mercoledì 6 febbraio 2008

Cavallo di ritorno: due arresti per tentata estorsione

COMUNICATO STAMPA REGIONE CARABINIERI PUGLIA - COMPAGNIA DI FRANCAVILLA FONTANA, 6.2.2008

A conclusione di un articolata attività di indagine i militari della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana hanno tratto in arresto due persone di Erchie.
Il tutto nasce il 28 gennaio u.s., quando ad Erchie si consuma un furto di diversi mezzi agricoli e di un camioncino ai danni di un agricoltore del posto. Poche ore dopo la presentazione della denuncia di furto, fatta direttamente al Maresciallo Bisazza, nuovo Comandante della Stazione di Erchie, puntuale arriva la telefonata degli anonimi malfattori che chiedono un ingente somma di denaro per la riconsegna di quanto illecitamente asportato: un nuovo caso di “cavallo di ritorno”.
Immediate partono le indagini finalizzate all’identificazione dei due malfattori ed al ritrovamento dei mezzi, che per il povero agricoltore sono tutto. Purtroppo gli elementi a disposizione sono molto pochi: l’unica cosa che si capisce è che sono più di uno e che hanno un accento del posto. Denotano una certa tranquillità al telefono e forse non è la prima volta che si impegnano in un’attività del genere.
In questi casi le attività tecniche tradizionali, non sempre sono immediatamente efficaci e prontamente disponibili. Bisogna ritornare al tradizionale metodo investigativo: attività informativa e conoscenza del territorio, intesa quest’ultima come conoscenza degli elementi e delle dinamiche criminali che interessano il territorio di competenza. Non è semplice.
I Carabinieri della Stazione di Erchie e del Nucleo Operativo di Francavilla Fontana iniziano a monitorare alcuni soggetti del comprensorio di Erchie, Torre Santa Susanna e di Oria. Altro elemento che emerge è il fatto che i criminali effettuano le telefonate, non molte, da una cabina telefonica. Il problema è quella di intuire quale.
Si decide di iniziare un attività di osservazione su quelle esistenti nei tre comuni sopra ricordati. È un’attività molto impegnativa, estenuante: bisogna aspettare una telefonata, non preavvisata, improvvisa.
Nel pomeriggio del 5 febbraio qualcosa accade. Ad Oria, in Piazza Lorck, alla cabina telefonica pubblica, anch’essa monitorata dai Carabinieri in borghese del Nucleo operativo e della Stazione di Oria, si avvicinano due soggetti. Uno di questi è un tale Moccia, di Erchie, all’inizio della anno in corso era stato già denunciato per ricettazione dai militari di quella stazione e guarda caso proprio per alcuni mezzi agricoli che ad un controllo presso la sua abitazione erano risultati rubati.
Forse è la svolta che si aspettava.
I due entrano nella cabina telefonica, compongono un numero di telefono: alcuni istanti dopo il povero agricoltore riceve la telefonata. È il momento di intervenire. Mentre la conversazione telefonica ancora in atto i carabinieri accerchiano la cabina e bloccano i due. Uno dei militari prende la cornetta telefonica: pronto siamo i carabinieri. Dall’altra parte risponde il povero agricoltore, forse incredulo, felice. È la fine di un incubo. Per gli investigatori la prova inconfutabile che i due erano i responsabili del furto e della richiesta estorsiva.
I due soggetti vengono identificati in
- Antonio Pichierri, classe 1969, nullafacente, pregiudicato;
- Pasquale Moccia, classe 1973, nullafacente, pregiudicato.
Colti in flagranza non possono che ammettere le loro responsabilità. Accompagnati in caserma, demoralizzati, rivelano il luogo in cui comunque erano nascosti i mezzi rubati. Iniziata la ricerca nell’area indicata i mezzi, tutti perfettamente integri, vengono ritrovati nella campagne intorno a Mesagne.
L’agricoltore appena ricevuta la conferma del ritrovamento si precipita sul posto: anche il trattore nuovo è ancora perfetto.
Ai militari presenti non riusciva ad esprimere la propria gratitudine. Riusciva solo dire Bravi, bravi…
L’attività svolta dai reparti della Compagnia di Francavilla Fontana, comandata dal Cap. Fabio Guglielmone, dimostra che denunciare fatti di questo genere è sempre importante. E l’attività appena conclusa ne è la dimostrazione: la stazione rappresenta sempre il punto di riferimento nell’organizzazione territoriale dell’Arma. La capacità di stare sul territorio, di conoscere uomini e fatti rappresenta ancora oggi un nostro grande punto di forza. I cittadini si devono appoggiare alle nostre Stazioni. È doveroso reagire a questa pratica odiosa che sono i “cavalli di ritorno”, che per il codice penale è estorsione in piena regola. Denunciare è segno di cambiamento, di voglia di reagire e soprattutto voglia di progredire civilmente.

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