Non parteciperemo più ad alcun altro Consiglio finchè non sarà ristabilito un clima di serenità e di agibilità democratica".

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